lunedì 5 ottobre 2009

Supernatural Voyage Inc. (2a puntata)


Potessi eliminare tutte le partenze, lo farei volentieri; e sto parlando anche di quelle, semplicissime, per una vacanza o per uno spostamento qualsiasi. Figurarsi per un viaggio come questo; mi sta estremamente sull'anima preparare le valigie, sovvertire l'ordine degli oggetti di casa che ho conquistato faticosamente, mettere libri a far da zeppa a quelli che mi porto via, e tutto il resto. Pur avendo girato per mezzo mondo, sono un casalingo terrificante; quel piccolo buco che mi è costato lacrime e sangue è il mio mondo defilato dal quale mi dà sempre una discreta noia, e forse anche paura, staccarmi. Figurarsi, poi, per un viaggio come questo, e pure con quella storia del non ritorno...ma oramai tutto è stato pagato, i biglietti e la documentazione sono nello zaino, ho controllato le mie usuali quindici volte se ho spento il gas e c'è un taxi pronto per portarmi alla stazione. Un intercity per Milano, ché gli Eurostar li evito come la peste, e poi la navetta per la Malpensa. Chiudo la porta, saluto le vicine e c'è sempre quel retropensiero che non mi abbandona: stavolta la rivedrò, casa mia? Il mio quartiere e la mia strada? E se dovessi mancare il ritorno, che cosa ci troverò, al loro posto, nell'agosto del 2670? No, meglio non pensarci; certo, maledett'a me e a quando mi è presa la fregola di conoscere Fabrizio de André trapassato; cosa me ne farò, poi? Ci scriverò un libro sopra? Oppure me lo terrò per me senza poterlo raccontare a figli e nipoti che non ho e non avrò mai? Sul dépliant della Supernatural Voyage Inc, inoltre, è specificato a chiare lettere (e in dodici lingue, peraltro e piacevolmente assai corrette) che nell'Altro Mondo non si possono scattare fotografie: Due to the impossibility of obtaining natural light, and also for ethical reasons, it is strictly forbidden to take any kind of photographs and/or image recordings in the Other World. Drawing is allowed, but not recommended and anyway subject to SVI personnel authorization. Ma, comunque, il problema per me non si pone: so a malapena disegnare una casina col comignolo.

Ho preso qualche informazione sulla misteriosa compagnia aerea; in realtà, sembra che sia stata istituita proprio dalla SVI per assicurare i collegamenti con Cleveland da tutto il mondo. Tutto, quindi, si spiega; e, in effetti, è comodo poter usufruire di un collegamento diretto con la destinazione, senza dover effettuare noiosissimi e magari lunghi scali che, oltretutto, pongono nella condizione non invidiabile di star là fermi in un aeroporto, a guardare duty free che vendono roba di cui non te ne importa nulla ma che guardi comunque con finto interesse, cercando di scacciare ben altri pensieri. Certo che ci hanno proprio giocato, col nome della compagnia aerea; ed è un gioco che, a sua volta, genera altri pensieri. Baudelaire è o non è quello che ha scritto, oltre ai Fiori del Male, i Paradisi Artificiali? E la Baudel Air dove ti porterà, in un Altro Mondo artificiale, fabbricato su misura...? E se uno chiedesse loro di incontrare il Principale, il Vice e il Presidente del CdA, insomma la Santa Trinità in persona? E se qualcun altro esigesse di vedere Allah, Vishnu, Buddha, YHWH o gli spiriti degli antenati...? Ma si sono ben tutelati, accidenti. Nel dépliant è scritto a chiare lettere, e stavolta in trenta lingue: Supernatural Voyage Inc. promotes meeting living people with other people who have lived and still live in eternity, and this is its sole scope and object. Supernatural Voyage Inc.DOES NOT INTEND TO DEMONSTRATE THE EXISTENCE OF GOD, AND/OR OF ANY GOD OR SUPERNATURAL ENTITY, as this is not and cannot be the scope of its activity. Supernatural Voyage Inc. not being entitled to such, any request to be put in contact with any Divine entity in any form prescribed by any Religion will be REJECTED. Mica scemi, insomma; ti fanno incontrare i morti nell'aldilà, però ogni contatto con lo Staff Dirigenziale è proibito. Meglio non starci inutilmente a rimuginare; mica hai speso duemila euro e rotti per vedere se esiste Dio, li hai spesi per incontrare Fabrizio de André. E Fabrizio, tutti lo sanno, è ben più importante di Dio.

Alla Malpensa, inutile negarlo, mi aspetto di vedere qualche faccia conosciuta. Non dico tutto il gruppo (con un messaggio SMS, la SVI Italia ha gentilmente informato tutti i componenti che esso sarà composto da 35 persone), ma almeno qualcuno. All'interno dell'aeroporto si vede quanto il business con la SVI lo abbia rivitalizzato, dopo la crisi nera di qualche anno fa: i possessori di un pacchetto Supernatural Voyage sono presi immediatamente in consegna da efficientissime hostess, instradati verso il check-in dedicato e variamente accuditi a seconda delle loro esigenze. Fortunatamente, data la natura stessa dei viaggi, essi sono rigorosamente riservati ai maggiori di anni 18; ciò evita di avere a che fare coi bambini. In certi luoghi, come ad esempio gli aeroporti, la presenza dei bambini fa crudelmente rimpiangere la scomparsa degli orchi.

Una saletta, provvista di vendors automatici di ogni tipo -compreso un distributore di primi piatti caldi; poltroncine abbastanza comode, la solita televisione al plasma accesa su un telefilm, ed ecco i tuoi compagni di viaggio. Fino all'ingresso sono stato combattutto: mi avrebbe fatto piacere o no fare il viaggio assieme a qualcheduno che conosco? Alla fine, vedendo le due o tre persone che non mi sono ignote, come avevo previsto, decido di abbandonarmi ad un quarto d'ora di purissima finzione, di ipocrisia allo stato puro, di ostentazione di grande felicità; visto che il viaggio mi tocca non farlo da solo, come mi ero ritrovato all'improvviso a desiderare fortemente.

- Ma no! Anche tu quiiii! Ma daiii, non ci speravo!

- Ma secondo te potevo mancare? È il sogno della mia vita!

- Ehi, guarda chi c'è! Ma che bello! Pensa che ne parlavo giusto ieri con mia moglie, stai a vedere che incontriamo anche il Venturi...

- Ed eccomi qua! Come va la vita?....

- Bene, benissimo...anzi permettimi di presentarti dei miei amici di *****, non t'immagini cosa mi è toccato fare per convincerli....

- Eh sì, ma pensa tu....mica è un viaggio come tutti gli altri, questo! Andiamo da Fabrizio, dal nostro Fabrizio!

E andiamo avanti così, per venti o venticinque minuti. La partenza, del resto, è prossima. Madonna, quanti begli abbracci, quanti sorrisi, quante battute; ce n'è stata persino una, accolta da una tipica risatona da gruppo organizzato, su quale donna De André si sarebbe portato nell'Altro Mondo. Chi ha detto Bocca di Rosa, chi ha detto Dolcenera, chi ha detto Barbara e chi persino la tipa dai larghi occhi; ma la risata è scoccata quando qualcuno ha detto che, in ogni caso, non sarebbe mai stata Dori Ghezzi. Eppure, dietro quelle risate, dietro tutta quell'allegria, si percepisce qualcosa di indefinibile. Un signore che non ho mai visto (sulla sessantina, alto, dal portamento a metà tra l'altero e il dimesso) mi prende un momento in disparte e mi chiede:

- Mi scusi, posso farle una domanda?

- Prego, tutte quelle che vuole...

- Non le farò preamboli. Lei ha paura?

Ci penso un attimo. Lo guardo. Mi viene a mente che era l'unico che non aveva riso alla battuta su Dori Ghezzi.

- Sì, ho una paura tremenda, non glielo nascondo. Come mai me lo ha chiesto?

- Perché la ho anche io. Non saprei e non vorrei dirle altro. Mi fa piacere che qualcun altro la abbia, mi sentirò meno solo e inadeguato...

- Guardi che la hanno tutti quanti, paura. Mi chiedo cosa ci abbia spinti a fare questa cosa...

- De André?

- De André....non esiste.

- Prego?

- Non esiste. Qui stiamo andando tutti a fare un altro viaggio, con la scusa di De André. È sempre stato il suo...mestiere, quello di fungere da pretesto.

- Forse ha ragione... ma, allora, dove staremmo andando?

- Non lo so. Davvero non lo so.

- Da noi stessi?

- Ecco, questa mi sembra una possibilità. Stiamo andando a vedere di che cosa sono, o erano fatti, i nostri miti. E questa è la cosa che fa più paura, sa, e a tutti. Anche più del non ritorno e del 2670...

- Ah, lo hanno detto anche a lei. A me hanno detto il 2 ottobre 2519....

- A me il 19 agosto 2670. Hanno dei criteri che mi sfuggono.

- Non ci siamo ancora presentati, mi scusi...

- Lasci perdere, almeno per ora. Non ci presentiamo. Siamo quelli che hanno paura e che non hanno avuto però paura di dirselo. Vale più di qualsiasi presentazione, sa.

- Sta bene. Ha ragione, probabilmente. Ma poi ci presenteremo, magari durante il volo...

- Magari durante il volo, senz'altro. Andiamo, ora, manca poco alla partenza. Proprio poco.

(2. continua)