lunedì 30 novembre 2009

Die Kreuzfahne hoch!


Ora che gli sguìzzeri hanno votato contro i minareti, la civiltà occidentale può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Al posto delle abòrrite architetture islamiche, gli elvetici potranno dar prova di tutta la superiorità della nostra civiltà, che si esplica ad esempio nelle sobrie, misurate linee del Casinò di Mendrisio:


Naturalmente,
non poteva mancare al riguardo l'illuminante proposta leghista, forte del risultato del referendum dell'amatissima Confederazione e del fatto che la Svizzera la croce ce l'ha nella bandiera da qualche secolo. Oddìo, forse nel Carroccio ignorano che ancora verso il 1850, durante una guerricciola di secessione cantonale tra cattolici e protestanti (la cosiddetta Guerra del Sonderbund, ove "Sonderbund" sta per "Confederazione Separata"), si mettevano al rogo gli arcivescovi cattolici (triste sorte toccata al presule di Friburgo, che fu bruciato in piazza), oppure che, sempre in quegli anni, le monache di clausura del convento di Einsiedeln furono svegliate nel cuore della notte dalla truppa, cacciate vie a pedate e lasciate assiderare, mezze nude, sotto una tormenta di neve (che gusto c'è a cacciar via le monache di luglio? Bisogna farlo in gennaio! NB: Il monastero di Einsiedeln si trova a circa 2000 metri di quota). E poi dicono degli anarchici spagnoli; i cristianissimi svizzeri li hanno preceduti.

Ma si parlava della proposta leghista, che oggi è su tutti i giornali & giornalazzi. Ora vorrebbero mettere la croce nel tricolore. La foto che illustra questo post riproduce infatti fedelmente la croce che i nazisti di via Bellerio vorrebbero realmente mettere nella bandiera italiana, in attesa di togliere anche gli odiati colori nazionali e lasciare soltanto la svastica (magari abbinata al sole patàno). Non a caso questo post reca, come titolo, le prime parole del Calderoli-Wessel-Lied.

NB. Vorrei dedicare sentitamente questo post anche a tutti gli snobbini & snobbetti più o meno di "sinistra" che, durante la recente questione sul crocifisso, si sono dichiarati e continuano a dichiararsi "annoiati", "scocciati" eccetera, perché, secondo loro, si tratterebbe di una "questione di scarsa importanza" con la quale si "distrarrebbe l'attenzione da cose più importanti". Peccato che, in definitiva, su queste "cose più importanti" (lavoro, repressione, erosione progressiva dei diritti civili ecc.) generalmente queste personcine non muovano ugualmente un ditino dal loro augusto culetto. Così, a forza di snobbate e di dichiarazioni di indifferenza ("e chissenefrega del crocifisso, a me non dà noia, c'è sempre stato, basta ignorarlo, uffà uffà"), prima o poi quella crocetta uncinatina là ce la ritroveremo davvero nella bandieruccia. Io invece penso che nulla vada lasciato passare, assolutamente nulla. E i crocifissi stiano nelle chiese e nei luoghi di culto, non nei luoghi pubblici di uno stato che si professa, buffamente, "laico".