martedì 15 dicembre 2009

La Resistenza? Ovunque.


Pochissime volte, per non dire quasi mai, mi capita di prendere un post intero da un altro blog, o sito, e di riprodurlo integralmente, qui dentro. Ma ci sono dei momenti in cui è semplicemente necessario. Quello che segue è un articolo pubblicato oggi, 15 dicembre 2009. Proviene, e non è nulla di cui stupirsi, da Femminismo a Sud. Ma, prima di riprodurlo, con tutta la sua amarezza, la sua intelligenza autentica e la sua forza, solo due parole. La ragione per cui nessuno, e dico nessuno, deve "chiudere" e andarsene, è che la Resistenza non la si fa soltanto sulle montagne, reali o virtuali che siano, ma anche al piano. La si fa dappertutto. La si fa quotidianamente. La si fa perché non accettiamo di essere "normalizzati", "normalizzate"; non lo accettiamo, e non lo accetteremo mai. Qualunque cosa accada. Il "motivo per restare" è già, e interamente, contenuto nell'articolo che segue. In ogni sua parola. Lascio ora tutti e tutti alla lettura di questo articolo, che considero importantissimo. E non fraintendibile.

LA RESISTENZA? SULLE MONTAGNE VIRTUALI

Noi stiamo pensando di chiudere. Se c'è chi davvero è convint@, persino tra le donne, che bisogna addomesticare il dissenso per esistere, che sia lecito augurarsi la nascita della psicopolizia di orwell per prevenire persino i pensieri, che non ci sia differenza tra legittime opinioni espresse per dibattere sul mondo e tutto quello che viene associato al concetto di violenza così come è stato coniato e veicolato da chi violento lo è per nascita e obiettivi. Se accade tutto questo a noi cosa resta da fare?

Se c'è chi accetta supinamente che queste nostre parole possano essere intese come "incitazione alla violenza", proprio noi che resistiamo alla violenza maschile, all'odio sessista, razzista e fascista. Noi che sappiamo bene che questo stato, il nostro Stato, è fatto di leggi in cui l'odio vince sempre e la violenza pure e non riusciamo a fare vedere che il punto vero sta nel fatto che esiste una violenza istituzionale che si difende e si proclana "giusta" in quel gioco che arma la mano di chi vorrebbe rappresentare il "bene", un po' all'americana, un po' come certi eroi alla rambo.

Noi lo sappiamo che se il poliziotto ti vuole togliere di mano uno striscione e se per farlo ti da una manganellata alla fine saremo noi ad essere arrestate perchè ci scapperà un "vaffanculo" e per la "legge", fatta per difendere i violenti e per massacrare i soggetti deboli, quel vaffanculo sarebbe più violento di una manganellata e del furto di una idea.

Quanto sono violenti quelli della lega che vogliono sterminare rom, stranieri, lasciano massacrare donne, uomini, bambini nei respingimenti e dentro i lager. Quanto sono violenti i fascisti che in casa non hanno mai gudgets adolescenziali ma coltelli e armi e simboli nazisti. Quanto sono violente le parole di chi dice che i gay sono malati e i trans non sono normali e brandisce crocifissi mentre istiga e legittima odio. Quanto sono violente le parole di chi nega le violenze contro le donne, di chi diffonde odio sulle donne, di chi giustifica lo stupro o chi istiga odio contro le femministe che combattono contro la violenza maschile.

Quanto è violento istigare all'odio verso chi esprime opinioni politiche semplificando i ragionamenti per arrivare a indicare un unico responsabile o al massimo due. E' un gioco che possiamo fare tutti e proprio noi lo abbiamo sempre detto che non ci crediamo e non ci piace attaccarci al carro di giustizialisti e forcaioli e di chi chiacchiera della virilità del premier perchè non ha altri argomenti per fare opposizione.

Quanto è violento imporre restrizioni sul corpo, abusi sulla libera scelta delle donne, costrizioni sui ruoli in ambito familiare, recinti alla sessualità. Quanto è violento fare morire le donne per aborto clandestino perchè loro stesse giudicate clandestine ed espulse dalla possibilità umana di cercare soccorso in un ospedale. Quanto è umano dare fuoco ai campi rom e perseguitare i bambini dei quali nessuno si è vergognato di prendere le impronte.

Quanto è violento impadronirsi delle risorse della gente per saldare i falsi in bilancio condonati dal governo per fare un favore a pochi, e noi sappiamo chi, giusto?

Quanto è violento fottere piccioli, il tfr, i nostri soldi, dalle tasche della gente per tenere in vita un governo che si regge solo sulla faccia sanguinante del premier il cui partito è finito, spaccato, concluso in sicilia dove lombardo sta per fare il governo con il pd, ed è finito anche il sindaco di palermo che perisce sepolto dall'immondizia e dai debiti dell'amia.

Quanto è violento militarizzare le strade fingendo di difendere le donne che sono massacrate in casa dai loro mariti e fidanzati e padri e conoscenti. Quanto è violento picchiare studenti che si ribellano a norme che tolgono loro il diritto allo studio mentre si prevede una privatizzazione dopo l'altra aiutata dalla shock economy de noiantri.

Quanto è violento mandare la polizia a difendere quei fascisti squadristi di forza nuova e casapound e a picchiare gli antifascisti che, udite udite, tengono in mano striscioni in cui c'è scritto niente po' po' di meno che "antifascisti/e sempre".

Quanto è violento picchiare le donne in piazza che denunciano gli stupri dentro i Cie e quanto è violento picchiare gli operai che scendono in piazza per il pane, mica per la gloria, per dare da mangiare a se stessi e ai propri figli.

Quanto è violento sopravvivere in un paese dove chi ti violenta tutti i giorni restringe sempre di più le tue libertà personali fino al punto di impedirti di esprimere una idea. Quanto? Ditecelo per favore. Non trovate ci sia differza tra violenza gratuita e legittima difesa? Le donne che vengono stuprate hanno diritto di difendersi o no? Le donne malmenate dai mariti hanno diritti a difendersi oppure no? Gli stranieri che vengono massacrati da squadristi fascisti e razzisti hanno diritto di difendersi o no? Gli antifascisti che vogliono difendere il proprio diritto ad esistere e quelli che voglionio difendere la costituziobne hanno diritto a difendersi o no? Si o no?

E noi non siamo quelle delle censure. Abbiamo sempre detto che i siti fasci e quelli maschilisti stiano lì ma non vengano a romperci le ovaie. Le pubblicità sessiste stiano lì ma noi le sovvertiamo e ne spieghiamo il senso perchè la strategia non sta nel "nascondere" la realtà ma nel contrapporsi culturalmente ad essa. La censura è la scelta più semplice da fare e anche quella che apre le porte ad altre censure. Persino il nostro antifascismo vorrebbe essere viola, preventivo, che agisce sulla comunicazione, sul fascismo videocratico, sulla persuasione nelle immagini.

Poi ci sono quelli che da sempre vogliono tappare la bocca a chi usa internet per comunicare, fare controinformazione e anche per fare questo c'è un accordo bipartisan perchè chi censura non sta da una parte sola. La gente intrisa di autoritarismo sta dappertutto tant'è che l'emendamento per sopprimere l'articolo di d'alia, quello che aveva già provato ad oscurare la rete, lo ha proposto uno del pd mica del pdl. Tanto per dire che in fatto di cattive abitudini e di tendenza alla limitazione delle libertà personali nessuno sembra avere nulla da imparare. E sorprende che l'unico, a parte i soliti noti, che abbia detto qualcosa a questo proposito sia casini.

E c'è la violenza dei quotidiani come Il Giornale e Libero che un giorno si e l'altro pure puntano il dito su qualcun@, compresa la donna che osa parlare male del premier, per darl@ in pasto alle bestie feroci, agli iscritti nei forum della lega e del pdl che lì sono legittimati ad esprimere odio puro nei confronti questo quello e quell'altro. E cosa sono le ronde se non squadrismo legalizzato.

La vita è proprio strana. Vaffanculo internet, vaffanculo a quell@ che amano la censura come arma di contrapposizione politica, a quelli che "fatti video-sorvegliare se non hai nulla da nascondere", a quelli che "la privacy non mi serve perchè la mia vita è trasparente", vaffanculo a facebook, lo strumento più insulso del mondo, in cui incontri quell@ che ti insulta e poi prende appunti per consegnarti alla polizia postale, in cui il confronto è niente, in cui si aderisce e dis-aderisce. In cui ricevi ventimila inviti per iscriverti a cose idiote e altri ventimila che proclamano la guerra a giove e tu non sai come minchia dire che nella vita a parte la famiglia, il lavoro, la vita e i figli puoi fare una cosa, una e basta, mica cento. Ma si, vaffanculo anche a facebook.

Dateci un motivo per restare. Diteci che anche voi come noi volete la luna. Nel frattempo ci diamo alla fantascienza. E diverremo cyborg. E aspettiamo che la Carlucci ci scovi, nel 2099.

Femminismo a Sud può frantumarsi e ricomparire in mille altre forme e paranoici e paranoiche ci vedranno dappertutto, persino dove non ci siamo perchè le nostre parole sono volate vie e già vi appartengono. :D

Ps: tutto questo lo facciamo per noi. Per voi, anche. Ma se siete tutte a farvi "normalizzare" non vale la pena stare sulle montagne. Neppure su quelle virtuali. Fa freddo e ci si stanca. O è responsabilità collettiva, quella seria, o ci diamo ai lavori a maglia.