tag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post4959277798639964582..comments2008-11-10T18:04:25.868+01:00Comments on Ἐκβλόγγηθι Σεαυτόν Asocial Network: A song for EtosiaRiccardo Venturihttp://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-8089266426972008542008-01-09T17:27:00.000+01:002008-01-09T17:27:00.000+01:00Per il Laverdure, giuro, un post in svedese lo scr...Per il Laverdure, giuro, un post in svedese lo scrivo apposta. Un impegno solenne, un dovere morale :-)<BR/>Mi sono impappinato coi pronomi? Un classico. Comunque vorrei confermare che Etosia è un bambino màsculo, nessun ermafroditismo :-)<BR/>Saluti e abbracci! Och hälsningar från Pietro Paccianis by :-)Riccardo Venturihttps://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-87358697940267643082008-01-09T16:59:00.000+01:002008-01-09T16:59:00.000+01:00Non so a chi pensassi, ma se scrivi un post in sve...Non so a chi pensassi, ma se scrivi un post in svedese ti risbuco sicuramente io...<BR/>Apropå, Etosia è un po' ermafrodita? A un certo punto cambia pronome ;-)<BR/>Mvh<BR/><A HREF="http://www.ordet.it/" REL="nofollow">jacopo</A>Unknownhttps://www.blogger.com/profile/05103064175875699914noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-90240191263038700152008-01-09T14:11:00.000+01:002008-01-09T14:11:00.000+01:00Che bella storia: grazie. :)Che bella storia: grazie. :)Strawberryhttps://www.blogger.com/profile/14046756431426466670noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-44924461961270800372008-01-07T15:42:00.000+01:002008-01-07T15:42:00.000+01:00Eppure sai, Laura, io l'inglese (così come le altr...Eppure sai, Laura, io l'inglese (così come le altre lingue, italiano compreso!) me lo...invento :-DD Nel senso che scrivo così come cavolo mi viene e senza nessuna preoccupazione, né di "bello stile", né di altre cose. Solo per la passione di farlo. Se mi ordinassero di scrivere qualcosa, anche ben pagato, starei lì a cincischiare per anni davanti a una pagina vuota; e lo stesso è sempre accaduto quando mi sono imposto da solo di "dovere" scrivere qualcosa. Non esiste nessun tipo di creazione se non è totalmente libera, e gratuita, e a disposizione di tutti. Uccidiamo il copyright! <BR/>Beh scusa per la tirata...fuori tema. Era magari solo per ringraziarti, e di cuore...e per darti arrivederci a quando vuoi. 'Sto blog non è solo il "Bignami", è anche la Renault: porte aperte!Riccardo Venturihttps://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-33346482085251244292008-01-07T15:36:00.000+01:002008-01-07T15:36:00.000+01:00Fulvia cara, se io credo alle coincidenze? Stai pa...Fulvia cara, se io credo alle coincidenze? Stai parlando a una coincidenza vivente, lo sai? :-D Nel darti la benvenuta da queste parti...<I>di antichi fasti vestiti</I>. Non ti azzardare, anzi non ci azzardiamo, a riperderci di vista. Certo, l'affanculamento del ng di quel tizio mai stato comunista ha significato molto, si trattava comunque di un luogo di ritrovo semiquotidiano; ma non c'è da stupirsene, tutto passa e tutto va. Tutto ha il suo tempo, e quello dei newsgroups mi sembra irrimediabilmente scaduto. Ma a lungo andare la forza di un qualcosa che non voglio neppure definire...la vince. E ci si ritrova. Magari di nuovo per strade traverse; ma anche da queste si arriva alla piazza. Forse un blog non sarà mai la "grande piazza" che a suo tempo poteva essere un ng, casomai una piazzetta più appartata, più quieta; ma, al tempo stesso, anche più esatta. Quindi...bentornata e a presto, accidenti se sarà a presto! Ciao bella!Riccardo Venturihttps://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-30252370974469278942008-01-07T14:27:00.000+01:002008-01-07T14:27:00.000+01:00storia molto bellae scritta in un inglese molto sc...storia molto bella<BR/>e scritta in un inglese molto scorrevole <BR/>quasi mother tongue...<BR/>compliemti a te a micky mouse alla mamma nigeriana e alla sua canzoneLAURAhttps://www.blogger.com/profile/01365599542782500298noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-82110970258614845392008-01-07T00:07:00.000+01:002008-01-07T00:07:00.000+01:00Ehi ma ci credi alle coincidenze?dopo tantissimo t...Ehi ma ci credi alle coincidenze?dopo tantissimo tempo oggi sono andata sul blog di Antonella (perche' non riuscivo a trovarla al tel) e poi da li' sul blog di Fulvio ...ed infine qui a leggere sta bellissima storia...ora ti metto tra i preferiti cosi' non ti perdo piu' di vista..la mia miopia e' piu' potente della tua altezza ed imponenza...))Oggi e' stata proprio una bella occasione per ritrovarti e potere continuare a leggerti visto che il nostro it.fan...se n'e' andato affan...:((..<BR/>Un abbraccio fortissimo, a presto..se sarà...:)))<BR/>FulviaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-70824179481270454052008-01-06T18:16:00.000+01:002008-01-06T18:16:00.000+01:00Che dirti Ombretta? Si vede che qualche piccola vo...Che dirti Ombretta? Si vede che qualche piccola volta avviene un piccolo miracolo di segatura, una di quelle cose di tutti i giorni che ti fanno andare avanti anche nei periodi più neri. Forza e coraggio, che viene maggio; così diceva un nostro vecchissimo detto. Maggio, prima o poi, viene per tutti quanti!<BR/><BR/>Un abbraccione forte e...a presto.Riccardo Venturihttps://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-66958453019249724052008-01-06T17:38:00.000+01:002008-01-06T17:38:00.000+01:00Riccardo grazie per questo post, poco prima di leg...Riccardo grazie per questo post, poco prima di leggerlo anche io ero giù di corda per problemi sul lavoro (nonostante continui a ripetermi quello che mi hai detto una volta, che noi non siamo definiti dal nostro lavoro) e dopo averlo letto mi sono sentita meglio.<BR/>Un abbraccio.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-8502901454980147622008-01-06T15:43:00.000+01:002008-01-06T15:43:00.000+01:00Bel racconto che ho linkato sul mio blog! Ti vogli...Bel racconto che ho linkato sul mio blog! Ti voglio bene Riccardo non solo non tanto ma anche per questo!<BR/>AllelujaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-4988750066718313982008-01-06T15:08:00.000+01:002008-01-06T15:08:00.000+01:00A grande ringhio, pardon, a grande richiesta, la t...A grande ringhio, pardon, a grande richiesta, la traduzione integrale:<BR/><BR/>*<BR/><BR/>Una canzone per Etosia.<BR/><BR/>C'è un motivo perché questo post è scritto in inglese. Voglio che <I>sia letto e capito da qualcuno</I>, o dai suoi genitori, o da chiunque lo conosca. Si chiama Etosia Nakadomare ed è un bambino di un anno e sei mesi. Non so come si chiamino suo padre e sua madre, sebbene, oggi, siano stati assieme a me sopra un'ambulanza che correva all'ospedale pediatrico di Firenze. E quell'ambulanza la stavo guidando.<BR/><BR/>La storia è palesemente semplice. Cercherò di raccontarla con parole piane, in modo che anche un bambino possa leggerla quando sarà cresciuto; ad ogni modo, lo ripeto, è una storia semplice. Non stavo bene in questi giorni. Non so come definire tutto questo: nuvole scure, pensieri neri, disperazione. Non è una cosa nuova per me, lo so. Sono un tipo strano, particolarmente propenso all'autodistruzione; e quando sono preso da questo stato d'animo, non c'è quasi nulla da fare. E' il motivo per cui sto raccontando questa storia.<BR/><BR/>Come ogni lettore di questo blog sa, sono una specie di paramedico ambulanziero a Firenze. Dico "una specie" perché non ho, e non ho mai avuto, una formazione specifica a parte un paio di corsi di addestramento tenuti da enti locali. Comunque, faccio l'autista e lascio il personale meglio addestrato a fare tutto il necessario. Oggi siamo stati chiamati alla stazione di Firenze per un "codice giallo" su un treno; quando dobbiamo entrare dentro a una stazione, direttamente a un treno fermo a un binario, di solito prendiamo quella che chiamiamo <I>l'ambulanza di Topolino</I>, una buffa e piccola ambulanza che somiglia alla "113" di Topolino. Si tratta di un vecchio furgone Bedford, un po' malandato, che è stato trasformato in ambulanza "underparking" non molto tempo fa.<BR/> <BR/>Quando devo guidare quell'ambulanza, mi sento alle perse. Semplicemente, è troppo piccola per me. Non ci entro. Ma oggi non avevo scelta: ci avevano detto che un bambino su un treno stava avendo un accesso di convulsioni, e sapete bene quanto le convulsioni infantili possano essere pericolose. Il piccolo stava in braccio a suo padre, un robusto giovanotto nigeriano che viaggiava assieme alla moglie e a suo figlio più grande; abitano a Innsbruck a stavano tornando a casa da una visita a dei parenti a Roma.<BR/> <BR/>Il caso era serio. Inoltre, non potevamo separare la famiglia, lasciandoli nel mezzo di una stazione ferroviaria in una città a loro totalmente sconosciuta. Così abbiamo dovuto sistemarli tutti quanti nell'ambulanza di Topolino: il piccolo paziente, i suoi genitori, il suo fratellino e tutti i bagagli. Due valigie pesanti e quattro borse. Più un autista e due paramedici. Sette persone. Se non fosse stato per un bambino in pericolo di vita, tutta la scena sarebbe stata decisamente comica.<BR/> <BR/>Ho invitato la giovane madre a sedere accanto a me nell'abitacolo anteriore, mentre il bambino era stato disteso sulla barella assieme al babbo. Siamo usciti fuori dalla stazione per un apposito e stretto corridoio di uscita, volando poi all'ospedale. Tutto normale. Tutto brutalmente normale.<BR/><BR/>Appena fuori della stazione, la mamma del bimbo volta la testa per guardare attraverso il pannello dell'ambulanza. Il babbo sta cullando il figlio. La donna dice loro qualcosa in una lingua che non capisco, e poi comincia a piangere; e a cantare. A cantare qualcosa che non ho mai sentito in vita mia. Una nenia cantilenante in una lingua sconosciuta che può essere lo yoruba, lo hausa, lo ewe, il bambara…conosco soltanto i nomi di qualche lingua che si parla da quelle parti. Qualcosa che mi raggela il corpo e l'anima: deve star cantando qualcosa per cacciar via i malvagi spiriti neri dal corpo del suo bambini. Canta e piange. Piange e canta.<BR/><BR/>Firenze, 5 gennaio 2008. 21° secolo. Sto guidando un'ambulanza senza neppure dire una parola. Con la mia divisa gialloverde fosforescente e un paio di guanti neri. Sta piovendo, fa freddo. Accanto a me, una giovane madre sta cercando di cacciare via gli spiriti neri, piangendo seduta nell'ambulanza di Topolino mentre un bambino se ne sta in braccio al babbo su una barella, circondato da moderne valigie che recano l'etichetta di un centro commerciale di Innsbruck. Provo a afferrare qualche parola della canzone, voglio ricordarle: <I>agbuna</I> o <I>agbuka…wagba</I>…<BR/><BR/>Una madre disperata per la vita del proprio bambino sta facendo qualcosa che proviene dal suo passato, dai suoi antenati. Siamo tutti insieme in una piccola ambulanza, e viviamo in mondi differenti; eppure lei sta facendo qualcosa di molto, molto semplice. Sta cercando di salvare suo figlio. Semplicemente questo. Viviamo nello stesso mondo.<BR/><BR/>Vi prego, non pensate che io stia cercando di fabbricare una qualche sorta di mortale da tutto questo. Siamo arrivati all'ospedale e il bambino era vivo. Abbiamo fatto del nostro meglio per soccorrerlo, e anche sua madre. L'ambulanza di Topolino, il suo autista e una canzone ancestrale che migliaia di madri devono avere cantato ai loro figli per salvarli dalla malattia e dalla morte. Questo è ciò che è accaduto.<BR/><BR/>Non so se il bambino sia stato salvato dai medici o da quella canzone. Di solito non induglo a simili domande. Ciò che ho visto è diverso. E' una madre e suo figlio. Una madre che lotta contro la morte del suo bambino con le armi magiche dell'amore. Auguro a lei e a suo figlio buona salute e felicità per la vita intera, questo è tutto.<BR/><BR/>Non so se ce l'abbia fatta a cacciare gli spiriti neri da suo figlio. Sicuramente, col suo gesto e con le sue lacrime, è riuscita a cacciar via molte delle mie nuvole scure. Molti dei miei pensieri neri. Mi chiedo perché. Mi chiedo che cosa. Mi chiedo da dove. Mi chiedo dove. E' per questo che non mi sono scordato del nome del bambino, Etosia Nakadomare. E' per questo che non dimenticherò mai né lui, né sua madre. E' per questo che sto scrivendo questa cosa in una lingua che penso capiscano, o comunque capiscano meglio dell'Italiano. E' per questo che voglio che possano leggerla un giorno. Semplicemente per augurare loro tutte le migliori cose, dagli angoli più profondi del mio cuore, e per ringraziarli d'avermi mostrato che gli spiriti neri possono essere sempre cacciati via con la forza di una canzone, e dell'amore.Riccardo Venturihttps://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-27364721324879068152008-01-06T13:55:00.000+01:002008-01-06T13:55:00.000+01:00Occome occome occome, o in Italia tutti non sanno ...Occome occome occome, o in Italia tutti non sanno l'<I>ingrese</I>? :-D C'erano persino le famose <I>tre I</I>, se ben ricordo...Ad ogni modo, sta' tranquilla ché oggi metto la traduzione integrale in commento, senza nessun bisogno di venire a Cosenza. Almeno per il momento; se ci vengo, poi, mica ci vengo per una volgare traduzione, ci vengo quantomeno per una passeggiata romantica in centro [sorriso alquanto diabolico]. Ma guarda tu, se per far risbucar fuori l'Anna Ringa ci voleva un post in inglese, mi chiedo chi risbucherà fuori se scrivo un post in svedese...quasi quasi lo faccio! :-D Baciozzi, palindroma! E saluti al pargolo e all'omo!Riccardo Venturihttps://www.blogger.com/profile/10076610025117360920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5730727329261310709.post-80475686654296027002008-01-06T13:07:00.000+01:002008-01-06T13:07:00.000+01:00e una traduzione in italiano per la povere donne c...e una traduzione in italiano per la povere donne che leggono quotidianamente e che non conoscono l'inglese????<BR/>baci <BR/>anna ringa<BR/>P.S. la traduzione puoi comunque inviarla al mio solito indirizzo senno vieni a cosenza e me la leggi tu!!!!Anonymousnoreply@blogger.com