
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui alcuni persistono nel festeggiare alcuni giorni che sconvolsero il mondo, lontani come alberi pietrificati, o vicini come pietre dalle quali germogliano nuove e stentate foglie
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui arrestarono un giovane per aver messo -dicono- una bomba di carta e una palma davanti a un palazzo di carta, al mattino d'una festa che glorifica l'eterna servitù
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si prescrivono accuse, e se ne formulano altre come in un cerchio senza fine, e le porte si schiudono agli incubi sistematici dell'invenzione potenziale
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui l'anziano cinegeta minaccia una famiglia per un suono di tromba, e gli viene trovato un arsenale intero nel portabagagli senza che questo meriti attenzione
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui il complice prova a rifarsi una verginità con la solita faccia serena e la cravatta intonata alla camicia
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui svanisce il sogno dei romagnoli, spariscono gli osanna e incombe l'ultimo posto dopo troppe, facili e insincere lodi da parte delle bave
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si sente avanzare un odore di putrido senza che neppure esista il pretesto di fogne maleodoranti, già tutte empite senza ritegno
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui ho abbracciato un sangue verde nel quale si vedeva galleggiare la morte comminata dall'uomo all'uomo in nome della vitamina C
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui i poeti, che sono strane creature e che quando parlano è una truffa, se ne sono definitivamente andati; ma la truffa è rimasta
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si sente qualcosa che non si riesce a trattenere per una migliore comprensione perché ci siamo disabituati al pensiero osservante
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si enunciano inutili umorismi, dimenticando che un tempo che genera troppo umorismo è un tempo nero, cupo e idiota
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si intasano gli occhi di sorelle morte, e di sbarre, di avvoltoi che avevamo creduti sconfitti, di miserie e di ottusi rifugi in chissà cosa
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui le socialità si fanno night club pronti per l'assalto delle iene decorative, ammasso di imbecillità e tradimenti, di polveri e fegati, di travestito vuoto
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui imparare a guidare un'automobile significa pubblica umiliazione da parte di un malfunzionario, e non c'è più nemmeno un'Ade dove farlo sprofondare
Giorni in cui piove a dirotto
E sono giorni in cui albe livide non fanno presagire altri giorni
Giorni di fine senza alcun inizio
Giorni in cui occorre alzarsi
Sollevarsi
Dire no.
Giorni in cui alcuni persistono nel festeggiare alcuni giorni che sconvolsero il mondo, lontani come alberi pietrificati, o vicini come pietre dalle quali germogliano nuove e stentate foglie
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui arrestarono un giovane per aver messo -dicono- una bomba di carta e una palma davanti a un palazzo di carta, al mattino d'una festa che glorifica l'eterna servitù
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si prescrivono accuse, e se ne formulano altre come in un cerchio senza fine, e le porte si schiudono agli incubi sistematici dell'invenzione potenziale
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui l'anziano cinegeta minaccia una famiglia per un suono di tromba, e gli viene trovato un arsenale intero nel portabagagli senza che questo meriti attenzione
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui il complice prova a rifarsi una verginità con la solita faccia serena e la cravatta intonata alla camicia
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui svanisce il sogno dei romagnoli, spariscono gli osanna e incombe l'ultimo posto dopo troppe, facili e insincere lodi da parte delle bave
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si sente avanzare un odore di putrido senza che neppure esista il pretesto di fogne maleodoranti, già tutte empite senza ritegno
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui ho abbracciato un sangue verde nel quale si vedeva galleggiare la morte comminata dall'uomo all'uomo in nome della vitamina C
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui i poeti, che sono strane creature e che quando parlano è una truffa, se ne sono definitivamente andati; ma la truffa è rimasta
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si sente qualcosa che non si riesce a trattenere per una migliore comprensione perché ci siamo disabituati al pensiero osservante
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si enunciano inutili umorismi, dimenticando che un tempo che genera troppo umorismo è un tempo nero, cupo e idiota
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui si intasano gli occhi di sorelle morte, e di sbarre, di avvoltoi che avevamo creduti sconfitti, di miserie e di ottusi rifugi in chissà cosa
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui le socialità si fanno night club pronti per l'assalto delle iene decorative, ammasso di imbecillità e tradimenti, di polveri e fegati, di travestito vuoto
Giorni in cui piove a dirotto
Giorni in cui imparare a guidare un'automobile significa pubblica umiliazione da parte di un malfunzionario, e non c'è più nemmeno un'Ade dove farlo sprofondare
Giorni in cui piove a dirotto
E sono giorni in cui albe livide non fanno presagire altri giorni
Giorni di fine senza alcun inizio
Giorni in cui occorre alzarsi
Sollevarsi
Dire no.