sabato 30 aprile 2011

D'aprile


D'aprile
Folgore da San Gimignano

D'april vi dono la gentil campagna
tutta fiorita di bell'erba fresca;
fontane d'acqua, che non vi rincresca,
donne e donzelle per vostra compagna;

Ambianti palafren, destrier di Spagna,
e gente costumata alla francesca
cantar, danzar alla provenzalesca
con istormenti nuovi d'Alemagna.

E d'intorno vi sian molti giardini,
e giacchito vi sia ogni persona;
ciascun con reverenza adori e 'nchini

A quel gentil, c'ho dato la corona
de pietre prezïose, le piú fini
c'ha 'l Presto Gianni o 'l re di Babilona.

D'aprile
Cenne da la Chitarra

Di aprile vi do vita senza lagna:
tafani a schiera con asini a tresca,
ragghiando forte, perché non v’incresca,
quanti ne sono in Perosa o Bevagna;

con birri romaneschi di Campagna
e ciaschedun di pugna sì vi mesca:
e, quando questo a gioco non rïesca,
restori i marri de’ pian de Romagna.

Per danzatori vi do vegli armini,
una campana, la qual peggio sona,
stormento sia a voi, e non refini.

E quel che ’n millantar sì largo dona,
en ira vegna de li soi vicini,
perché di cotal gente sì ragiona.

Con giorni lunghi al sonno dedicati
il dolce aprile viene,
quali segreti scoprì in te il poeta
che ti chiamò crudele, che ti chiamò crudele.
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi
dopo fatto l'amore,
come la terra dorme nella notte
dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole.