Massimiliano Larocca è
sicuramente magnifico. Nel 2011 diceva che il suo nuovo album sarebbe
uscito nel 2012, e ora che siamo nel 2012 dice che uscirà nel
2013. Non c'è di che aversene; qui non si sta parlando di
Springsteen che riempie gli stadi, ma di gente che combatte per la
propria musica e per le proprie parole. Di gente che riempie il
teatrino di Cento (Ferrara), il pub di Brenno (Como) e il “Chille
de la Balanza” nell'ex manicomio di San Salvi, a Firenze. E' un po'
di tempo che non lo vedo e non lo sento, il Larocca, e, sicuramente,
la mia (sempre maggiore) avversione nei confronti di Facebook ci avrà messo del suo; però,
poi, capita che una domenica mattina qualcuno mette un vecchio cd
nello stereo, e si capisce che è arrivato il momento, magari,
di fare una telefonata o di mandare un piccione viaggiatore. O un
messaggio nella bottiglia. Mi sembra d'aver sentito dire che il
Larocca, fra poco, andrà sposo; o forse si tratta soltanto
d'una ventata mista a un sogno all'alba. Sì, ve lo avevo detto
che è magnifico, e magnifiche sono le canzoni che scrive e che
conoscono i frequentatori di pub, di teatrini, di improbabili feste
del partito riformista o rivoluzionario, e di manicomi. Chissà
che fra un paio di giorni non ci s'incontri sull'autobus o vicino
alla ferrovia mentre passano i treni; e intanto, le canzoni già
volano per l'aria.
Questa qua si chiama Magnifici
perdenti; anche il nuovo album,
quello che si dice uscirà nel 2013, si chiama così. Mi
sembra d'aver già sentito qualcosa del genere, anche se non
era una canzone; era un romanzo, scritto però da uno che con
le canzoni ci aveva qualcosina a che fare, tale Leonard Cohen. Beautiful Losers, mi par che si chiamasse. Non
avendolo mai letto, non so se questa canzone ci abbia qualcosa a che
vedere; so soltanto che al Larocca, nello scriverla, dev'esser
passata qualcosa dentro, e passata in ogni direzione. Passata mentre
si rivedeva, chissà, in tutti quei postacci dove qualche volta
ci siamo beccati, stando bene e stando male, stando in piedi e stando
chini, a volte ubriachi come madonne che piangono tequila, a volte
con quelle donne che sembrava che non andassero e che invece sono
partite, a volte a guardare le macchine passare per la strada; posti
che ci sono ancora o che non esistono più, e amicizie finite
nell'odio, e pezzi di strada che son terminati, e chissà
cos'altro. E siamo ancora in piedi a
prendere botte, a giocare al coltello... qualche sogno in tasca, e
con queste facce che proprio non cambiano mai. Per questo,
credo, il Larocca ha scritto questa canzone. Che può parlare
di lui stesso come di me. Che può parlare di te come di
nessuno. Che ora vi faccio ascoltare, ché sul Tubo ce ne sono
ben tre video, per un totale di ben 218 visualizzazioni. Ci ha più
visualizzazioni il video del cagnolino scemo o di tuo figlio che caca
sul vasino, dei Magnifici Perdenti del Larocca; non va mica bene.
Siamo ancora in piedi
a prendere botte, a giocare al coltello,
qualche sogno in tasca
e con queste facce che proprio non cambiano mai...
Gettati in queste strade,
con poche premesse, da una mano invisibile
restare a testa alta
per chi corre controcorrente è impossibile...
Dacci un tuo segnale
o dimentica per sempre,
se cerchi ancora un nome
puoi chiamarci in mezzo ai denti
magnifici perdenti.
Dietro al fumo dei motori
si consumano i migliori,
siamo come tanta gente
o come cani in mezzo al niente...
Sempre in cerca di un riparo
o in ritardo per il cielo,
c'è chi vince, c'è chi prende,
c'è chi infine poi si arrende...
Tutti in fila al sabato
a inseguire il paradiso,
quando l'alba spezzerà la notte
noi saremo ancora assenti,
magnifici perdenti.
Siamo ancora in piedi,
a prendere botte, a giocare al coltello,
qualche sogno in tasca
e con queste facce che proprio non cambiano mai...