venerdì 31 gennaio 2014

Bloody Sunday



Gli "anniversari" non possono altro che allontanarsi e svanire. Nulla di strano in questo; a parte qualche avvenimento epocale, tipo il 14 luglio 1789. Così, vattelappesca chi si sarà ricordato che ieri, 30 gennaio, era l'anniversario (il 42°, per la precisione) della "Domenica di sangue" in Irlanda del Nord. Libri, film, canzoni (non solo quella degli U2), tutto quanto. L'esercito inglese che spara sulla manifestazione per i diritti civili, i "troubles" (così il famoso "understatement" inglese chiamò la guerra civile), l'IRA, l'operazione Motorman...a volte mi sembra di essere un alieno. Un po' perché nel 1972 avevo nove anni (anzi, poco più di otto perché sono di settembre) e di queste cose mi ricordo bene; un po' perché non so se interessarmi di simili cose a poco più di otto anni mi abbia fatto crescere sano e equilibrato, come si suol dire. Temo proprio di no; ma così è.

In Irlanda del Nord, si diceva. A Londonderry; anzi no, a Derry. La guerra si vedeva anche in questa cosa: la città si era sempre chiamata Derry, dal gaelico Doire che significa "bosco di querce", e così la chiamano ancora i cattolici; i protestanti unionisti, per sottolineare l'appartenenza alla corona inglese, vi aggiunsero il nome di Londra. London-Derry, appunto. Nel '72 e dintorni, durante i servizi televisivi e giornalistici sulla guerra irlandese, si vedeva e sentiva solo Londonderry. In quel doppio nome c'era tutto quel che stava accadendo.

Quaranta e rotti anni dopo, la cosa sembra essere stata "risolta" in un modo, come dire, salomonico. La città ha ora ufficialmente un doppio nome: Derry/Londonderry. Nello scorso 2013 il governo del Regno Unito, a somiglianza di quanto accade a livello europeo da trent'anni, ha istituito l'annuale "città della cultura UK": la prima è stata (London)Derry. La cosa è finita, come si vede nella foto, pure sulle barche a vela, con apposito indirizzo internet. La famosa scritta all'ingresso del Bogside, "You are entering free Derry", sembra sia diventata una delle principali attrazioni turistiche della città, fotografata ogni anno da migliaia di persone al pari dei murales con le immagini della "Domenica di sangue" e con i volti di Bobby Sands e degli scioperanti della fame dei primi anni '80. Di quelli mi ricordo ancora meglio, perché di anni ne avevo quasi diciotto; ne avevo sedici quando la Thatcher andò al potere e, pochi giorni dopo, un deputato ultraconservatore, tale Enoch Powell, dichiarò che la signora "non era un'intellettuale".  Magari, chissà, della battuta avrà ridacchiato anche qualche minatore.

Va bene, basta così. Derry e Londonderry. Che so io, come se in una futura guerra d'indipendenza in Sardegna gli indipendentisti dicessero Cagliari e gli unionisti Romacàgliari. Quarantadue anni dopo, però, veleggiano barche a vela con scritto Cagliari/Romacagliari. Quei ragazzi ammazzati da un esercito coloniale (perché ragazzi erano, in massima parte) sono diventati attrazioni turistiche, come si confà a volti di un remoto passato. I "diritti civili" saranno, ora, sicuramente assicurati; pare anche che Derry/Londonderry sia una città molto viva culturalmente e dove "si vive bene". Tutto è bene quel che finisce bene. Il prossimo anno sarà il 43° anniversario, poi si arriverà al cinquantesimo nel 2022. Restaureranno i murales, la casa "free Derry", il film, le canzoni e persino le barche a vela. Secondo me, ovunque si trovi o non si trovi ora, c'è pure il caso che Bobby Sands si faccia un bel panino imbottito.