domenica 28 settembre 2014

Avrebbe



Avrebbe continuato a scrivere canzoni, o forse no. Magari si sarebbe rotto i coglioni. Magari avrebbe fatto una vincita di quelle sode a qualche gioco o ai cavalli.

Avrebbe trovato un modo per gabbare la luna; avrebbe girato per città improbabili e per ancor più improbabili stazioni dove fermarsi senza amici e senza amore. Sarebbe rimasto in una Roma che non era più Roma e che, forse, non lo era mai stata; o sarebbe tornato in una Livorno dissolta in qualche bizzarro e difficile sogno. Ogni qual tanto lo avrebbero visto in Stoccolme disassate, in Tokyo rarefatte e somiglianti a Colleferro, in Milani calcinati dal sole, in Parigi volgari e bambine.

Sarebbe, naturalmente, morto. Altrettanto naturalmente sarebbe risorto, ma senza l'ombra di croci. Si sarebbe bevuto vini portentosi, dentro a qualche fosso e con il solito male al fianco. Avrebbe amato una terza donna, ma stavolta mora, bassa e tutt'altro che snella. Avrebbe cercato di dare una mano a tutta una serie di Darii di Livorno, magari pure a qualcuno che si chiamava Marcello Lonzi. Avrebbe prestato lui il Black & Decker per fare teste di Modigliani, teste di ponte, teste di cazzo. Avrebbe visto il Livorno in serie A. 

Avrebbe avuto, tutti assieme, un tassì alla porta, una frittata di cipolle e un mazzo di fiori freschi. Avrebbe visto che bisogna morire per essere un po' cacati, non dico tanto: solo un po'. Avrebbe visto com'è facile diventare miti a buon mercato, antologie, premi canori, cover; e avrebbe mandato tutti quanti in culo.

Avrebbe preso quella giornalista che gli aveva previsto di diventare il cantante fabbricato scientificamente per il 1962 e l'avrebbe tirata giù, con gioia non solo sua, dal viadotto di Calignaia. Si sarebbe aggirato qualche notte sul porto o nella piazza con la statua. Qualche stratagemma lo avrebbe trovato, qualche stratagemma per abituare la solitudine a convivere con gli spostamenti ventosi di umori paralleli ed altrimenti mal conciliati.

Avrebbe compiuto, oggi, ottant'anni, Piero Ciampi. Non li ha compiuti. Qualcuno dice che s'è fermato prima, allo stesso numero di un famoso motociclista. Si mette in moto, e si va.