giovedì 11 settembre 2014

Un giorno un ragazzo, un altro un'orsa



Così saranno contenti, ora: il pericolo pubblico è stato eliminato, con tutti quanti i protocolli di ordinanza. Possono tornare a avere i loro boschi-zoo, i loro intelligentissimi fungaioli, i loro leghisti di merda, le loro mele del cazzo superstrombazzate e col bollino e le loro pecore-simbolo. Tutti dobbiamo essere brave pecorine d'allevamento, e all'orso o al lupo cattivo ci pensano loro. Solo loro hanno il diritto di sfruttarti e macellarti a loro piacimento.

Perché agiscono, loro, nella legalità

Un giorno sparano a un ragazzo perché sta sopra un motorino che non si è fermato all'alt, e quindi è automaticamente passibile di esecuzione immediata, sul posto. Dopo l'esecuzione, eccoli tutti a difendere il loro sbirro, a dire che un bravo ragazzo non sta "in giro di notte", a insultarlo, a dire che la vera vittima sarebbe il carabiniere.

Un altro giorno sparano l'anestetico a un'orsa, ammazzandola dopo battage pubblicitari, dopo lo gnagnagnà degli allevatori, dopo gli orrori degli stessi leghisti schifosi, dopo il furore delle amministrazioni trentine che prima mettono gli orsi nei boschi per farsi dire "bravi", e poi li ammazzano spietatatamente se si azzardano a fare gli orsi.

Sembrano due cose differenti; non lo sono. Sono due cose della stessa risma. Sono due cose che hanno a che fare con lo stesso disprezzo della vita.

Sono due cose che hanno a che fare con le loro menzogne. "Nessuno vuole uccidere Daniza", aveva "rassicurato" l'assessore trentino Dallapiccola. Già, nessuno voleva ucciderla; solo ammazzarla.

Sono due cose che hanno a che fare con le loro leggi, coi loro regolamenti, con i loro servi, con le loro guardie in divisa, coi loro fogli di carta da culo e con la loro sicurezza. Non importa se davanti ci sia il ragazzino Bifolco in motorino o l'orsa Daniza coi cuccioli. Bisogna spararli via.

Schiacciano gli orsi come schiacciano le persone. Giuseppe Uva? Sembrava un orso, magari hanno anestetizzato pure lui. Dicono che nelle catture, che sono sempre "collaudate", esistono sempre dei margini di rischio; vale per l'orsa nel bosco, questo margine, come per il Magherini in Borgo San Frediano. L'importante è catturarti, metterti fuori gioco; e se poi crepi, diventi una statistica di quel margine. Ti spetta solo l'ultimo "grrrroarrrr" disperato, o l'ultimo grido di aiuto nella notte.

E, allora, bisogna dire come si chiamano.

Si chiamano, spero che sia chiaro a tutti, Istituzioni. Applicano la stessa barbarie agli esseri umani e agli animali. Nulla e nessuno si deve opporre al loro potere e alla loro economia. 

Chissà se pure all'orsa Daniza hanno imposto l'alt. Chissà se sono inciampati.