sabato 21 gennaio 2012

Laura Senzabandiera e la minorità


A sedici anni non si può andare a spasso per gli oceani; bisogna andare a scuola. Bisogna andare a imparare come diventare schiavi del lavoro e del mercato, altrimenti sono guai seri. Ti arrestano, direttamente. Si coalizzano per rimetterti in riga, ragazzina: ma che ti sarà saltato in mente di farti il giro del mondo su una barchetta a vela, quando alla tua età hai tutta una serie di attività codificate dalla società, dallo stato e dai mercanti? Devi studiare sui libri che ti mettono in mano, se sei fortunata; altrimenti, sempre a sedici anni, puoi andare tranquillamente a fabbricare stracci al nero in qualche laboratorio i cui titolari, generalmente, non vengono arrestati affatto. A meno che il laboratorio non bruci, o non succeda qualche altra disgrazia; perché a sedici anni puoi anche morire. Capito, Laura? Non ti devi stupire che il tuo stato, i tuoi servizi sociali e quant'altro, ti stiano dando la caccia e perseguitando. Sei un'intollerabile anomalia. Andare per gli oceani ti è ufficialmente vietato. Non puoi decidere della tua vita, decidono gli altri. Istanze superiori. Per te si sono scomodati addirittura il governo olandese e la polizia marittima di Sua Maestà Britannica; è la minorità, cara mia. Te la stai imparando sulla tua pelle. Hai osato fare quel che ti è parso, prendere una barchetta e andartene; non si fa così. Non devi soltanto andare a scuola: devi fungere da target per i vestitini, i gadgets e Justin Bieber (a proposito, lui ci sarà andato a scuola?). Devi tranquillamente fungere da oggetto sessuale, e non soltanto di tuoi coetanei. Quanto alla scuola, devi beccarti la Gelmini se stai in Italia, oppure i libri che ti dicono che Pinochet ha guidato un simpatico governo militare se stai in Cile; nei Paesi Bassi non lo so, ma se tu mi dicessi, cara Laura, che preferisci le onde dell'oceano a Geert Wilders non me ne meraviglierei. Poi, a sedici anni, hai tutta una serie di cose che puoi fare: puoi essere stuprata dal branco, puoi incappare nel paparino separato quando gli piglia la voglia di trasformarti in angelo per fare un dispetto alla mamma (se non l'ha già ammazzata prima, chiaro), puoi tornare da scuola e farti crollare sopra una palazzina abusiva intera (e poi dicono che è pericoloso il canale di Drake!), puoi passare il tempo a sfogliare Top Girl, puoi scoprire i valori di Forza Nuova e di Casapound (dai, su, ci saranno pure una Nieuwe Kracht e una Poundhuis anche in Olanda...), puoi farti convincere che i rumeni hanno lo stupro nella cultura, puoi tirare un gazzettiero sospiro di sollievo che gli zingari non t'abbiano rapita quando portavi i pannolini, se ti piglia la voglia di scappare dopo un po' ci hai Chi l'ha visto alle calcagna, se ti angiolettìzzano ci hai invece La vita in diretta e Bruno Bzzzzzzzzzzz, e magari puoi anche essere tranquillamente manganellata da adulti e padridifamiglissimi poliziotti mentre stai manifestando proprio perché la famosa scuola dove ti vogliono mandare per forza anche a costo di arrestarti sta andando privatizzazionescamente a catafascio. Tu pensa se un tuo coetaneo greco ci avesse avuto pure lui la voglia di navigar per mare, e lo avessero arrestato per rimandarlo a scuola prima, e per farlo imbattere nella pallottola vagante dell'agente speciale Korkoneas poi. Vedi quante cose ti fanno fare, a sedici anni; senza contare, ovviamente, la tua prezïosa presenza sui Social Networks, dove puoi persino specificare se hai il fidanzato o una situazione complicata.

L'ho sempre detto che alla tua età non si ha scampo. Oltre a questo, sei pure una Laura; non so come mai, ma qualcosa mi dice che, se tu fossi stata un Cornelius o un Hendrik Willem, le cose sarebbero state almeno un po' diverse. Persino nella modernissima Olanda. A proposito, cara Laura: c'è un'altra cosa in cui mi sei garbata parecchio. Quando, dopo tutto quello che ti stavano combinando, hai preso e hai ammainato la bandiera olandese. Laura Senzabandiera, che hai il coraggio di dichiarare quanto segue: "Negli scorsi undici mesi ho dovuto affrontare temporali e mareggiate, pericolose barriere coralline e difficili approcci ai porti, mantenendo la barca in buone condizioni e me stessa pure. Credo che sia stata una buona scuola e che io abbia dimostrato di essere stata promossa. Ma in più ho dovuto viaggiare con la costante preoccupazione degli umilianti fastidi che le autorità olandesi davano a mio padre e con il timore che, al mio ritorno, mi avrebbero separato da lui per consegnarmi a degli assistenti sociali, come se fossi orfana e incapace di badare a me stessa. Ho perfino paura che all'arrivo ci siano dei poliziotti ad attendermi con le manette. Ebbene, non ci sto. Avevo deciso di non terminare il mio giro del mondo in Olanda proprio per protesta contro il comportamento del mio paese. Per la stessa ragione ho ammainato la bandiera olandese dalla mia barca. E per lo stesso motivo ora sto pensando di andare a vivere da un'altra parte".

Insomma, sí. Puoi fare tutto, a condizione che sia quello che vogliono le autorità. A condizione che non sia andare per gli oceani innalzando la bandiera dei sogni e della libertà. Ragazzina, devi stare alle regole e nei posti che ti sono stati assegnati. Lo stato coi suoi giudici e con i suoi educatori lo ha deciso, e non puoi certo immaginare di ribellarti. Presa, impacchettata e rispedita a scuola. Sicuramente non te ne farai niente, ma almeno sappi che qualcuno, da qualche parte del mondo, si alza invece in piedi davanti a te, ti abbraccia e ti dice di ripigliare la tua barca e di andartene sul grande mare. Quel mare dove a te vogliono impedire di andare, e dove invece fanno andare gli Schettini con stipendi da favola.