giovedì 14 ottobre 2010

Uova fatali


Il signore che vedete nella foto se ne intendeva di uova fatali. Ah, dimenticavo, si chiamava Michail Bulgakov, s'intendeva anche di diavoli in visita nell'Unione Sovietica nata da poco, e persino di cuori di cane nei casini della NEP. Le uova fatali di Bulgakov, come tutti sanno, sono quelle del famoso professor Persikov, che durante un esperimento con delle uova aveva scoperto un "raggio rosso" che accelerava la crescita degli organismi viventi. Proprio in quel periodo le galline di Mosca erano state colpite da una malattia contagiosa, e quindi il governo sovietico pensa di utilizzare il raggio in una fattoria. Ma, per errore, al professor Persikov arrivano delle uova di gallina, mentre alla fattoria statale arrivano uova di coccodrillo e di serpente che, sottoposte al raggio rosso, generano dei mostri che devastano i quartieri periferici di Mosca e uccidono tutti coloro che si trovano nella fattoria.

Anche noi, ora come ora, ci abbiamo le nostre uova fatali. Non generano mostri, ma accuse di terrorismo, sequele infinite di messaggi di solidarietà, inchieste frenetiche da parte delle questure, reportages dei telegiornali. Succede così: c'è un signore da queste parti, tale Bonanni, il quale è alla guida di qualcosa che -con una boutade degna del miglior Bulgakov (che era un umorista finissimo)- viene definito un sindacato. Da un po' di tempo qualcuno ha cominciato a fargli presente che la definizione esatta del suo mestiere non è quella di "sindacalista", bensì quella di servo. Non che sia l'unico, ci mancherebbe; però il signore in questione sembra essersela presa oltre misura. E che diamine, io non vedo proprio come mai. Mia zia Clara è stata a servizio per tutta la vita da una famiglia di milanesi coi soldi che abitavano all'Elba, e quando gli dicevano che faceva la serva non se la prendeva mica così tanto; anzi, quando inventarono la qualifica di colf si mise a ridere di gusto. Come dire: le parole non nascondono la realtà delle cose. Mia zia faceva la serva ed era inutile chiamarla colf; Bonanni fa il servo ed è inutile chiamarlo sindacalista.

Al Bonanni, qualche tempo fa, mentre era stato invitato a parlare a Torino a una festa democratica, qualcuno è andato a dire sul muso due cosine; è partito il famoso fumogeno, e il cielo s'è aperto. Mi chiedo a questo punto come il Bonanni avrebbe reagito ad uno solo dei candelotti lacrimogeni che la polizia italiana ha distribuito a tonnellate sul muso di chi manifestava dissensi, cosa che a rigor di logica dovrebbe essere altrettanto democratica; e poiché i candelotti son poca cosa, sono state distribuite anche decine di morti ammazzati. Il Bonanni ha ricevuto qualche salva di fischi, un paio di striscioni e un fumogeno che lo ha appena sfiorato, facendo giustappunto un po' di fumo. Non lacrimogeno. Terrorismogeno e solidarietogeno, casomai. Una cosa che non rientra nella legalità, perché la legalità è quella di vendersi al padrone assieme a tutta la sua specie di "sindacato".

Da qualche giorno, le sedi di quel "sindacato" stanno subendo dei gravissimi attentati terroristici. Qualcuno, nottetempo, vi appone delle scritte di protesta con la vernice o le bombolette spray, e vi lancia contro delle uova. Atti assolutamente inauditi e che mettono a repentaglio l'incolumità: quella delle uova, sicuramente. Si rompono e fanno sui muri della CISL delle strisciate giallastre. Talvolta si arriva al tremendo risultato di qualche pezzo di guscio che resta attaccato al tuorlo che cala giù. Il Bonanni, magari fumandosi un sigaro che manda più fumo del fumogeno di cui è stato fatto segno a Torino, grida a questo punto allo squadrismo; è una prassi oramai consolidata. Gli squadristi delle uova tirate sui muri. Nemmeno gliele tirassero in faccia; ma capisco che per uno come il Bonanni sarebbero del tutto sprecate. Visto il tipino che è, poi, sarebbe pure capace di mangiarsele al volo.

Del resto, siamo in un periodo in cui tracciare una scritta su un muro e lanciare delle uova contro una finestra o una parete è terrorismo. A questo punto, non c'è che da augurarsi che non compaia un nuovo professor Persikov con qualche raggio rosso, ma rosso sul serio. Il raggio dell'incazzatura seria. Quello che, diretto sulle uova lanciate contro il servo di turno, e contro il "sindacato" padronale, non generi affatto mostri, perché i mostri oramai sono stati già generati e ci governano, e ci disoccupano, e ci precarizzano, e ci vendono, e ci ammazzano. No. Un raggio rosso che trasformi le uova, ad esempio, in questa cosa qui sotto:


Tanto, sarebbe lo stesso. Se per due uova e una scritta si è terroristi e squadristi, se si può finire indagati e arrestati, se si può finire sui TG trasformati in sovvertitori della legalità, allora tanto varrebbe. Ma il Bonanni non abbia paura. Non esiste nessun raggio rosso, a parte lui. Sono lui e quelli come lui che riusciranno a trasformare le uova, prima o poi, in qualcosa di ben più serio. Perché sono loro i terroristi. Dovrebbero avere paura di se stessi, non delle uova di gallina e delle scritte; e di solito ha una gran paura chi ha la coscienza sporca come una fossa biologica, e che cerca di coprirla con strepiti ancora più ridicoli della solidarietà dei suoi compari. E allora sì che, un bel giorno, ci saranno le uova fatali. Si sentono già rompersi, assieme ai coccodè disperati di tutto il pollaio che brucia.