giovedì 31 marzo 2011

Di marzo


Di Marzo
Folgòre da San Gimignano

Di marzo sì vi do una pischiera
d'anguille, trote, lamprede e salmoni,
di dèntici, dalfini e storioni,
d'ogn'altro pesce in tutta la rivera;

con pescatori e navicelle a schiera
e barche, saettìe e galeoni,
le qual ve portino a tutte stagioni
a qual porto vi piace la primera:

che sia fornito de molti palazzi,
d'ogn'altra cosa che ve sie mestero,
e gente v'abbia de tutti sollazzi.

Chiesia non v'abbia mai né monastero;
lassate predicar i preti pazzi,
ch'hanno troppe bugie e poco vero.

Di Marzo
Cenne da la Chitarra

Di marzo vi riposo in tal manera:
in Puglia piana, tra molti lagoni,
e ’n essi gran mignatte e ranaglioni;
poi da mangiar abbiate sorbe e péra,

olio di noci vecchio, mane e sera,
per far caldegli, arance e gran cidroni;
barchette assai con remi e con timoni,
ma non possiate uscir de tal rivera;

Case de paglia con diversi razzi;
da bere vin gergon, che sia ben nero;
letta di schianze e di gionchi piumazzi.

Tra voi signor[e] sia un priete fero,
che da nessun peccato vi dislazzi;
per ciascun loco v’abbia un munistero.

Cantando marzo porta le sue piogge,
la nebbia squarcia il velo
porta la neve sciolta nelle rogge
il riso del disgelo, il riso del disgelo.
Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta
la penitenza vana
l'ala del tempo batte troppo in fretta,
la guardi e è già lontana,
la guardi e è già lontana.

O giorni, o mesi che andate sempre via...