martedì 15 marzo 2011

Le nostre eternità


Terremoto orribile accaduto in Napoli l'anno 1688
Sonetto di Giacomo Lubrano (1619-1693)

Mortalità, che sogni? ove ti ascondi
se puoi perire a un alito di fato?
Dei miracoli tuoi il fasto andato
or né men scopre inceneriti i fondi.

Sozzo vapor da baratri profondi
basta ad urtar con precipizio alato
alpi di bronzo; e in polveroso fiato
distrugge tutto il Tutto a regni, a mondi.

Di ciechi spirti un’invisibil guerra
ne assedia sempre, e cova un vacuo ignoto
a subitanee mine in ogni terra.

A’ troni ancora, a’ templi è base il loto:
su le tombe si vive; e spesso atterra
le nostre eternità breve tremoto.


Il terremoto orribile cui fa riferimento Giacomo Lubrano accadde il 5 giugno 1688. Ebbe epicentro nel Sannio: la città di Benevento venne rasa completamente al suolo. Soltanto nella città di Napoli si ebbero oltre duemila morti. Fu colpita pesantemente anche L'Aquila; centinaia di morti in Irpinia.