domenica 27 marzo 2011

Dialogo tra un venditore di gazzette e un passeggiere a proposito della guerra di Cirenaica


Venditore: Gazzetta del Progresso! Gazzetta del Progresso!

Passeggiere: Buon giorno, brav'uomo; mi fareste vedere una delle gazzette che vendete?

Venditore: Ma ben certamente, Signore! Eccovene volontieri una d'esse.

Passeggiere: Davvero interessante e ben fatta; vi sono tutte le più fresche notizie dal mondo?

Venditore: Tutte quante, Signore; guardate qua nella prima pagina le ultime nuove dalla guerra di Cirenaica!

Passeggiere: Vedo, vedo bene. Ma a voi che cosa ve ne sembra di questa guerra?

Venditore: Signore, io sono soltanto un pover'uomo che fa un umile lavoro per mandare avanti la famiglia...

Passeggiere: Lo credo senz'altro! Ma questo non dovrebbe esimervi dall'avere un'opinione su gli accadimenti del mondo; tanto più che il vostro mestiere è quello di vendere gazzette che aggiornano il popolo su ciò che avviene anche in paesi lontani...

Venditore: È ben vero, questo; ma, se devo dirvi la verità, Signore, non ci capisco gran ché...

Passeggiere: Eppure la gazzetta che vendete sembra essere ben informata e dona notizie precise; leggete qua: Gl'insorti prendono la città d'Agedabia. Nuove atrocità del tiranno Caddaffi. L'intervenzione della Francia, dell'Inghilterra e del Granducato del Lussemburgo.

Venditore: Certamente, Signore; sono notizie dei più accreditati corrispondenti. Ma, vedete là quell'altro venditore? Lui vende un' altra gazzetta che egualmente dona notizie precise, eppure...

Passeggiere: Eppure?

Venditore: Eppure le son presentate in modo del tutto diverso!

Passeggiere: In modo del tutto diverso? Spiegatevi meglio.

Venditore: Vedete, Signore; ad esempio, la Gazzetta del Progresso, della quale io fo vendita, afferma che il tiranno Caddaffi della Cirenaica dev'essere deposto con la forza, che compie stragi, massagri ed altre nequizie, e che l'intervenzione armata straniera è necessaria; mentre la Gazzetta della Libertà, venduta dal mio compare, afferma che il tiranno Caddaffi mantiene la stabilità, che gl'insorti sono ammanovrati proprio dagl'inghilesi e da' francesi, che sono de' barbuti che invocano i falsi dèi Magometto e Allà, che l'intervenzione straniera mira a impadronirsi del petrolio (ci cui la Cirenaica è assai ricca!)...

Passeggiere: Ma questa è la normale difformità d'opinioni tra le varie gazzette che son vendute, non vi sembra?

Venditore: Sí, mio signore! Però di gazzette le ce ne son parecchie; e non ce n'è nemmeno una che sia d'accordo con l'altra! Le notizie son mescolate; chi sostiene gl'insorti e chi il tiranno; chi non li sostiene nessun de' due; chi dice che la Francia e l'Inghilterra fan bene, chi dice che fan male; chi ce l'ha con l'Italia, chi dice che è una rivoluzïone del popolo, chi dice che è qui e che è là...eppoi, come s' 'e non bastasse, non ci son mica soltanto le gazzette scritte; ci sono anche quelle dell'Internetta, i diarij de' blogghieri, il Libro delle Facce, il Canarino Titti...


Passeggiere. Vedo che siete perfettamente all'avanguardia su tutte le fonti d'informazione più moderne; quindi, per forza, un'opinione dovrete averla. Avete cinque minuti affinché ne possiamo discutere, oppure dovete continuare il vostro lavoro?

Venditore. Aspettate un istante; Gandolfo! Gandolfo, vieni qui a vendermi le gazzette per alcun breve tempo! Sapete, signore, Gandolfo è il mio figliuolo secondo genito, un volonteroso garzone di sedici anni che già aiuta suo padre!

Passeggiere. Invero un bravo giovine!

Venditore. Ecco qua, signore; adesso possiamo metterci a discutere a nostro agio, poiché vedo che v'interessa assai.

Passeggiere. M'interessa conoscere il parere, sperando che la definizïone non v'offenda, di un umile e operoso rappresentante del popolo lavoratore come voi.

Venditore. Non solo non m'offende, ma ne vo dimolto fiero!

Passeggiere. Ebben sia! Vi spiace, brav'uomo, se sarò io a porvi alcune questioni, per poi commentarle in modo acconcio?

Venditore. Son qui per servirvi, Signore.

Passeggiere. Incominciamo allora con la questione più semplice. Voi siete favorevole a codesta guerra contro il tiranno Caddaffi?

Venditore. Signor mio, io sono un padre di famiglia e non posso esser favorevole a una guerra. La Cirenaica non è poi poi così distante, non pensate? Adesso, coi palloni aerostatici e con le veloci navi a vapore la si può raggiungere in un battibaleno! Però il tiranno Caddaffi, se mi permettete la colorita espressione che s'usa nelle bocche del popolo, è davvero una bica di sterco, e capisco che gran parte de' Cirenaici abbia inteso ribellarsi!

Passeggiere. Eppure, il tiranno Caddaffi sembrava essere grand'amico del nostro primo ministro, barone Del Berlusco, non vi ricordate?

Venditore. Ah, poffarre se me rammento! Una cosa ignominïosa! Però, adesso, il barone sembra aver mutato sentimenti...

Passeggiere. Il Barone è avvezzo a tali mutamenti, non pensate? Vi rammentate quando il tiranno venne in visita alla capitale, e pretese cinquecento vergini tutte per lui...?

Venditore. Signor mio, non me lo dite! Sapete che persino a mia figlia Lisadora, una fanciulla d'anni quindici, fu fatta tale proposta?

Passeggiere. Naturalmente voi vi opponeste.

Venditore. In sul principio, sí; ma che volete farci; ho una famiglia numerosa, e le profferte di quel vile tiranno erano ben vergognose, ma anche vantaggiose...ma se fossi in Cirenaica glielo farei vedere io, a quel mambrucco...!

Passeggiere. Capisco; suvvia, parliamo d'altro. Sarete sicuramente a conoscenza che il tiranno Caddaffi, nonostante tutto, ha tenuto la Cirenaica scevra da' Maomettani Infuriati; non vi pare che abbia fatto bene?

Venditore. In effetti sí; e anch'io ho una gran paura di que' fanatici! E se ci cogito, mi si rimescola il sangue! Ma voi pensate che, se il tiranno Caddaffi sarà arrovesciato, che prenderanno il potere?

Passeggiere. Tutto è possibile; ma del resto se ne sa abbastanza poco. Ma non trovate singolare che le potenze internazïonali, che hanno sempre detto di voler combattere i Maomettani Infuriati scatenando guerre su guerre come quella nel paese de' Pastoni e de' Levrieri, abbiano prima invaso la Mesopotamia e appeso a una corda il tiranno Saddammo Ussino, che li teneva a bada, e ora facciano altrettanto con Caddaffi?...


Venditore. Davvero è una cosa parecchio singolare! Ma tutti dicono che sia per il petrolio...in Mesopotamia ce n'è a barili, e anche in Cirenaica...

Passeggiere. È possibile, sí, che sia per questo; o anche per questo; ciò non toglie che le tirannidi debbano essere abbattute, non pensate? Avete visto quel ch'è avvenuto in Barberia quando, nel mese di gennajo, la plebe s'è sbarazzata del tiranno Benallì (ch'era amico del conte Benito Crasso, e che l'ospitò in esiglio!); e pure in Egitto, dove il tiranno Mubaracco ha fatto la medesima fine...

Venditore. E bene fecero!

Passeggiere. Senz'altro; ma allora, vi domando, perché or sussistono tante incertezze a proposito del tiranno Caddaffi? O non è forse anche questa una rivoluzione di popolo?

Venditore. Ma in Barberia e in Egitto il popolo pativa la fame; non posseggono il petrolio. In Cirenaica, invece, sembra che ci facciano il bagno, in quella brodaglia puzzolente...! E poi non si sa nemmeno chi siano davvero, codesti insorti.

Passeggiere. A mio parere, quando così tante persone si ribellano un motivo ci dovrà pur essere; poi, non è detto che i proventi del commercio di quella brodaglia puzzolente, come voi la chiamate, siano condivisi da tutti. Conoscete Camomilla al Lino?

Venditore. No; che cosa gli è?

Passeggiere. E gli è un sito dell'Internetta ove si disquisisce, tra l'altre cose, di accadimenti internazïonali; or non è guari, su Camomilla al Lino è stato pubblicato un articolo (pare tradotto dal francese) dove si dice che sarebbe la rivolta degli scebabbi...

Venditore. Signor mio, mi duole ma non conoscevo tale sito; io leggo Chelebecco, Blacco Bloggo, Io detesto la Sampdoriana, Minimi Comun Denominatori...a volte anche l'Asociale, ma ultimamente non mi par proprio capirci nulla...

Passeggiere. Tutti siti parecchio interessanti! Però Camomilla al Lino è l'unico che parla degli scebabbi. Costoro sarebbero i giovini proletari delle città cirenaiche, di Tripoli, di Bengasi, d'Agedabia; e parlano eccome! Solo che nessuno, secondo Camomilla, intende ascoltarli. Preferiscono tutti quanti concentrarsi sull'imperialismo...

Venditore. Signor mio, pensate forse che l'intervenzione armata francese e inghilese non sia imperialista...?

Passeggiere. Senz'altro lo è; imperialista, ma confusionaria assai, questa volta. Però, se mi lasciate continuare, vi dirò che Camomilla al Lino afferma che tutti i discorsi sulle lotte tribali, sui Maomettani infuriati, sulle sommosse ammanovrate da' servizi d'intelligenza e sui conflitti di potere siano, come ben poetava Catullo a proposito degli Annali di Volusio, cacata carta. Indi di poi segue un colloquio (quello tradotto dal francese, appunto), dove la vien data voce proprio a un insorto cirenaico.

Venditore. Mi sembra qualcosa di ben fatto; e che mai dice, codesto insorto?

Passeggiere. Che la rivolta non è per forza quello che noialtri si crede; che la tirannide di Caddaffi s'è resa intollerabile; che c'è gran solidarietà tra la popolazione delle zone ribellatesi e i combattenti armati; poi parla dei modi in cui gl'insorti si sono procurati le armi. Afferma anche che gl'insorti son felici di ricevere l'appoggio degli aerostati francesi e inghilesi, ch'essi e tutti quanti si possono ben prendere tutto il petrolio che desiderano, ma che poi sarà fatta la vera rivoluzione; e, infine, che gl'insorti son tutti rispettosi d'Iddio e della Santa Religione, che Allà è grande e che è l'unico dio. Mi perdonerete se il mio compendio è assai succinto; vi consiglio di attaccarvi all'Internetta e d'andare a leggere Camomilla al Lino.

Venditore. Lo farò senz'altro; a dire il vero, non è la prima volta in questi giorni che m'avviene di leggere di codeste opinioni favorevoli alla rivolta...

Passeggiere. In verità, l'articolo di Camomilla non mi pare né favorevole e né contrario; è, semplicemente, dar la parola a un insorto. Quel che si chiede da ogni parte, senza che però, forse, lo si voglia per davvero. Fanno più comodo, come dire, i soliti brodi; vale a dire, i ragionamenti usuali...

Venditore. Può esser vero; però, tenendo pur conto che il vostro è stato un compendio, ci son delle cose che non mi tornano punto.

Passeggiere. Son qui per ascoltarle.

Venditore. Mi sta bene che de' giovini intendano ribellarsi a un tiranno; volesse il cielo che avvenisse anche qui da noi (sottovoce). Sarebbe quindi, se mi permettete, una rivoluzïone di classe...

Passeggiere. Esattamente. Avete letto le recenti opere di quel filosofo ebreo tedesco...?

Venditore. De' riassunti delle opere di Carlo Mars girano clandestinamente; ma non mi fate dire altro, potrebb'essere periglioso.

Passeggiere. Vi capisco; in ogni modo, sí, una rivoluzïone di classe.

Venditore. Però non mi tornano affatto i riferimenti alla religione.

Passeggiere. La religione è una cosa importante per que' popoli.

Venditore. Ma, a vostro parere, non si commette un errore nel considerare la religione come rivoluzionaria? Com'è possibile che pensatori di vaglia, che hanno generalmente in dispregio la religione, quando s'è di fronte a insorti che gridano Dio è grande (pur per abbattere un tiranno!) cambino repentinamente d'opinione? E se, per abbattere un tiranno nella nostra Italia, si formassero insurrezioni al grido di viva la Madonna? Carlo Mars a braccetto coi Sanfedisti?

Passeggiere. Comprendo la vostra contrarietà; però, a mio parere, non è questa una cosa gran ché importante. Importa che una classe si sia ribellata a un tiranno, là dove la tirannide si manifesta; altrimenti desideriamo sempre che le rivoluzioni le sian fatte come vogliamo noi. Che ci piacciano e che abbiano il nostro beneplacito. Invece le rivoluzioni le son figlie de' fatti che accadono; e se poi c'è di mezzo Iddio, o la Madonna, pazienza. Visto che li avete menzionati, anche i Sanfedisti erano sottoproletari che lottavano contro un'oppressione. Illuminata, ma pur sempre oppressione. Poi, certo, servirono per restaurare i privilegi dell'aristocrazia... anche per questo motivo, credo, Carlo Mars non amava molto il Lumpen Proletariat, come si dice in alemanno.

Venditore. Mi perdoni, signor mio; ma allora voi giustificate anche la rivolta della Vandea!

Passeggiere. Non la giustifico, ma la comprendo. A' contadini vandeani fu imposta la coscrizione obbligatoria, che significava morte da ogni parte. Morte sui campi di battaglia, e morte sui campi di grano e di patate, che non avevan più braccia per lavorarli. Avete detto d'essere contro la guerra, in principio, no? Sapete che uno de' più bei canti contro la guerra, Partirò, partirò, fu composto da un codino reazionario antinapoleonico delle montagne pistoiesi, Anton Francesco Menchi, e che si rivolgeva proprio contro la coscrizione...?

Venditore. Gli è proprio una gran confusione! Mi sovvengo che pochi giorni fa, sul Blacco Bloggo, ho letto delle cose assai simili a quelle che mi dite; e che il medesimo bloggo ha, poi, presentato persino un anarchista cirenaico!

Passeggiere. L'essere cirenaico non impedisce certo d'essere anarchista! Vedete bene che ci son più cose in terra di quante da capire, come diceva quel barbaro non privo d'ingegno... Vi dirò; ho letto anch'io quell'articolo, dove l'anarchista conclude dicendo di lasciar fare ai cirenaici la propria rivoluzione (o rivolta, sommossa, com'unque la si voglia chiamare); non mi sembra un'affermazione sbagliata.


Venditore. No di certo! Però altre cose le non mi tornano lo stesso. Per esempio, la storia degli aiuti armati delle potenze. Sono o non sono imperialismo, insomma? Si propongono paragoni invero un po' azzardati; se fossero intervenute in Ispagna, le potenze...

Passeggiere. Non intervennero, in Ispagna, lasciando campo libero a' neri di Adolfo Schicklgrüber, di Benito Petacci e di Francesco Franco e Bacamondi.

Venditore. Ma allora, da una parte abbasso l'imperialismo, e dall'altra parte evviva? Signor mio, pensavo che la conversazione con voi m'avrebbe risolto molti dubbi, e per questo l'ho accettata di buon grado mettendo quel mio bravo figliuolo a lavorare al posto mio; ma, invero, sento che sono aumentati!

Passeggiere. Non son pur troppo questioni agevoli. Da qualunque parte la si consideri, ci son ragioni plausibili ed altre che non lo sono, o non sembrano esserlo. Chi desidera che le cose non mutino, ha forse un compito più facile; ma chi desidera che invece mutino, deve gettarsi nelle considerazioni più svariate.

Venditore. Ma com'è possibile, poi, assumere una posizione ben chiara?

Passeggiere. Tutto dev'essere messo sulla bilancia e soppesato.

Venditore. E dove tende la vostra bilancia, se posso domandarvelo?

Passeggiere. Tende com'unque al mutamento; se avete davvero letto qualcosa di Carlo Mars, al superamento dell'esistente; le pastoje dello status quo mi sembrano la vera base dell'oppressione e dell'ingiustizia; quando una classe si ribella, dev'essere appoggiata senza tener conto di quello che ci han fatto creder d'essere il nostro comodo. Paura della guerra, paure d'ogni tipo, e con la paura ci schiacciano e ci tengono avvinti alle catene.

Venditore. Eppure, signore, non è possibile non provar paura.

Passeggiere. Vedete; ci abitueremo forse, un giorno, a non averla più; oltretutto, una delle cose che maggiormente sono ingenerate dalla paura, è proprio la confusione. Anche in me ci son cose non troppo chiare; avete presente quel che accadde nella Persia gloriosa, quando trent'anni e più fa accadde la rivoluzione che arrovesciò lo Scià millenario? Fu una rivoluzione popolare e di classe, dove i seguaci de' Maomettani Infuriati combatterono accanto a' Popolari della Stella Rossa. I quali, a rivoluzion vinta, furono sterminati, fucilati, appesi per il collo. Non andava per questo fatta, la rivoluzione?

Venditore. Ma ora, spesso e volontieri, i medesimi che affermano che le rivoluzioni debbono esser fatte comunque, si scagliano contro il regime de' Maomettani Infuriati, dicono che è una tirannia, una teocrazia maledetta e sostengono de' borghesi cittadini mentre il popolo, i proletari e i sottoproletari stanno sempre con Ammadio Negiaddo e venerano l'argiatollà Comeino.

Passeggiere. Le rivoluzioni non piacciono quasi mai, dopo.

Venditore. E allora che cosa bisogna fare?

Passeggiere. Se a' persiani, un giorno, Ammadio Negiaddo e l'argiatollà Comeino non piaceranno più, faranno un'altra rivoluzione. Intanto vediamo un po' che cosa ne sarà in Cirenaica, e non abbiamone timore. Per quanto mi risulta, è Caddaffi che fa gli accordi con il barone Del Berlusco sulla pelle de' poveri che si gettano in mare su gusci di noce malandati. È Caddaffi che arriva a Roma e pretende le vergini, tra le quali vostra figlia Lisadora. È Caddaffi che ha le partecipazioni nella Fabbrica Torinese di Carrozze & Affini, e che impone persino che il figlio giuochi al pallone nella squadra di Perugia. È Caddaffi che fa il socialista praticando però in Cirenaica politiche neoliberiste niente affatto difformi da quelle che vanno per la maggiore. Secondo voi, da che parte si deve stare?

Venditore. Da quella degl'insorti; però tutti i dubbi, debbo dirvelo, non mi sono stati fugati; ne ho molti altri, e m'aggraderebbe di esporveli; però s'è fatto tardi, e non posso costringere quel mio bravo figliuolo a vendere al posto mio la Gazzetta del Progresso fino a stasera. Eppoi, signor mio, avete pensato a quante bombe son cadute dagli aerostati e a quanti martiri saranno stati fabbricati da una parte e dall'altra in questa mezz'ora in cui abbiam discusso?

Passeggiere. Ci ho pensato, e non posso darvi torto. E ho pensato anche che c'è chi sostiene Caddaffi, e che andrebbe ascoltato anche lui. Non lo pensate, signore?

Venditore. Lo penso; potrò rincontrarvi per parlarne?

Passeggiere. Non appena tornerò dal mio viaggio. Costa quanto, la Gazzetta del Progresso?

Venditore.
Costa un soldo. Gandolfo, vieni qui dal babbo!

Passeggiere. Eccovi il soldo per la gazzetta, e un altro per quel vostro figlio che vi sarà di consolazione e sostegno nella vecchiaja.

Venditore. Ed eccovi la vostra copia. Vi auguro buon viaggio, signore! Gazzetta del Progresso! Gazzetta del Progresso!