sabato 3 settembre 2011

La porti un arresto a Firenze


Chiara è una ragazza della Riottosa zquat. Giovedì 1° settembre, alla Riottosa sono arrivate le Autorità, in pompa magna; e se la sono portata via, in galera, a Sollicciano. Sollicciano è quel posto che vedete nella foto.

Le accuse: le hanno trovato due o tre piantine di cannabis nell'orto, in mezzo alla verdura (alla Riottosa sono tutti rigorosamente Vegan), ed inoltre avrebbe commesso un furto di energia elettrica. Magari gioverà ricordare che, durante il tentativo di sgombero del 13 luglio 2009, le gloriose forze del disordine che intervennero, prima di ritornarsene indietro con la codina fra le gambe, provvidero a devastare ogni cosa: sputi nei barattoli delle conserve, gli stessi spaccati e calpestati, mobili schiantati, i fili della luce tagliati. Magari proviamo anche a ricordare i furti mensili che l'Enel e le altre compagnie elettriche del libero mercato commettono ai danni di tutti noi, pagandosi poi megaspot televisivi dove vorrebbero darci da bere quanto sono brave e buone.

Chiara è solo l'ultima vittima di questo 2011 di repressione a Firenze. Arresti e denunce non si sono letteralmente contati. Il disegno è chiarissimo: questa città non deve più avere uno spazio libero. Si lasciano fascisti e fascistelli di ogni tipo (quelli che si autodefiniscono ribelli; i ribelli del Papi, ovviamente) scorrazzare liberamente, ma ogni luogo dove si svolge attività di critica e di ribellione sociale autentica viene tenuto costantemente sotto tiro, e con minacce continue di inesistenti reati associativi. Del resto siamo nel paese dove, oramai, si va scrutare persino nei cessi. I pretesti possono essere i più svariati; le leggi e le ordinanze le ha fornite un parlamento di cocainomani che, però, punisce severamente chi si coltiva mezza piantina di canapa.

La Riottosa zquat ha emesso un comunicato per l'arresto di Chiara, che riproduco qui integralmente:

ILLEGALE, NON IMPOSSIBILE

Sabato 1 Settembre (in realtà giovedì, ndr), tre gazzelle dei carabinieri hanno fatto irruzione alla Riottosa, casa occupata al Galluzzo, e se ne sono andati portandosi via una compagna, che al momento si trova in carcere a Sollicciano. I capi d'accusa che le sono stati imputati sono coltivazione di sostanza stupefacente (alcune piante di cannabis, strappate tra pomodori, melanzane e sedani) e furto di energia elettrica.

Non ci siamo mai ritenuti esperti di codici e castrazioni varie, per questo non abbiamo mai fatto della legge il metro di valutazione delle nostre scelte. Grammi, metri, kilowatt, euro, tutta merda per giudici, politici, giornalisti e sbirri di ogni colore. Pretesti buoni per invadere la nostra vita e separarci dai nostri affetti. Non ci stupiamo. L'odio aumenta.

Tutto è normale, tutto fa schifo, quindi è normale, quindi fa schifo...

Negli ultimi mesi sono stati numerosi i compagni e le compagne sequestrati dallo Stato, a Firenze come altrove. Abbiamo assistito ad un proliferare di inchieste volte a stroncare le varie lotte portate avanti da chi si è stancato di subire in silenzio.

La legge si adegua alle esigenze.

Se finora è risultato inefficace andare a colpire i sovversivi che parlano di insurrezioni e rivolte in base al reato di terrorismo (come non ricordare i vari flop delle inchieste per 270bis...), il passo successivo è stato quello di estinguere l'idea e criminalizzare la pratica, talvolta mantenendo l'aggravante del reato associativo. Nessuna differenza tra chi teorizza e pratica la libertà anche infrangendo la legge e chi quella stessa legge la infrange per un moto di dignità.

La repressione aumenta. La complicità può aumentare.

L'imposizione di una vita di miseria, trascinata tra lo sfruttamento del lavoro e la frustrazione del consumo, trova ancora risposte. Spesso solitarie e silenziose. Altrove esplosive. E su questo orizzonte degli eventi orientiamo i nostri sguardi in cerca del possibile e oltre.

Londra, Roma, Atene, la Valsusa, nei posti di lavoro, al supermercato, nelle piazze...

Purtroppo per lo Stato esistono ancora luoghi vissuti da coloro che hanno deciso che la fine di ogni sottomissione è un buon punto di partenza. Individui che desiderano esprimere liberamente la propria vita, abbattendo ogni ostacolo costituito dall'autorità.

Purtroppo per lo Stato la diffusione di certe pratiche non può che essere un cattivo esempio.

Per quel che ci riguarda cerchiamo e cercheremo sempre la libertà alla luce del sole, come al chiaro della luna. Qui ed ovunque.

“..Campiamo di recupero, raccolta e del poco che seminiamo, coltivando conflitto e convivialità..”

CHIARA LIBERA! TUTT* LIBER*!

La Riottosa Zquat! e Individualità Complici.

Mi unisco volentieri a tutto ciò, appunto come Individualità Complice.

Scusate se non ho molto tempo, e neppure molta voglia di disquisir di Libie del cazzo, manovre ed altre cose; non avrò forse una visione globale, ma mi basta quel che accade qui da me, a pochi chilometri, per avere già un'idea ben precisa e per avere fatto una scelta. Qui c'è chi si fa seghe giornaliere su Gheddafi sí o Gheddafi no, mentre si esce dal portone e si è in galera. Bisognerà pur capire, un giorno, che la galera non è soltanto a Sollicciano; ci siete tutti, anche se fate la vostra vita di giulivi coglioni, di precari forcaioli, di disoccupati che vanno dietro a chi dice che il lavoro glielo rubano i negri, di indignados per il mancato inizio del campionato di pallone. Chiara sta lì a ricordarvelo, assieme a tutti gli altri che sono stati colpiti dai teoremi di repressione indiscriminata da parte delle intrepide forze dello Stato.