lunedì 28 dicembre 2009

A giro per blog (4): Call of the West


Come tutte le persone che hanno con le lingue straniere un rapporto quotidiano, provo costantemente il sottile piacere di storpiarle. Specialmente l'inglese. Lungi dall'essere una derisione, è anzi un segno di profondo affetto; e così il blog Call of the West, tenuto dall'amico Harmonica, è diventato, sin dai primi giorni che lo seguo, il Callo dell'Ovest. Al mattino, quando non ho da andare a lavorare troppo presto, mi dico davanti alla tazza di caffè bollente: "...e ora una giratina sul Callo dell'Ovest!"; alla sera, quando ho voglia di un po' di musica bella soda -specie ora che mi hanno regalato du' belle bottiglie di rum cubano serio- la passata sul Callo dell'Ovest è piacevolmente obbligatoria. La storpiatura è anche, in sé, evocativa; o meglio, quel che evoca si affianca all'originale. Accanto al Richiamo dell'Ovest (o del West) ci sono i calli che, sicuramente, dovevano essere presenti in gran copia sui piedi e sulle mani dei pionieri, dei banditi, del giudice Roy Bean (Law west of Pecos), dei fratelli Dalton, dei ciarlatani che vendevano l'elisir di lunga vita, dei soldati. Non era un paese per scarpe comode. Il richiamo e il callo sono andati di pari passo, e ci vanno tuttora.

Il Callo dell'Ovest è un blog che parla, prevalentemente, di musica e di canzoni. Senza per questo avere alcun limite, com'è giusto che sia per ogni blog; e, da quando l'ho scoperto, mi ha colmato una lacuna. Ma mi spiegherò meglio.

Un blog non è soltanto quel che ci si scrive dentro, più o meno ogni giorno; è fatto anche dai link che propone. Anche i link sono l'esposizione dei propri interessi e di ciò che si ama. Fino alla scoperta del Callo, mancava tra i miei link un blog che mi soddisfacesse appieno per quanto riguarda la musica; e io sono di gusti piuttosto difficilini. Non è solamente la musica, ma anche e soprattutto come se ne parla. Ci può essere un blog musicale completissimo e competente per ciò che propone e fa conoscere, ma tenuto da qualcuno che non ne sa parlare, oppure ne parla con monotonia, sussiego o pedanteria. Tra parentesi, è il motivo per il quale io parlo poco o punto di musica (e di cinema): mi sono accorto generalmente di essere monotono, sussiegoso e pedante. Per il cinema, poi, sono anche discretamente incompetente. Conoscendo i miei limiti, lascio quindi la palla agli altri e cerco il Golden Link. Per il cinema l'ho trovato con il Colonnello Kurtz, e per la musica con l'Harmonica (per il quale, in certe serate particolarmente deliranti ho anche creato le "sorelle altereghe" Harpiera, Harjessica e Harvanessa, rispettivamente per i Calli dell'Est, del Nord e del Sud).

Cosa vuol dire, per me, "saper parlare" di qualcosa? Vuol dire, in primis, parlarne con semplicità, senza troppa vuota mitizzazione, e in modo da interessare e appassionare. Harmonica è un appassionato di musica americana; la chiamo così, genericamente, perché non do un eccessivo senso alle etichette. Conosco un autore su venti di quelli che nomina, e questa è una cosa importantissima. Non mi piacerebbe conoscere troppo. Quando si conosce troppo si perde il piacere e la bellezza di scoprire, e di imparare. Harmonica non fa mai voli pindarici, né propone troppe associazioni per la musica di cui parla. Ci sono dei parlatori di musica che indulgono un po' troppo alla cinematografia, bombardando le canzoni di immagini provenienti dal proprio immaginario -filmico o personale; Harmonica ha il dono della concisione discorsiva. Così facendo, crea curiosità; e si scoprono i tesori senza basarsi troppo sulle suggestioni di altri.

Un tesoro, ad esempio, è Matt the Electrician. Amore a prima vista. Ed è bene, cliccando sul link, che leggiate come Harmonica lo presenta assieme alla sua canzone Animal Boy. Due minuti e Matt diventa uno di noi, one of us. Ma il Callo dell'Ovest non è soltanto questo.

È anche fatti, tra le altre cose; ma lo stile è sempre quello. Semplice e diretto, senza tanti fronzoli. Con le sue vedute, che piacciano o non piacciano. Non sempre mi piacciono, lo dico senza problemi; vederlo ad esempio rilanciare l'appello che quel povero demente di Massimo Cacciari fa a Napolitano, il presidente più imbelle e insulso che questa disgraziata Repubblica abbia avuto, mi ha fatto un po' grattare la pera. Ma, del resto, anche il sottoscritto farà -com'è forza di cose- grattare la pera a diversa gente con certe sue posizioncine non propriamente concilianti; quindi, uno a uno e palla al centro. A proposito di palla al centro: l'Harmonica, come me, è un tifoso viola fino nel midollo delle ossa. E, in certe occasioni, siamo andati perfettamente all'unisono.

Last but not least, il Callo dell'Ovest è l'unico blog che linka "en bloc" tutto l'Asocial Network: non soltanto l'Ekbloggethi, ma anche il Treggia's Blog e la Gatta Pampalea. Di fronte a ciò, stante la mia soave e smisurata immodestia, riesco a sopportare anche un Napolitano di tanto in tanto :-)*

In conclusione, un blog da tenersi stretto. Anche se mi piacerebbe che Harmonica non cambiasse così spesso la "mascherina" (o layout): da quando lo conosco, l'avrà oramai modificata quattro o cinque volte. È esattamente per questo che ho voluto qui riprodurre la foto che più mi piaceva, quella con Clint Eastwood che suona l'armonica. Ho come un lievissimo presentimento che a tutti e due garbino smodatamente i film di Sergio Leone. Ora, per fortuna, ci ha messo un Transporter T1; se proprio dovesse ricambiare ogni cosa, azzardo una richiesta: quella di metterci Arlo Guthrie che guida il T1 rosso in Alice's Restaurant. Foto a grandezza smodata, please, com'era quella di Armonica!

* Pregasi notare la rarissima "faccina" in un mio post; un evento quasi eccezionale.