giovedì 17 dicembre 2009

La normalità prospera. No, Prosperina.


Lo ammetto. In questi giorni, come tutti, mi sono lasciato prendere dalla mania del momento, ovverossia quella di dire la mia sulla “duomata” rifilata a Silvio Berlusconi. Non solo l'ho detta, ma mi sono anche divertito un mondo nel leggere un po' di reazioni in giro per la Rete, costellata di “paure”, di “pericoli di chiusura” (ma l'avete vista, però, la marciandrè' di Maroni?), di “ora ce lo teniamo per un milione di anni”, di serissime analisi travestite da puttanate, e di puttanate travestite da serissime analisi. Per chiudere la questione, mi limito a segnalare tre interventi che ritengo definitivi: quello di Guillermo Miguel Martínez Ball su Kelebek, quello di Paolo Persichetti (da Insorgenze) e il geniale fotomontaggio di Sassicaia Molotov sul Tafferuglio Interiore. Ma incombe la normalità. Incombe e prospera.

La normalità è rappresentata dal signore che vedete, sopra, pittorescamente raffigurato in uno dei suoi calendari. Si chiama Pier Gianni Prosperini, di professione Assessore al Turismo della Regione Lombardia, esponente del Popolo delle Libertà e soprattutto, secondo le definizioni che si è autoconiato: Generalissimo di NorDestra, Maglio schiaccia “Sinistrorsi”, Indomito difensore della Croce, Baluardo della Cristianità, Flagello dei Centri Sociali, Difensore della Fede, Eradicatore di “No Global”, Crociato del Nord, Paladino della Fede, Spiana Sinistri e, udite, udite, addirittura Milites Christi, pigliando clamorosamente un plurale latino (milites) per un singolare (la forma corretta sarebbe miles, a meno che il Prosperini non intendesse parlare al plurale nullitatis). E dire che il Prosperini, il quale è un medico (vi fareste curare da uno del genere?), ostenta anche una laurea in lingue, oltre a quella in medicina. Dal sito apprendiamo anche che è stato parà e addirittura campione mondiale di pugilato pesi supermassimi Master WBMA.

Che un tipino del genere sia stato nominato assessore al Turismo, è comprensibile: da solo, infatti, può rappresentare un'intera attrazione turistica. Qualora i visitatori intendessero avere un perfetto esempio museale dell'Homo (?!?) Lombardus Perstultus (anche se risulta essere stato caàto al mondo a Vicenza) a cavallo tra il XX e il XXI secolo, Piergianni Prosperini avrebbe serie possibilità di esserne il paradigma. Nell'immagine che ha voluto darsi, e che sicuramente ha avuto la sua "presa", c'è infatti l'intero campionario di idiozie, di "radici", di fedi-croci-cristi, di nordi e, why not, di violenze e odi quotidiani usati a piene mani per captare il favore del popolo. Sarebbe questo signore che è stato fatto assessore da Roberto Formigoni, quello di Comunione e Liberazione, quello che è ancora vergine e puro in ossequio alla Madonna, quello che comanda la maggiore regione italiana. Sarebbe questo signore che vuole garrotare gli omosessuali, contribuendo fattivamente all'amore che vince sull'odio. Lo si vede vestito regolarmente da crociato, da cavaliere medievale, mentre brandisce spadoni e scudi a cavallo; senonché ve lo presento nel suo vero aspetto, ora.

Ecco, come dire: le definizioni possibili sarebbero tante. Però, per sintetizzarle, si potrebbe dire che è un buzzone gonfio di merda con una faccia da pirla*. E questo è del tutto normale. Non è certamente il solo. In questo paese, numerosi posti-chiave, e dovunque, sono occupati da buzzoni gonfi di merda con facce da pirla; inoltre, anche senza calendari, il succo delle idee che propugnano è grosso modo lo stesso.

Leggi, Valori e Patria. La stessa ignobile paccottiglia da Prosperini ai suoi amici leghisti; ma non solo. Anche da quell'imbelle vegliardo di Napolitano al forcaiolo Di Pietro. Anche dall'ineffabile Bersani al Casini nudo sullo yacht. E ditemi un po' voi quale crociata potrebbe fare un tipo come il Prosperini. Quale armatura potrebbe contenere la sua panza ripiena di cassoeula. Quale scudo sarebbe capace di reggere con una mano. E quale cavallo potrebbe sopportarne il peso senza stramazzare immediatamente, povera bestia, al suolo. E quale paese civile sarebbe capace di nominare un coglione del genere Assessore al Turismo.

Ma oggi è successo un imprevisto. Un normalissimo imprevisto.

In breve (visto che la notizia è dovunque): il Prosperini è stato arrestato. L'indomito difensore della Fede, il Baluardo della Cristianità, il Flagello dei Centri Sociali, il garrotatore degli omosessuali, famoso per le sue invettive moralizzatrici, è finito a San Vittore per la cosina che evidentemente più gli interessava: altro che leggi, valori e patria. Ci è finito per una bella tangente di 230.000 euro. Appalti truccati, insomma. Come un qualsiasi terùn camorrista. Come un assessore del comune di Palermo ai tempi di Ciancimino. Motivo: la promozione in TV del turismo in Lombardia. Con lui è finito in galera anche Raimondo Lagostena Bassi, il proprietario di Odeon TV e Telereporter.

Non contento di tutto cio, il Crociato del Nord si è fatto arrestare persino in diretta TV: era, sembra, in collegamento telefonico con la trasmissione "Forte e Chiaro" di Antenna Tre quando le agenzie hanno cominciato a battere la notizia del suo arresto. Lo sapevano già da prima. Ha fatto in tempo a smentire in diretta, dicendo di essere "tranquillo e paciarotto", quando i finanzieri gli si sono presentati per associarlo. La voce è andata via e il conduttore della trasmissione ha tentato inutilmente di ricontattarlo. Immagino quasi la scena:

- Sono bello qui, tranquillo e paciarotto...

- Ecco, signor Prosperini, ora però attacchi il telefono ché la portiamo noi in un bel posticino dove starà per qualche tempo ancora più tranquillo e magari anche paciarotto, se s'accontenta del mangiare di casanza...

- Ma io...ma cosa fate...io sono il Paladino della Fede, il Crociato del Nord, l'Eradicatore di No Global...

- Benissimo! Guardi, allora la mettiamo in cella con un bel No Global di 2,04 per 115 kg, guardi un po' lei se le riesce eradicarlo visto è che è campione di pugilato, e ci faccia sapere...su, sor Prosperini, ora si muova ché la volante è giù che aspetta e non è mica un taxi...

Si scherza, eh. A me le galere non fanno mai piacere. Nemmeno per questo squallido personaggio, nemmeno per questo fascista di merda, nemmeno per questo delinquente. Nemmeno per Berlusconi: per questo preferisco di gran lunga che sia preso a duomate invece che fatto segno di furori forcaioli. Però immagino anche l'immigrato rinchiuso in quel del Filangieri al nummer düü, che stanotte dorme nello stesso edificio di quello che gli voleva insegnare le leggi, i valori e la patria. Immagino le bicchierate, e le risate, ai centri sociali che egli voleva flagellare. Immagino anche tutte le croci, i cristi e le fedi con le mani nei capelli. E soprattutto immagino la gente, la famosa gente, alla quale di tutto ciò non importa assolutamente niente. Perché è la normalità. Perché è così. Perché c'è il Martire che domani esce dall'ospedale.


* NB. Sebbene questo blog aderisca vivamente alla "Campagna per la demilanesizzazione della lingua italiana", in questo caso ho ritenuto di usare correttamente il termine lombardo. Lascio comunque facoltà a tutti di chiamarlo "faccia a bischero", "faccia a culo", "ghigna di 'ulo" o comunque preferiate.