venerdì 25 dicembre 2015
Nedeleg e Pontoi
Di prim'acchito mi era venuto da pensare se Pontoglio (Brescia) fosse mai comparso nel famoso giochino Una gita a... della Settimana Enigmistica, a pagina 21. 51 orizzontale, la meta della nostra gita. Cinque o sei foto, di cui tre fisse: il panorama, la parrocchiale e il municipio. Chissà.
Pochi giorni fa sono venuto a sapere, invece, che Pontoglio (Brescia), nella parlata locale si dice Pontoi. Allora un giochino me lo sono fatto da solo, in uno dei miei interminabili viaggi in autobus:
Se Pontoglio è Pontoi, allora:
- Bergoglio si dice Bergoi
- Beppe Fenoglio si dice Beppe Fenoi
- amore vieni qua che ti spoglio si dice amore vieni qua che ti spoi
- data la profonda tradizione cristiana, separare (o sceverare) il grano dal loglio si dice il grano dal loi
- naturalmente, a Pontoglio l'erba voi non cresce nemmeno nel giardino del re (o del sindaco)
- è con profondo cordoi che si annuncia la scomparsa dei cittadini illustri
- sempre nella profonda tradizione cristiana, il papa viene eletto al soi pontificio. Anzi, meglio: al soi pontoglificio (o pontoificio).
Dal cartello fatto installare dall'amministrazione comunale di Pontoglio/Pontoi (Brescia) si evince anche che la cultura Occidentale è preceduta dalla preposizione "a". E allora mi sono fatto un altro giochino sull'autobus.
Quando un'espressione è preceduta, in questi casi, da "a", ciò indica usualmente il raggiungimento di qualcosa, tipo:
- Pontoglio, paese a emissioni gas di scarico ridotte del 54%
- Pontoglio, paese a elevata automazione
- Pontoglio, paese a misura dei bambini
- Pontoglio, paese a smaltimento massimo dei rifiuti organici
Quindi, la preposizione "a", usata in questo modo, indica il raggiungimento di uno scopo. Nel caso di Pontoglio / Pontoi (Brescia), la cultura Occidentale. Resta quindi da indagare quale sia stata la cultura di Pontoglio / Pontoi (Brescia) prima del raggiungimento di quest'ambito traguardo. Che sia stato un paese a cultura Villanoviana? O un paese a cultura della Bandkeramik? Un paese a cultura Celtica (per questo ho intitolato questo post in lingua bretone)? Un paese a cultura Bresciana? Un paese a cultura Milanista e/o Interista? Un paese a cultura Inesistente? Nell'attesa dei risultati delle indagini storiche e degli scavi archeologici, gioisco anche io per l'avvenuto raggiungimento, da parte di Pontoglio / Pontoi (Brescia) della cultura Occidentale a elevata automazione.
Infine, mi è venuto da pensare, oramai quasi giunto al capolinea, quali siano la cultura e le tradizioni locali che si dovrebbero rispettare a Pontoglio / Pontoi (Brescia).
Apprendo quindi (da Wikipedia) che un eventuale portatore di altre culture che volesse stabilirsi a Pontoglio / Pontoi (Brescia) si troverebbe di fronte alla tradizione di festeggiare la santa patrona, Santa Maria Assunta (a tempo indeterminato) non nel suo giorno canonico, il 15 agosto, bensì il 17 gennaio, festa di Sant'Antonio Abate. Cioè, anche mettendocela tutta: si dovrebbe rinunciare a una bella festa per Ferragosto e andare a rifinire in una giornataccia di pieno inverno. Poi dice che si diventa mussurmàni.
Rispettando le tradizioni storiche, il solito eventuale neo-pontogliese dovrebbe onorare e ricordare la famosa battaglia della Malamorte, svoltasi in località Cicalino il 6 e il 7 luglio 1191. No, dico: la battaglia della Malamorte. Da mettersi le mani sui coglioni (anzi, pardon, coini) e scappare via all'istante.
Poi sembra pure che, durante la II guerra mondiale, dodici partigiani locali perirono affrontando una colonna fascista in ritirata, guidata nientepopodimeno che da Roberto Farinacci, il "ras" di Cremona. Quindi, per rispettare le tradizioni locali bisognerebbe pure affrontare i fascisti a mano armata. Ecco, qui direi che un eventuale neo-pontogliese dovrebbe rispettare alla lettera le tradizioni locali, così come richiesto dal cartello. Sennò sarebbe invitato ad andarsene.
Tra le persone legate a Pontoglio / Pontoi, in tutto cinque, quattro sono ecclesiastici (preti o frati). Di uno, padre Giuseppe Beccarelli (1666-1716) si legge che fu perseguitato dalla chiesa cattolica. Nelle tradizioni pontogliesi rientra dunque anche la persecuzione da parte della profonda tradizione cristiana. Un altro pontogliese illustre, don Giuseppe Calabria, andò a fare il missionario a Rottweil. A Rottweil?? In una cittadina del Baden-Württemberg? Quella dei famosi cani? Va bene. Si rispetti la profonda tradizione cristiana e si vada a evangelizzare, che so io, un quartiere di Stoccarda. O la città di Friburgo in Brisgovia. Il quinto pontogliese illustre è un pittore.
Poi è arrivato l'autobus, e ho smesso coi giochini. Siate indulgenti: per andare a trovare mia madre devo prima aspettare il 9 che salta le corse, poi prendere la tranvia, scendere alla stazione e prendere il 17. Ci vuole un'ora abbondante se va bene. Quando sono sulla tranvia, mi metto a sedere, caccio fuori la Settimana Enigmistica e mi metto a fare le parole crociate. Se un giorno, a pagina 21, troverò Una gita a Pontoglio, mi sentirò pervaso dalla profonda tradizione cristiana e dalla cultura Occidentale.
Buon compleanno di Horus a tutt*.