venerdì 6 luglio 2018

Torna a casa, Alassie!



Non lasciatevi ingannare, e spaventare, dalle apparenze. È il mio nuovo cagnolino, che mi tiene compagnia in questa calda estate (sí, fa caldo nonostante le usualmente catastrofiche previsioni del meteo.it, che a un certo punto aveva paventato persino la famosa non-estate del 1816...). In realtà è buonissimo, coccolone, fa amicizia con tutti, dà la zampa e non mi costa nemmeno tanto, perché gli do da mangiare degli ottimi bambini italiani, ben nutriti e figli di No-Vax; ne va pazzo! E che vorreste, del resto, che gli dessi da pappare laceri bambini Rom o figli di immigrati? 

Si chiama Alassie, e mi ci trovo davvero bene. Nonostante io sia uno storico gattòfilo, mi sono finalmente deciso a prendere un cane; vivendo in un quartiere oramai in preda a i' degràdo e all'insihurezza, si trattava di una decisione necessaria. Nonostante questo, e nonostante i 420 dentacci che si vedono bene nella foto, voglio ripeterlo: è un cane che non presenta particolari problemi. Ha una sola particolarità: deve essere chiamato sempre Alassie, pronunciato Alèssi (come Lassie si pronuncia Lèssi). E' pur vero che Lassie era una femmina (il suo nome, in scozzese, significa "Ragazzina"!), ma mi piaceva di chiamarlo così proprio per una caratteristica che ha: se sente la parola "Alassio" (con la "o", e pronunciata "Alàssio"), attacca. E sono cazzi tuoi, se attacca.

Non so esattamente che cosa gli sia capitato da cucciolo; però non soltanto non sopporta il suono della parola "Alàssio", ma abbaia, ringhia e morde in modo assai selettivo. In pratica, riconosce gli alassioti (non so se si dice così, ma suona benissimo!) dall'odore, e c'è chi dice persino dal puzzo. E non soltanto gli alassioti, ma anche i vacanzieri che sono stati a Alassio, i bagnanti, i gestori e i clienti dell'Hotel Milano, i frequentatori di Facebook che hanno avuto a che fare con Alassio, i muretti di Alassio, 'gnihòsa. Sí, ci dev'essere qualcosa nel passato di questo cane, come quello che a Alassio abbaia e ringhia ai negri e ai marocchini e è diventato una specie di star.

Il mio cagnolone fa all'incontrario; sarà stato per caso espulso da Alassio? Avrà ringhiato e mostrato i denti all'Hotel Milano? Avrà azzannato qualche alassiota dando magari la zampa e facendo le coccole a uno del Ghana? Avrà pisciato sul muretto? Chi lo sa. Intanto ho avuto un'idea: sul collare ci voglio scrivere This dog kills fascists, come la chitarra di Woody Guthrie. Se poi, un giorno, vorrà tornare a casa e fare un giretto all'Hotel Milano, o sulla spiaggia di Alassio, non sarò certo io a impedirglielo! E mi ripiglierò un gatto nero. Miao!