mercoledì 14 settembre 2011

Quell'estate a Firenze era caldo


Quell'estate a Firenze era caldo,
ma che caldo, che caldo faceva.

Defraudati di un'estate intera,
sbarre e case come galere.

Quarantadue gradi regolati da permessi,
i letti sudati, un bambino che nasce.

I teoremi, le intimidazioni,
le fantasie as-so-cia-ti-ve.

Comincia l'estate: dentro.
Finisce l'estate: liberi.

Ma liberi, lo sappiano tutti,
sono sempre stati;

E lo saranno sempre,
perché la libertà non conosce sbarre.

Lorenzo, Mirko, David
e tutti gli altri.

S'impone il vecchio detto latino:
estote parati.

Altri potranno essere
privati di una stagione

e tutto questo ha un prezzo.
La gioia di oggi non deve ingannare.

Potrà essere ancora dolore
e ancora assenza.

Ma è un'assenza che non piega
e che si rende, ora più che mai,
presenza
lotta
allegria
vita.

Quell'estate a Firenze era caldo,
e l'autunno lo erediterà tutto.