Fumare fa bene. Mi spiace per i miei signori polmoni, mi spiace per chi non voleva vedermi morire anzitempo, mossa da tutta la sincerità del mondo; ma del resto sono già morto e rinato non so quante volte. Ora, ad esempio, sono rimorto; ma rinasco in ogni momento e in ogni modo. E fumo. Come un turco. Come un camino. Come una ciminiera. Ogni cosa che mi capita a tiro: pipe, sigarette, cazzi di legno e stronzi in salsa tonnata. Mi tiene sveglio, il fumo. Mi tiene vivo. Anche la semplice occupazione di accendermi il suo supporto, uno dei quali fa parte dei diecimila oggetti che mi ricorda una persona.
Ho scelto di tenerli tutti, là dove sono, quegli oggetti. Ne ho tolti solo pochissimi, che comunque terrò facendo estrema attenzione a non perderli mai. Due di quegli oggetti mi seguiranno nella tomba, due marmotte di pelouche. Toglierli, eliminarli sarebbe semplicemente stupido. L'ho fatto una volta, e poi, anni dopo, mi sono ritrovato a rimpiangerli tutti e a maledire quella cretinata che ho fatto. Stavolta farò ben attenzione a non ricaderci mai.
E fumo, fumo, fumo, fumo. Scientificamente, senza posa. Compagno fedele di non so quanti momenti brutti e belli. Compagno fedele e terribile, pericoloso e meraviglioso. Chi avrà di nuovo a che fare con me in un certo modo, badi di non rompermi i coglioni perché l'affumico seduta stante. Badi di non aerare la stanza e di non parlarmi del fumo passivo, sennò mi arrabbio. Mi affumicherò la vita, care signore, cari signori. Morirò? Sai che novità. Intanto vivo. Vivo e fumo. Ma non è la mia vita quella che mando in fumo, quella non la baratto con niente.
1 commento:
Sì sì, farà anche bene, ma io dopo 5 metri di salita non avevo il fiatone! :-)
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