martedì 8 aprile 2008

Tante cose son passate



No, via, inutile. Ero già pronto per andare a letto, con tanto di It di Stephen King già a pagina 179...ebbene sì, lo confesso candidamente: non lo avevo mai letto. Ma da dove comincio...? Non lo so. Diciamo che non ce l'ho fatta a andare a letto senza almeno ricominciare a scrivere un post qualsiasi su questo blog, con un titolo che più qualsiasi non si può.

Tante cose son passate, già. Ne sono passate a milioni, da quando per l'ultima volta ho scritto qualcosa qui dentro; poi, il silenzio. Chi mi conosce bene sa già cosa mi è successo; mi sono trasferito in una nuova casa (la chiamo così per comodità...), che ancora è priva della cucina ma che da oggi, 7 aprile, dopo varie vicissitudini (un contratto Telecom già firmato e poi segatomi per motivi del tutto ignoti, e poi una connessione Fastweb che gli ci son volute le binde a allacciarmi visto che -sempre in Telecom!- avevano sbagliato a mettermi un doppino o roba del genere, 'sti telecoglioni...), torna collegata alla grande Rete.

Nessuno squillo di tromba, nessun rullo di tamburo. Ma per carità. Semplicemente una nuova vita in un posto che, lo dico senza nemmeno un granello di retorica, è finalmente mio. Mi torna a mente, in modo piuttosto ovvio, Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, anche perché questo posto, a dire il vero, è appena un po' più grande di una stanza; ma che sia tutto per me, accidenti alla miseria, questo sì. E se per questo tuttopermé sono dovuto ricorrere a dosi massicce di Ikea, pazienza. Vorrà dire che modificherò la famosa canzone della Zanicchi, io sarò la tua ikea... (battuta peraltro non mia, è di tale francosenia, eh lui!, che saluto).

A questo punto dovrei descrivervi questo posto, come lo sto rimettendo a posto (cucina a parte...) e tutto il resto. Non so neppure se sono in grado di farlo; con un'altra battuta, sono solito dire che mi sono ispirato alla casa di mia madre, quella dove ho vissuto fino a poco più di due mesi fa e da uno sgabuzzino della quale proveniva questo mirabolante blog. Ispirato all'incontrario: qualsiasi cosa avessi in mente di quella casa, in questa ho messo l'opposto. E così è venuta fuori, almeno spero, una cosa fatta di colori vivissimi, caldi, di luce. Cose che mi erano sempre mancate come l'aria. Non vorrei esagerare, ma temo sinceramente che una discreta parte della componente cupa del mio carattere sia dovuta al quel buiùme di casa, alle sue finestre sempre chiuse (sennò entrano i ladri/la polvere/sennò ci vedono), al suo eterno puzzo di naftalina, alla cartaccia da parati, ai mobili classici, ai centrini e ai fiori finti.

Non vorrei che, leggendo queste righe, i miei due milioni di lettori (che col mio silenzio plurimensile saranno senz'altro diventati quattro milioni) pensino che ce l'abbia con mia madre; pòera donna, ha settantacinqu'anni, ha tutto il diritto di vivere nel suo buio, tra i suoi centrini e la carta da parati; dev'essere stata una cosa durissima sopportarmi in tutte le mie vicende, con tutte le mie mattane, coi miei sbalzi d'umore, con le mie assurdità. Una casa dalla quale ho sempre desiderato scappare; e l'ho fatto periodicamente, andandomi alle volte a ficcare in posti mai sentiti nominare prima, in paesi stranieri, seguendo amori e chissà cos'altro d'ingarbugliato che io sia riuscito a concepire. Vediamo ora, Riccardino, di districare 'sta matassa.

Intanto qui, sebbene si tratti a rigore di un ex garage, entra la luce. Intanto do luogo a quella che è una delle mie specialità, ovvero quella di inserirsi in un quartiere girandoci come se ci fossi nato. La strategia l'ho imparata a Livorno: basta evitare il più possibile i supermercati e impadronirsi di tutti i superstiti negozi e negozietti della zona, anche di quelli in cui non ti servirai mai. Così ora, dopo due mesi, attorno a via dell'Argingrosso il barista mi saluta, la parrucchiera mi fa lo sconto (cinquanta centesimi, ma tant'è) e non mi sento un estraneo. Non mi sono sentito un estraneo a niente, persino nei posti dove lo sono stato davvero; e così è andata che Bruay sur l'Escaut non saprà mai che un tizio l'ha letteralmente cantata a parole scritte, e lo stesso vale per Friburgo. Affari loro; continuerò a farlo, quando mi andrà, seguendo il filo dei ricordi.

Ed eccomi quindi all'Isolotto.

I primi giorni che ero qua, quando ancora credevo che entro pochi giorni la Telecommajala mi avrebbe fatto l'allacciamento con tanto di Alice (Alice nel paese dei troiai, ben si direbbe), avevo progettato di scrivere un post sui nomi delle strade di questa zona, traendone considerazioni altamente allegoriche su tutta la mia vita. Argingrosso a parte, c'era la nèmesi per la mia antireligiosità (mettendomi all'incrocio con via Pio Fedi), c'erano tutte le acque di questo mondo (l'Isolotto con relativa via, via delle Isole, scali, argini e chi più ne ha, più ne metta), c'era via Lega (il che si riallaccerà ad una cosina che mi sono impegnato a scrivere in questo periodo di offline forzato)....poi non se n'è fatto di niente, così come di un post "cronachistico" che intendeva raccontare di un brutto episodio accaduto da queste parti nel mese di febbraio, quando degli eroici tutori dell'ordine, carabinieri nella fattispecie, durante un controllo non hanno trovato di meglio che sparare a un cane di nome Alì. Visto il nome, chissà, avranno pensato di aver fatto fuori un pericolosissimo terrorista islamico, e strano che la Nazi(one) non abbia fatto il titolone sulla cellula di Al-Qaeda sgominata in città.

Per il resto, le solite cose incrociate indissolubilmente con la precisa sensazione che niente sia più lo stesso. Manca a questo confusionario resoconto, lo devo dire, una componente importantissima di questa Vita Nova; ma me la terrò per me, tanto più che nei mesi passati questo blog è stato un po' troppo una sorta di "diario del cuore", o roba del genere. Un diario di quel che può essere, certo, la fine di un amore. Dico solo che ne è iniziato un altro; alla persona che tutti i venerdì arriva a condividere ikee e pasti senza cucina (ma un giorno porteranno anche quella...) va un pensiero più che speciale.

Certo che ricominciare non è semplice. Tutto si accavalla. Si avrebbe voglia di dire ogni cosa, ma ad un certo punto è meglio interrompere, e rimandare al giorno dopo. Dico soltanto a chi nei mesi scorsi mi ha seguito, che se almeno un pochino gli sono mancato, la mancanza è stata reciproca; e nella mia ben nota immodestia, dico almeno quest'ultima cosa con la più autentica e sincera deferenza ed umiltà.

10 commenti:

Lello Vitello ha detto...

E bentornato dal primo dei due milioni di lettori, l'altro milione si farà vivo in serata :-) Ora aspettiamo il grande ritorno su IFD!

Anonimo ha detto...

Era ora; adesso sotto con il recupero degli arretrati...!

BlackBlog francosenia ha detto...

Che dire, meglio pasti senza cucine che cucine senza pasti! Non credi?
Intanto consolati, pensando al povero inuit che nel freddo della lapponia può finalmente cucinarsi un buon pasto caldo, grazie all'ikea e al venturi che gli ha pagato la cucina!

salud

Anonimo ha detto...

Bentornato online!

Riccardo Venturi ha detto...

Credo eccome! E dire che poi mi sono comprato pure la caffettiera elettrica Alicia De Longhi (il nome, più che una caffettiera, ricorda una nobildonna veneziana in un racconto di Corto Maltese...); per pulirla ci vuole quasi un ingegnere, però il caffè lo fa buono e intanto l'attacco del gas continua a servire da attaccapanni :-))
PS ho appena ricevuto una doverosa letterina dall'inuit di cui parlavi, però me la ha scritta in lappone e non ci capisco una sega; indi per cui non so se mi ringrazia , o se mi piglia per il culo, o se (come è probabile)...tutte e due le cose! :-DDD

redshadow ha detto...

"Bentornato" Ric.
Proprio io, fumatore di Toscani, cominciavo a mal sopportarne la visione a corollario del post di Victor Hugo, ogni volta che guardavo se per caso eri tornato all'ovile! :-)

corita rivas ha detto...

mi mancavano i tui scritti Venturi!
sono contenta di ri-leggerti.
ventura in questa tua vita nuova.

Anonimo ha detto...

È un piacere leggerti ... anche vederti (anche ronfare sul divano) un buon accasato ....
Fulvio

Anonimo ha detto...

...finalmente!!!
Baci
Anna

Unknown ha detto...

Bene, bravo, welcome back, si sentiva la tua mancanza! :-)
Alberta