mercoledì 22 gennaio 2014
La domenica delle talpe.
L'originale del détournement.
LA DOMENICA DELLE TALPE.
Tentò la fuga sembra
proprio montando su un treno
da una stazione, mi pare
quella di Bussoleno
non fu difficile arrestarlo
il No Tav della Valtellina
lo aspettavano a Bormio
fino dalla mattina
lo portarono dentro
come gli altri a Torino,
accusa di terrorismo
per una sassata a un celerino.
I procuratori arrivarono subito
la modulistica già pronta e le
Waterman
per obbedire alle troie di regime
impegnate nel cantiere
i distributori di Molinette
parevan la Fiera dell'Est,
oggi quaranta provvedimenti
e domani quarantuno
le scimmie italiane
e francesi
ballavano il vertice
dentro a un muro
e mentre ribadivano
l'opera
si strofinavano bene
il culo
la montagna della
Valsusa
volle essere
bucherellata in quel giorno di festa
mafia per mafia
muratore per
muratore
cementista per
cementista.
La domenica delle
talpe
non si presero le
pietrate
la truppa
antisommossa
presidiava le strade
La domenica delle
talpe
si lavorò in tutti
i cantieri,
le pecorelle in
divisa armata
si occuparono dei
sentieri.
Nell'assolata
Procura patria
il sostituto
sostituito
disse all'eroe
Antimàfio che era il primo:
Si può fare domani
a breakfast finito
e furono inviati
messi
fanti rocciatori e
un palombaro
ad annunciare il
lancio dal traliccio
di Luca Abbà
il carbonaro
il senatore con le
mogli blindate
in un tripudio di
annunciazioni
inneggiava alla
trenocrazia
col cappello da
Sanpei calato fino sui coglioni:
Voglio vivere in un
mondo
più veloce di un
sincrotrone,
moglie ti porto
tutti i giorni a mangiare
da Bocuse a Lione.
A tarda sera un
filosofo e lo scrittore De Luca
li cercavano da
tutte le parti
in quella famosa
valle civile,
si eran nascosti in
un covile
(o magari era un
porcile).
La domenica delle
talpe
nessuno si fece male
tutti quanti a
trivellare
una montagna normale
La domenica delle
talpe
si sentiva cantare:
Quant'è bella
giovinezza,
quant'è bello
lavorare.
Gli ultimi occupanti
si ritirarono in
baite e stazzi
e coi binocoli
puntati ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cacare:
Voi che avete
traforato Sangottardi e Mugelli,
visto crepare fiumi
sorgenti e Pietro Mirabelli
voi che siete stati
zitti per i democratici e per i leghisti
per gli azzurri gli
scelti civici e per i fascisti
per gli opinionisti
e per i giornalisti
voi avevate ricatti
sempre pronti
sempre a base di
sviluppo e di lavoro
avevate ricatti
sempre pronti
e menzogne pagate a
peso d'oro.
La domenica delle
talpe
gli addetti al getta
e poi usa
accompagnarono alle
discariche
i detriti della
Valsusa
la domenica delle
talpe
fu una domenica come
tante,
il giorno dopo passò
un treno
con un fischio
terrificante.
Mentre il culo
d'Italia
con indignati
accenti
si gonfiava in un
coro
di balìa
dei violenti.