giovedì 8 maggio 2014
Ola ola
Non so se a qualcuno è mai capitato.
Quando, nel luglio del 2001 a Genova, per me lo stato italiano è morto definitivamente, avevo 38 anni e ancora, per mia fortuna, correvo abbastanza veloce per cercare di sfuggirgli in qualche modo. Mi è andata bene dalle parti di via Tolemaide; a tanti, tanti altri è andata meno bene. Come si sa.
Mi è capitato, ultimamente, di avere a che fare e di parlare con dei ragazzi e delle ragazze che, nel luglio del 2001, avevano quattro o cinque anni. Alcuni ancora di meno. Sono passati, cavolo, tredici anni.
Così mi sono sentito chiedere che cosa era successo, "com'era stato", che avevo fatto, che avevo visto fare. Ho cercato di rispondere a quei ragazzi, senza nessuna enfasi. Qualcuno mi ha detto persino che "avrebbe voluto esserci", e gliel'ho sconsigliato caldamente.
Qualcun altro mi diceva che, in casa sua, i genitori facevano il tifo per la polizia. Qualcuno era alla spiaggia. Qualcuno ha vaghi ricordi dalla televisione. Qualcuno ha la maglietta con sopra l'immagine di Carlo Giuliani, portata come quella col Che Guevara. Un'immagine, appunto.
E' normale. Se devo rispondere a qualcosa che mi chiedono, cerco di non farlo rivivendomi; altrimenti non darei proprio nessuna risposta. Era la premessa.
Anche perché, nello scrivere quel che segue, mi trovo un po' a disagio. Di contraddizioni ne ho sempre avute, ne ho e ne avrò parecchie; nulla di nuovo. Ne ho piena coscienza. Non per questo le vivo facendo firulì, firulà; l'unica cosa che posso fare, è esprimerle. Non sottacerle.
Ad esempio, la galera. Non sto nemmeno a parlarne ancora, viste le decine di volte che l'ho fatto inequivocabilmente. E sulla galera non cambio nemmeno mezzo millimetro di idea.
Però, stamani, eccola la famosa contraddizione.
Ho letto che Claudio Scajola è finito al gabbio. E, senza pensarci, contraddittoriamente, incoerentemente, diosolosacosamente, ho fatto un "Hip, hip, hurrà!" che si dev'essere sentito fin da Bologna. E poi ho anche urlato: Ola ola, in galera lo Scajola!
E per un pochino mi sono rivissuto, sì. L'ho rivisto, il signor ministro degli interni che, su sua stessa ammissione, aveva dato ordine alla polizia di sparare sui manifestanti. E ho rivisto pure quell'altro, quel fascista schifoso di Gianfranco Fini, e li ho rivisti tutti. Contraddizioni!
C'è ben poco da fare.
Bisogna abbatterle e basta le galere.
Se però si abbattessero lasciandoci dentro, che so io, uno Scajola, sarebbe ancora meglio.
Sploch!