Il fatto più o meno lo conoscono tutti: l'aggressione, da parte di alcuni banditi, ai frati del santuario di Belmonte, nel Canavese. I “malviventi” (chissà, i “benviventi” sono forse quelli delle sante famigliuole che quotidianamente si scannano in questo paese, specie per mano del maschio capofamìgghia) sono penetrati in quel santyssimo luogo ed hanno preso a mazzate quattro frati mentre, poveretti, stavano mangiando.
Lungi da me giustificare in qual modo si voglia quest'atto che è semplicemente vigliacco, come vigliacca è ogni aggressione a persone inermi (specialità riconosciuta, quest'ultima, di polizie bolzanete varie). Però, ieri, sembra che al santuario di Belmonte ci sia stata la “messa di riconciliazione”, officiata nientepopodimeno che dal cardinale arcivescovo di Torino in persona, Poletto. E qui comincia il bello, non senza avere augurato ai frati aggrediti una prontissima guarigione ed il buon ritorno alla loro ascetica vita.
Il cardinale Poletto, officiando la messa di “riconciliazione”, ha pronunciato delle palabras de fuego, ay de mí. “Persone di questo genere non sono degne di stare nella nostra società”, ha detto. “Vanno recuperate, non dobbiamo condannarli a morte, ma non sono degne di stare nella società come i lebbrosi di un tempo venivano allontanati perchè contagiavamo la comunità”.
Bisogna davvero plàudere a questo fulgido esempio di carità crystiana. Il cardinale ha emesso la sentenza, e menomale che non ha ritenuto opportuno applicare la pena capitale che tanti suoi predecessori avrebbero applicato senza battere ciglio e in nome d'iddìo. E' il cardinale che decide chi è degno e chi è indegno di stare in questa società; da oggi sappiamo che oltre ai banditi ci sono i lebbrosi. Ovvero persone colpite da una malattia terribile. Coloro che “venivano allontanati perché contagiavano la comunità”, messi ai margini, espulsi.
E non bastano certo gli esempi dei cristiani che, in mezzo ai lebbrosi, ci sono andati volontariamente. Non vorrei sbagliarmi, ma fra di essi ci dev'essere stato anche un certo Gesù Cristo; oppure, quand'anche mi sbagliassi, decine e decine di missionari che, in mezzo agli stermini di popolazioni native cui hanno dato il loro prezioso contributo (tipo in Sudamerica), ogni tanto si sentivano qualche toc toc nella coscienza e tra i lebbrosi, gli appestati e i malati di AIDS ci sono andati per cercare di fare qualcosa per quei fratelli. Per il cardinale Poletto, invece, i lebbrosi sono come i banditi: indegni, colpiti da un “virus”.
Chissà, magari è lo stesso virus dell'AIDS cui Santa Madre Chiesa ha dato un bell'aiutino con le sue campagne contro ogni tipo di anticoncezionale, preservativo in primis. Ma non è nemmeno questo il punto. Non sono uno che fa bandiera di ateismo, e gli ateismi cretini mi fanno lo stesso schifo delle religiosità cretine. Mi fa orrore l'ipocrisia di quest'uomo, lo stesso orrore che mi fa la violenza di alcune persone che aggrediscono dei vecchi che stanno mangiando in santa pace nel loro convento. Mi fa orrore l' “appello alle istituzioni” di un uomo che ha appena paragonato degli aggressori a degli innocenti colpiti da una malattia. Mi fa orrore l'invito al “ravvedimento” da una persona che ha vomitato tutto questo durante un atto di “riconciliazione”. Mi fa orrore perché è una cosa vera, perché è ciò che veramente hanno dentro grattata la patina della “carità”.
E mi fa orrore che, tra gli astanti, ci fosse anche un nazista come Borghezio. Ma credo che, davvero, fosse al suo posto. Il suo posto naturale accanto al cardinale che espelle i lebbrosi. E Gesù Cristo? Magari c'è andato lui a parlare a quei banditi; magari sta lì ad ascoltare perché l'hanno fatto. Iddio non voglia che ci sia stato pure un motivo.
7 commenti:
Beh, di che stupirsi...d'altronde come diceva uno che conosci, "ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di dio..." e si può applicare con le dovute proporzioni anche a questo episodio!
ciao Ric
le istituzioni sono fatte di uomini, tra i quali uomini v'è un numero esorbitante di dementi che non riflettono neppure prima di parlare. E' un problema quando questi uomini occupano posizioni di rilievo dalle quali possono influenzare l'opinione pubblica. E' un problema quando in certi ambienti è diffusa, oltre che una profonda ignoranza, , anche probabilmente una certa dose di malafede, un vieto conservatorismo interessato, la compromissione con la classe politica che ne mantiene i privilegi e via andare...
Poiché so che fai il volontario sul 118, sarai a conoscenza sicuramente delle questioni connesse alla fine della vita e accertamento della morte. Ecco a tale proposito, mi permetto di segnalarti l'articolo della Signora Lucetta Scaraffia comparso sull'Osservatore Romano del 3 sett. 2008 intitolato I segni della morte. Giusto a dimostrazione di quanto detto a proposito di idiozia e pericolosità dffuse nell'ambiente di B16. Pensa che ricaduta può avere nel settore dei trapianti, di quale danno per persone che sono in attesa dell'unica possibilità di sopravvivenza: un organo da un donatore che è già cadavere.
Saluti Dora
Devo dire una cosa, però, al di là del fatto che la notizia dei fratacchioni pestati sembrava attenere ad un film con bud spencer e terence hill.
Credo che se qualcuno si organizza per andare a picchiare dei frati, in convento, be' qualche ragione ce la deve pur avere ...
salud
E pensa a quanto han sempre rotto i coglioni col "porgere l'altra guancia" (concetto ormai totalmente desueto, pare).
E' bene che ogni tanto si possa toccare con mano la (non) corrispondenza fra quello che predicano e quello che fanno.
(a parte il fatto che questo "vanno recuperate" mi ricorda tanto la raccolta differenziata, vabbé...)
Infatti anche a me, e l'ho lasciato intendere nelle ultime parole del post, sembra piuttosto strano che della gente vada a pestare dei frati "a gratis", come si dice. Insomma, il fatto mi convince sempre di meno. Comunque sia andata, resta lo schifo immenso per l' "omelia" del cardinal Poletto. Questo non era un post sui motivi o meno per cui un gruppo di persone si organizza per andare a scatafasciare di botte dei frati, ma sulla reazione da giustiziere del cardinale. La quale reazione, poi, fa ovviamente anche pensar male sui motivi della spedizione...ma magari questo è un altro discorso.
Se il cardinale Poletto avesse incontrato Gesù Cristo dopo si sarebbe fatto la doccia con l'amuchina?
Credo piuttosto che se un tipino come il cardinal Poletto incontrasse Gesù Cristo lo allontarebbe perché contagia la comunità.
Posta un commento