mercoledì 31 dicembre 2014

Firenze: E il "Largo martiri delle Foibe" divenne... una foiba!



1. Negli ultimi anni, l' "operazione Foibe" ha avuto, tra gli altri effetti, quello di riempire i centri abitati italiani, dalla grande città all'ultimo dei paesini, di strade e piazze dedicate a "martiri" che, se lo sono, debbono il loro martirio a un ventennio di nazionalismo e di oppressione fascista terminato, subito dopo la fine della guerra, con la vendetta di chi era stato oppresso. A prescindere dalle cifre più o meno gonfiate, dalle "giornate della memoria" che ignorano scrupolosamente oltre vent'anni di fascismo e di massacri fisici e culturali e da operazioni revisioniste di facile presa e costantemente ripetute (si vedano, attualmente, i "nostrimarò"...), la storia sarebbe semplice. Se si fossero intitolate strade e piazze ai martiri del nazionalismo, di qualsiasi epoca e paese, non ci sarebbe stato assolutamente nulla da ridire. Sventuratamente, un'operazione propagandistica di destra, che vivacchiava da decenni, è stata fatta propria da "istituzioni" il cui attuale nazionalismo da operetta costituisce uno degli aspetti al contempo più comici e odiosi della cosiddetta "coesione" tanto cara all'Augusto Sovrano prossimo a abdicare, pardon, a dimettersi.

Dicevo: aspetti comici. La storia che vado a raccontare è, appunto, in massima parte comica. Si svolge nella mia città, la "rossa" Firenze, e riguarda proprio una "cosa" dedicata ai "martiri delle Foibe" in una zona interessata da grossi lavori per un'opera pubblica.

2. Le Foibe sono rappresentate a Firenze da un largo. Per chi conosce almeno un po' la città, si tratta dell'ultima parte, una specie di imbuto, del viale Giovanni Milton, che sbocca sui Viali all'angolo del Ponte dello Statuto.  Fino a qualche anno fa era semplicemente i' Vialemìrton, finché una qualche "giuntadisinìstra" fiorentina non ha deciso, con spirito bipartisan e sinceramente democràtiho, di regalare qualche targa stradale alla destrerìa. E così ecco spuntare "Via della Rivoluzione Ungherese", "Via Jan Palach" e, appunto, il "Largo martiri delle Foibe". Trattasi generalmente, per altro, di strade e slarghi accomunati da un'autentica orripilanza: "Via della Rivoluzione Ungherese" (e l'attigua "Via caduti di Nassiriya") sono due rampacce di accesso ai Viali, annerite dai gas di scarico, "Via Jan Palach" farebbe venir voglia allo sventurato ragazzo praghese di farsi un bagno in piscina invece che di darsi fuoco e, quanto al "Largo martiri delle Foibe", ecco una breve e oggettiva descrizione.

Firenze: Largo martiri delle Foibe

Si tratta, come detto, di uno slargo imbutiforme delimitato, da un lato, da un muro costantemente in preda a cadaveri di manifesti vari (sagra del cignale, sconti su scarpe, vota Antonio La Trippa ecc.) e, dall'altro, dalla spalletta del Mugnone. Ha, o meglio aveva, due corsie di scorrimento veicolare: una a diritto verso i Viali, e l'altra a destra verso il ponte dello Statuto; tali corsie sono delimitate da meravigliosi elementi provvisori biancorossi in plastica, talmente provvisori da essere lì da anni, che per sottolineare il genio fiorentino sono prodotti da una ditta francese. Il "corpo" dello slargo è occupato da un parcheggio a pagamento che, però, funge anche da depositeria per le auto rimosse e "inganasciate": tant'è che molti fiorentini lo chiamano, con maggiore aderenza alla realtà, "Largo dei martiri delle Ganasce".

3. A dire il vero, da qualche tempo, il Largo martiri delle Foibe vive una volta all'anno, verso febbraio o marzo, il suo "momento di gloria". E', infatti, la mèta imprescindibile dell'annuale "Corteo della Memoria", organizzato in pompa magna (e col patrocinio comunale democratico e de sinystra) da una galassia di fascisti & fascistelli tutti belli tricolorati, tra i quali si è vista spesso la Giorgia Meloni (oh ièa!) a fianco della fascisteria fiorentina e toscana al completo (i' Donze, i' Torse, i' sor Achille da Scandicci, Casaggì, eccetera eccetera). Qualche centinajo di questi personaggi, con tricolori e striscioni, partono da piazza Savonarola (la "piazza fascia" di Firenze), percorrono il viale Milton chiuso per l'occasione al traffico e arrivano nel Largo martiri delle Foibe tenendo gran discorsi "per non dimenticare" (sono degli specialisti della memoria storica, come si sa...) e deponendo sulle targhe stradali (guardate a vista dai carabinieri fin da due sere prima!) ghirlande di fiori e nastri tricolori che, nel giro di due giorni, diventano dello stesso color nerofumo e così restano fino all'anno dopo, mentre i fiori incartapecoriscono.

Due tricolorati al "Corteo della Memoria". Si notino, a sinistra, la locandina di "Ti ricordi di me?" (con Ambra Angiolini) e l'olio (sperando non di ricino...) e, sotto la targa stradale, una stupenda cassetta elettrica storta e scarabocchiata.
Altri tricolorati impegnati nella pulizia del Largo martiri delle Foibe, ovviamente con scope tricolori. Sullo sfondo, la targa stradale pure tricolorata mentre Achille Totaro si confronta sul muro con Renato Zero.
4. Così la cosa è andata avanti per alcuni anni: per un giorno la "memoria" (NB: in fiorentino popolare, "ti rinfresco le memorie" significa "ti metto il culo o le palle in bagno", e, per traslato, "ti fo un culo così"), e per gli altri 364 o 365 traffico impazzito, benzene, code, il semaforo sempre rosso, mòccoli a sfare e la macchina inganasciata. Tutto questo, fino al 29 dicembre 2014. Due giorni fa.

Come alcuni sapranno, da mesi Firenze è interessata dai lavori per la costruzione delle linee 2 e 3 della Tranvìa. Lavori che dureranno anni e che, in questi giorni, hanno comportato l'apertura di un grosso cantiere proprio nella zona del Ponte dello Statuto, sul quale il tram dovrà passare. Il quale ponte è stato spietatamente chiuso, sostituito da un "ponte Bailey" realizzato ad hoc sul Mugnone all'altezza della sventurata via Leone X (non è parente di Malcolm, è Decimo), mentre tutta l'area finale del viale Milton è stata non chiusa, ma addirittura sbarrata stile Sperrzone, ivi compreso, eh sì, il Largo martiri delle Foibe. I lavori prevedono la costruzione di un sottopasso, indi per cui, al posto del Largo, verrà scavato un gigantesco buco. Qualche malevolo potrebbe quindi concluderne che, finalmente, i sogni dei Fratelli d'Italia (papparapappappappappà!) sono stati coronati: avere un'autentica foiba a Firenze. Solo che non ci potranno più andare.

Addio, dunque, "corteo della memoria"? Addio, sicuramente, alle macchine inganasciate. Al muro delle sagre del cignale, di Renato Zero, degli sconti favolosi. Terra e sangue d'Italia, ma d'ora in poi, in fondo al viale Milton, soprattutto terra a camionate

Sterro e sangue d'Italia.
5. Sarà forse approntato per i nostri fratelliditàglia & Co., un larghettino sostitutivo in modo da permettere loro di tenere la loro annuale manifestazione a Firenze? Sarà approntata per loro una foiba Bailey? Un viuzzo martiri delle Foibe a Pontignale? E chi lo sa. A lavori ultimati, verso il 2058 (mica si crederà a Nardella che dice nel "2017"...), magari sopra il sottopasso sorgerà un bel giardinetto tutto lindo pieno di fiori: Largo Michele Bakunin.

Nostra patria è il mondo intero,
nostra legge è il sottopà',
c'eran le foibe, c'eran le foibe
Nostra patria è il mondo intero,
nostra legge è il sottopà',
c'eran le foibe, e ora c'è il tram!