Tale strategico crollo ci mette definitivamente al sicuro; l'ISIS si prenda pure la Sicilia e un pezzo di Calabria, ma oltre Laino Borgo non andrà. Scateni pure la sua guerra, anche se per fare i morti che, ogni anno, fanno i cantieri, ci metterà probabilmente un po' di tempo. Solo che la guerra dei "Jihad John" di buona famiglia londinese (io l'ho sempre detto di guardarsi bene dalle buone famiglie...) riempie le cronache e gli incubi del mondo intero, mentre la guerra dei cantieri non sembra riscuotere lo stesso successo.
Ed è chiaro: in questa guerra, al posto dei tagliagole ci sono gli appalti truccati. Al posto dei Peshmerga ci sono semisconosciute imprese subappaltatrici. Al posto dell' Alleanza Anticaliffato c'è una qualche mafia, magari popolata pure di "paladini della legalità". Al posto di Kobanê c'è Laino Borgo. E al posto dei Copti decapitati sulla spiaggia ci sono ignoti operai, come Adrian Miholca, che crollano dai viadotti per un migliaio d'euro al mese (se va bene). Il confronto non può essere retto. Anonymous può oscurare i siti jihadisti, mica un viadotto o un'impalcatura. "Je suis Charlie", mica "Je suis Adrian". Dei crimini dell'ISIS mica si occupa la procura di Castrovillari.
Però la procura di Castrovillari, volendo, ha messo in atto una misura decisiva per proteggere il Mondo Occidentale®: ha interamente messo sotto sequestro il tratto dell'A3 interessato dal crollo. Indi per cui, cari jihadisti, ora so' cazzacci vostri. Pigliate i vostri carrarmati e mettetevi in coda, in mezzo ai camion di verdura, sui percorsi alternativi. Uscite anche voi a Sibari e proseguite sulla 106 verso Taranto e poi sull'Adriatica, e vediamo se Allah vi da una mano. Oppure uscite anche voi a Falerna, proseguite sulle statali tirreniche e rientrate a Lagonegro; e vediamo se qualche blasfemia al Profeta non scappa pure a voi.
Così vuole il libero mercato. Vuole, ad esempio, che prima o poi la A3, autostrada lasciata andare alla malora (anzi, costruita a suo tempo già alla malora) in quanto proprietà statale e gestita dall'ANAS per essere mantenuta senza pedaggio, venga messa a pagamento. Senza pedaggio, può benissimo crollare tutta. Col pedaggio, però, gli autotrasportatori vanno in rovina. La stessa rovina la quale, però ancora, attende i produttori ortofrutticoli siciliani; secondo Salvatore Bella, presidente dell'associazione Aitras che rappresenta circa quindicimila trasportatori siciliani: "L'ottanta per cento del trasporto su gomma è dedicato all'ortofrutta. Un comparto che impone una regola semplice e secca: in ventidue ore la merce appena raccolta deve stare nei mercati del Centro e del Nord. Altrimenti la puoi buttare. Con gli eterni rallentamenti sulla A3 a stento ci riuscivamo prima, ora, con le deviazioni imposte dai percorsi alternativi ci vogliono circa trenta ora. E noi siamo fuori".
Succede questo a sud di Roma. Per non parlare di quel che succede a Roma. E a nord di Roma? Sicuri, cari i miei jihadisti, di volerci venire? Magari vi toccherebbe, che so io, ripianare tutti i debiti del Parma. O contentarvi di decapitare qualche leghista; sicuri che farebbe lo stesso effetto dei free-lance britannici o giapponesi? Portare sulla spiaggia di Viareggio una ventina di esponenti del Nuovo Centrodestra vestiti d'arancione, invece dei Copti che, poi, ne parla pure il Papa all'Angelus? Ma siete proprio sicuri di voler venire da queste parti? Fossi in voi, ci penserei due, tre, dieci, cento volte.