lunedì 19 maggio 2008

2016: Fòra li sammarinesi!



E' ora di finìlla, diocane! 'Un se ne pòle più! 'Sti sammarinesi che rapiscono i neonati e anco li neomorti, strùpano e marzàgrano le quattordicenni, inculano le vecchine, lèvano i' lavoro agli italiani e a' forlivesi, pìpano 'velle di 'Ollesarvetti, si macchiano de' più efferati delitti in combutta con la mafia singaporegna, appartègano ar cartello di Medeglìn e di Montemurlo, stanno culeccamìcia con la triade di Sciangài co' addentellati in Corea, a Sarviano e a Popogna, tròmbano colle nipoti di dellùteri, schifàni e karfanja (grafia arbanese) eccetera eccetera, dèvano èsse levati fora dar cazzo, maddonna troja e anche paceppìe rigorosamente corroso da' vermi e reliquiato fin'a far vomitar dal puzzo di corruzïone incantramata bergamasca.

Anno dumilasedici dell'era giudaico-cristiana: è ora di fàlla finita, dé. Come se ner passato non fòssino bastati l'arbanesi, i rumeni, i romme, i maroniti, i drusi, gli herero (famosa la bimensile invasione islamica degli herero nel 2012, daccùi ir detto "meno herero, più nutella ferrero"), persino i pisani. Ci mancavano pure i sammarinesi, vera peste der dumilasèdici, delinguenti, merdajoli, coi loro campipròfughi titanici che dalla Romagna si sono via via estesi fino alle più estreme propaggini di viuzzo del Chiuso e via de' Pozzi di Mantignano (Mantinjano in grafia arbanese), e per i quali il führer Kratziano Tschjoni ha konjato l'espressione: tolleranza zerovirgolacinque. Eh. La tolleranzazzero ha fatto il suo tempo. Bisogna pur attribuïre qualcosa al partito demochràticho, sennò diomerda vìncano sempre loro!

Sammarinesi: brutti, stronzi, romagnoli, spaccapietre, peggio degli zìngani. Chi mai, vigliacca di madreterèsadiharkutta, avrebbe immaginato che ci potessero èsse degl'islàmici peggio de' sammarinesi!

Tutto ebbe inizio ner dumiladòdici quando un sammarinese di Serravalle fu beccato a strupà' una diciassettenne di Pordenone in una discoteca; seguìnne un'animata ma civile discussione nella quale persino il novello papa Bertinotto I (Bertinoctus primus) ebbe a invocare fermezza pur nel rispetto delle radici buddisto-scintoiste dell'Italja (grafia balcanica). Tutto ebbe inizio, e ora ècchice qui co' 'sti maladetti ne' loro campi pròfighi, per i quali il syndaco di Roma, Longobardo, ha promesso l'annientamento a base di ziklonbì. Ah! Non c'è limite ar peggio! Si credeva d'avé toccato ir fondo! Ma ir peggio, quello, aveva ancora da venì, come Baffone.

Le terribili giornate der maggio dumilavattòrdici, quando si scoprì –dopo una serie di trivellazioni- che la Repubblica di Sammarìno galleggiava letterarmente sur petrolio. Nessuno ci voleva créde', oh; ma quando cominciò a sgorgà anco da' rubinetti delle 'ase, fu tutt'un susseguìssegnene d'avvenimenti. Il giorno dopo la Repubblica di Sammarìno fu accusata di possedere armi di distruzione di massa; due giorni dopo era nell'asse del male; tre giorni dopo si ritrovarono in un casolare le prove dell'infiltrazione di al-Qaeda a Sammarìno; cinque giorni dopo partivano le prime risoluzioni di 'ondanna dell'ONU; gli ispettori comandati da Erbaradèi partirono immediatamente. E 'avòglia a dì che d'armi 'un ce n'erano manco a fabbriàlle: ir presidente Svarzenègghe aveva già deciso per l'invasione. La resistenza sammarinese fu piegata però sorprendentemente in quattro mesi bòni, perché le truppe ameriàne prima dovèttero cercà Sammarino sulle 'arte geogràfie e 'un lo trovavano; ne fece le spese l'innocente stato affriano dello Svazziland, che fu invaso pe' sbaglio, raso ar sòlo e risarcito 'olla promessa di 'onzistenti forniture di pessiòla. Ma tanto poi chissenefrega, erano negri.

Una vorta esportata la demograzzìa a Sammarino e abbattute le statue der dittatore ('un ce n'era, ma du' giorni prima della 'aduta fu 'nzediato come dittatore tale Bolognesi Gervasio, pensionato di anni 74, poi rigorosamente reso latitante, messo su un mazzo di carte assieme ar su' vice Sbraga Alvise, catturato e impiccato dopo regolare processo), realizzate in frett'e furia in cartongesso da una ditta di Sesto Calende, cominciò ir dramma de' profughi. Tutt'in qua! Come se 'un ci se n'avesse abbastanza! Ma dato che ir territorio sammarinese doveva essere interamente spianato per far posto a' pozzi di petrolio, l'intera popolazione si ritrovò a dovere scappare. Ma puttana dell'eva, mai che scappassero in Estonia. No. Tutti qui. E tutti delinguenti matriolati!

In breve tempo, la novella mafia sammarinese fece 'mpallidì 'vella siciliana, la 'ndrangheta, la Triade, la Iacùzza giapponese (o che ci si fanno l'idromassaggio 'olla mafia, in Giappone?!?!). L'arbanesi e i rumeni si dichiararono vinti e fecero atto di sottomissione nelle mani der presidente della Repùbbrica Federale Italiana, Carderoli. Di ròmme ormai 'un ce n'era più manco mezzo, l'ùrtimi l'avevano crocifissi vicino a Ascoli Piceno; ner contempo s'inaugurava una grande retrospettiva su Fabrizzio d'André sulle note della su' grande canzone Khorakhané, che fa pure la rima; autorità e cittadini presenziarono nella più vivida commozione per quel grande poeta.

E ora, 'sa si fa? Ributtàlli a mare 'un si pole perché 'un vengano pe' mare. La scusa della lingua 'un c'è, perché parlano italiano. E sono dappertutto! Si so' pure 'onvertiti all'islàmme! E non sèrvano i nuovi pacchetti sicurezza varati dar governo, qui l'ùnia 'osa da fa, budellaccia dell'eva schifa, è danni fòo! Tagliare tutti i ponticelli che li uniscono a noi! Se ne tornino a Sammarìno, e chissenefotte se 'unn'esiste più; se ne vadano in Ispagna che gli spagnoli so' tanto ganzi! Li mettano a Ceuta o a Meliglia, si rifacciano lì ir' su' Sammarino e 'un rompano più i coglioni! E dopo loro, i prossimi chi saranno? L'Italia agl'Italiani!

f.to
Abderrahman Berisha Costantinescu

sottosegretario alla presidenza del Consiglio

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