mercoledì 8 giugno 2011

Ha lavorato con lentezza


Se n'è andato ieri, 7 giugno 2011, Enzo Del Re; e questo non è, e non vuole essere, né un "coccodrillo" e né una biografia. Vuole essere una cosa lenta, lentissima, che accompagna questa sua canzone assolutamente e profondamente rivoluzionaria. Sì; proviamoci a immaginare di fare come dicono le parole di questa canzone, e la rivoluzione, quella vera, sarà fatta sul serio: Vaffanculo alla fatica e a chi la vuole. Con queste otto parole, Enzo Del Re, cantastorie di Mola di Bari, ha detto più che un intero trattato del Gruppo Krisis. Ha scardinato più dei Situazionisti. Nel nulla dove Enzo si trova da oggi, non si lavora. Non ci sono padroni né schiavi. La voglia e fa niente è garantita e certificata; ed è questo, credo, il miglior saluto che gli si possa fare. Magari continuando ad agire in tutti i modi possibili affinché, per avere il diritto inalienabile a non essere costretti a lavorare, non dobbiamo aspettare di morire. Ciao Enzo, hai lavorato davvero con lentezza; anzi, spero bene che tu non abbia lavorato affatto. Con la tua voglia e fa niente hai fatto la cosa più importante, e chiunque dovrebbe essertene grato.




Tengo na voglia
na voglia
e fa... niente!
Comm'o sole dint'a capa,
m'è trasuta a pensata
e s'incontro pa' via,
chi ha inventato a fatica
io, ti giuro, l'accido, pecchè
tengo na voglia
na voglia
e fa... niente!
Si a fatica era 'bbona,
m'ha cunsigliato o' dottore,
si a fatica era 'bbona
nun pregavano i preti
benedizione alla fatica
e a chi la vuole.
Tengo na voglia
na voglia
e fa... niente!
Chi m'ha mis'in catena,
passa a vita in vacanza,
io fatico e fatico
e passo pure da stronzo:
vaffanculo alla fatica
e a chi la vuole.
Tengo na voglia
na voglia
e fa... niente!
La fatica è onore,
ma si ta scansi, meglio ancora!
Beato chi, cumm'è, sa riesce a scansà!
Tengo na voglia
na voglia
e fa... niente!