lunedì 31 gennaio 2011

Di Gennaio


C'è chi ci mette il "calendario Google", chi altri "gadgets" un po' tutti uguali. Io, che amo lo scorrere delle stagioni e dei mesi, per quest'anno 2011 lo seguirò coi sonetti di Folgòre da San Gimignano, con le risposte parodistiche di Cenne da la Chitarra e riassumendo il tutto con un loro remoto emulo, che scrisse una "Canzone dei dodici mesi" ispirandosi proprio a loro. Al termine di ogni mese comparirà un post del genere.

DI GENNAIO
Folgòre da San Gimignano

I' doto voi, nel mese de gennaio
corte con fochi di salette accese,
camer' e letta d'ogni bello arnese,
lenzuol' de seta e copertoi di vaio,

tregèa, confetti e mescere a razzaio,
vestiti di doagio e di rascese:
e 'n questo modo star a le defese,
nova scirocco, garbino e rovaio.

Uscir di for alcuna volta il giorno,
gittando de la neve bella e bianca
a le donzelle che staran da torno;

e quando fosse la compagna stanca,
a questa corte faciase retorno:
e si riposi la brigata franca.

DI GENNAIO
Cenne da la Chitarra

Io vi doto, del mese di gennaio
corti con fumo al modo montanese,
letta qual'ha nel mare genovese,
acqua e vento che non cali maio,

povertà di fanciulle a colmo staio,
da ber aceto forte galavrese
e star come ribaldo in arnese
con panni rotti, senza alcun denaro.

Ancor vi do così fatto soggiorno:
con una vecchia nera, vizza e ranca,
catun gittando de la neve a torno,

appresso voi sedere in una banca,
e respirando quel so viso adorno
così reposi la brigata manca.

Viene gennaio silenzioso e lieve,
un fiume addormentato
tra le cui rive giace come neve
il mio corpo malato, il mio corpo malato.
Sono distese lungo la pianura
bianche file di campi,
son come amanti dopo l'avventura
neri alberi stanchi, neri alberi stanchi.