D'ora in poi, tutti i milioni di persone che passano il loro tempo (e, in definitiva, una cospicua parte della loro vita) sui social networks potranno così contare anche sull'imprimatur papale; noi, al massimo, possiamo contare su quello di George Clooney. No, non è la stessa cosa, perdìo. Non è la stessa cosa. Al massimo ci potremmo sentir dire, noialtri, no Facebook, no party; d'ora in poi, invece, sentiremo risuonare possenti e ieratiche frasi del tipo: tu es Petrus, et super hanc petram aedificabis Rete Sociale nostrum. Il Papa lo ha detto del resto assai chiaramente: i social networks offrono "nuove opportunità di condivisione, dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive". All'anima: come testimonial è di quelli da troncare il fiato. Provateci voi a metter su, che so io, una ditta di carciofini sott'olio e dopo sei mesi ti arriva il Papa che ti fa una pubblicità del genere: "I carciofini sott'olio della ditta Francalanci Pierino offrono nuove opportunità di creare relazioni positive".
Però, d'ora in poi, chi si trastulla su Facebook dovrà senz'altro tenere presenti le indicazioni papali; poteva il sommo pontefice non darle? Ascoltate, dunque, la voce della Sua saggezza e del Suo magistero, peccatori! Ad esempio, Sua Santità afferma che "occorre evitarne i pericoli, come il rifugiarsi in un mondo parallelo, o l'eccessiva esposizione al mondo virtuale". Parole senz'altro sante, anche se mi vengono in mente alcune piccole osservazioni. Rifugiarsi in un mondo parallelo è senz'altro disdicevole, tipo in quello dove ci sono tizi che camminano sulle acque, madonne che piangono, pani e pesci moltiplicati (con le nuove tecnologie, però, quanto meno mi aspetterei una semplice evoluzione come l'elevazione a potenza), apparizioni a orario fisso davanti a Paolo Brosio, immacolate concezioni e via discorrendo; applicando quindi semplicemente le parole del Papa, vorrei anch'io mettere in guardia tutti quanti da tali pericoli, esponendosi ad un mondo virtuale che non ha nulla da invidiare a Facebook, e che anzi per parecchi versi è assai più virtuale di quest'ultimo.
Del resto, le affermazioni papali sono state esplicate durante una non meglio precisata (e quarantacinquesima) Giornata mondiale delle comunicazioni sociali; davvero ignoravo che esistesse, anche se oramai c'è una giornata mondiale ogni giorno (il 14 marzo sarà ad esempio la Giornata mondiale dei mangiatori di salame e Nutella, mentre il 28 settembre sarà la Giornata mondiale dei raddrizzatori di banane col cvlo, cosa che m'interessa da vicino -si veda il mio profilo). Il tema di tale Giornata Mondiale era nientepopodimeno che: Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale. Va da sé. I cattolici hanno la Verità. Annunciano sempre. E hanno la vita autentica. C'è persino uno stile cristiano di stare sul web. Ho provato a immaginarmelo.
Suor Maria Teodolinda indica nel suo profilo FB "fidanzata ufficialmente con nostro Signore Gesù Cristo", mentre don Mariano (tra i cui "amici" compaiono singolarmente decine di fanciulli in età puberale) precisa: "transustanziazione complicata". Ammonisce il Papa (tirando magari fuori anche il cartellino giallo): "Il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone"; come dargli torto?
Nella foto: Don Lelio Cantini, mirabile esempio di contatto umano diretto
PS. Poiché tra gli appelli del Papa leggo anche quello a non "creare falsi profili", devo dedurne che la mia celeberrima paginona finta lo annovera fra i miei "amici"?.... ' Azz...!! Però la cosa mi conforta un po': da oggi ho la certezza che i creatori della pagina bruceranno tra le fiamme dell'inferno!