Anche perché, con tutta probabilità, tutti sarebbero pronti a riconoscere la validità di quanto ho scritto prima. In molti ambulatori di condotta, tuttora, campeggia la riproduzione di un famoso quadro dove si vede il celebre medico Giovanni Battista Morgagni, il fondatore dell'anatomia patologica, che seziona con aria grave (chiaro che nessuno si aspetterebbe che lo facesse ridacchiando) una salma nel teatro anatomico dell'università di Bologna. Come in ogni caso del genere, e trafugata o meno che fosse, la salma in questione sarà stata quella di un condannato a morte, o di un poveraccio morto senza un cane di nessuno, o di una prostituta; così andava quasi sempre, senza che la cosa provocasse poi gran disturbi. Sicuramente sarebbe andata diversamente se l'anatomista avesse spezzettato il cadavere di un principe, o di un arcivescovo, o comunque di un personaggio in vista sepolto cristianamente e con tutti gli onori; il trafugatore di un cadavere del genere, anche ingaggiato per gli scopi più nobili, avrebbe rischiato seriamente la forca e, quindi, di finire a sua volta affettato sotto gli occhi degli studenti. Come si può osservare, quindi, non è vero che la morte sia quel gran prodigio di democrazia e di uguaglianza di cui si parla in giro. Ci sono, e ci sono sempre state, differenze di classe e di altro genere anche nella tomba. Altro che livella.
In questi giorni, mi sta giungendo voce che è stata trafugata la salma (con relativa bara) di un noto presentatore televisivo scomparso qualche tempo fa. Credo ragionevolmente che si tratti di un rapimento a scopo di riscatto, e che, quindi, gli intenti scientifici e artistici siano del tutto assenti dalla cosa. Anche se non si può mai dire; e sono certo che gli eventuali studenti di medicina, i quali si ritrovassero il loro docente di anatomia patologica a sezionare detto cadavere, accoglierebbero abbastanza favorevolmente la cosa. Ma anche accogliendo la mia ipotesi primitiva, sostengo che quello di una salma sia un rapimento tranquillo, pulito, e soprattutto senza implicazioni violente. Nessuno si sognerebbe mai di telefonare alla famiglia proponendo il classico ultimatum: o ci fate ritrovare a mezzanotte una valigia contenente tre milioni di euro, oppure facciamo fuori l'ostaggio. L'ostaggio, in questo caso, è stato già fatto fuori da Madre Natura, e quindi, al massimo, in caso di mancato pagamento lo si può gettare in un lago o in mare (opportunamente zavorrato), cremarlo o smaltirlo in altro modo senza che il diretto interessato ne abbia a soffrire alcunché. Per onorarlo, se proprio lo si vuole, basta la memoria e qualche lapide munita magari di fotografia. Non capisco sinceramente tutto questo bailamme perché qualcuno si è appropriato di un mucchietto di ossa per chiedere magari un onestissimo riscatto; suggerisco anzi questa attività, al posto dei sequestri di viventi (i quali, oltretutto, necessitano di una logistica non indifferente).
In Italia esistono parecchie salme che attendono di essere opportunamente trafugate; prima fra tutte quella del personaggio menzionato nella foto sotto il titolo, cui è stato riservato addirittura un sacrario. Ci sono centinaia di salme eccellenti il cui trafugamento potrebbe fruttare notevoli guadagni, e addirittura un indotto. Salme di frati miracolanti, di showmen paracadutati, di politici obesi, di scrittori famosi; e, per tutto questo, bastano un furgone e un po' di terra. Dallo stesso cimitero in cui si trovava il presentatore, non molto tempo fa fu prelevato anche un notissimo finanziere; non mi risulta che abbia protestato e che si sia lamentato, sebbene durante la sua vita abbia osservato sempre un rigoroso silenzio. Senza contare che parecchi di costoro, le cui prezïose salme riposano generalmente in luoghi ameni, ci hanno costantemente trafugato denaro, ideali, speranze e in qualche caso la vita stessa. Con la speranza, magari, che certe signore le quali affermano che il trafugamento del presentatore sarebbe stato fatto per fare dispetto a qualcuno, si decidano finalmente a tacere. E sospetto che il di lei consorte, anch'egli un noto uomo di spettacolo di grande impegno morale e civile, nonché trapassato alcun tempo fa, nel sentire affermazioni del genere avrebbe voglia, se potesse, di trafugarsi da solo. E di comporre, perché no, un album discografico intitolato: La mia esumazione ha perso.