martedì 21 agosto 2012

Notiziario dall'estate


Sono stato per qualche giorno in alcuni posti, non lontanissimi da casa. Allergico come sono ai rituali blogghieri, le poche volte che me ne vado non lo "annuncio" qui dentro, non do l'arrivederci e non comunico il classico "stacco per un po'". Lo "stacco per un po' " è, come tutti sanno, l'annuncio vagamente di sinistra; quello vagamente di destra va invece da un abbastanza anodino "vado in vacanza" ad un roboante "mi reco sul mio yacht di 700 metri della Schettino Ferries per un giretto a Tristan-da-Cunha". Così facendo, da circa un annetto vengo dato regolarmente per morto; anche oggi, ad esempio, ho ricevuto una telefonata (che, peraltro, mi ha fatto parecchio piacere) di una persona preoccupatissima perché non vedeva più post da qualche giorno. Ma, oramai, ho imparato a essere zen riguardo a questa e a diverse altre cose; non ho scritto nulla, soprattutto di quel che avevo preannunciato, ma in compenso ho riempito una cifra considerevole di Settimane Enigmistiche addannandomi inutilmente su un rebus stereoscopico nel quale una tizia con addosso una borsa da spiaggia si pesava su una bilancia in riva al mare.

Ilva di Taranto? Spread? Botte da orbi in Siria? Non è che abbia mai granché ritenuto che i miei pareri & pensieri siano fondamentali, ed è una cosa -almeno credo- che mi distingue fortemente dalla stragrande maggioranza dei blogger che popolano l'Universo. Inoltre, c'è chi sa parlare assai meglio di me, e con ben migliori accenti, degli avvenimenti che agitano questo mondo in crisi. Il mio notiziario dall'estate, come vedrete nei prossimi giorni, riporta eventi di portata differente. Ad esempio quello che vedete nella locandina del Tirreno, edizione locale di Carrara, riprodotta nella simbolica foto sotto il titolo. La simbolicità di tale foto è da ribadire e, soprattutto, da considerare con attenzione; ho letto, sempre questa estate, un recente libro di un noto scrittore italiano che, un tempo, serviziava d'ordine in Lotta Continua. Tra le cose che si dicono in tale libro, una mi ha particolarmente colpito per la sua apparente semplicità, una di quelle semplicità cui però non si pensa mai; non bisogna mai dire "la gente", perché la gente è fatta di persone. Sarebbe necessario relazionarsi costantemente alle persone, non a masse indistinte e generiche. Alle persone, distinte, atomiche, singole e singolari, forse interessa maggiormente che durante la pulizia delle strade a Carrara, all'alba, siano state rimosse otto autovetture. La rimozione forzata di una macchina costa una fratta di soldi ed è una cosa ben concreta, sotto mano e sotto casa. L'Ilva è lontanissima; la Siria, addirittura remota, in un altro mondo e in un altro tempo. Da qui la mia passione per le edizioni locali dei giornali, che leggo sempre con avidità; ricordo sempre con commozione le favolose locandine dei piccoli quotidiani svizzeri, ad esempio.

Al quotidiano viene, nel titolo, conferita spesso un'intensa drammaticità; quel "multe all'alba" fa venire in mente i vigili urbani che, mentre l'ignaro proprietario della vettura dorme tranquillo, gli fanno portare via la Punto dal carrattrezzi appioppandogli un salasso di himmlermila euri; l'alba funziona sempre, che ti portino via la macchina da Carrara o che ti porti via Pinochet dal letto. L'alba delle multe ha una netta prevalenza sulle infiltrazioni mafiose in provincia, e non basta un consolatorio (ancorché misterioso) "Apritiborgo", pur con quel suo vago sapore di Apriti Sesamo, a rassicurare le persone (e non la "gente") col suo programma. L'estate che ho passato si è aperta così, mentre mi recavo ad una cosa in cui c'era il cuore della Rivolta che, speriamo, funzioni un po' meglio del mio. Anche se temo che 'sta rivolta abbia anche lei bisogno, almeno ogni tanto, di qualche cardioaspirina. A presto.