mercoledì 9 luglio 2014
Copa não, os manifestantes tinham razão!
E se gli avessero dato retta, ai manifestanti che quei mondiali di merda non li volevano! Sapete, quei mondiali che si stanno ancora tenendo sotto la presidenza di sinistra di una ex rivoluzionaria, quelli che hanno praticamente finito di distruggere quel che è ancora era rimasto (ah no, dimenticavo, ci sono ancora le Olimpiadi) e finito di sgomberare quelli che ancora erano di sgomberare, quelli dell'economia vincente, gli sponsor, l'allegria patinata, o samba, o carnaval e tutte le altre puttanate brasileiras. Il Brasile, quello vero, è stato tutti questi anni in piazza a urlare Não vai ter copa, beccandosi repressioni, squadroni e quant'altro; e la "Copa", alla fine, non c'è proprio stata. Se lo ricorderanno, lorsignori, questo otto di luglio; con la vittoria annunciata della Seleção dovevano coprire tutti i loro affaroni, le loro economie, le loro politiche. Invece il grande Brasile se n'è beccati sette, uno dopo l'altro. Sembra siano in atto scontri in varie città, persino sulla spiaggia di Copacabana. Si parla di ricadute disastrose per l'economia nazionale e di rivolgimenti politici (la Rousseff contava molto sulla vittoria palloniera per la sua rielezione). Quando 54 anni fa ci fu il famoso Maracanãço contro l'Uruguay, si ebbe un paese in lutto; ora si rischia ben di peggio. Un paese incazzato nero. La disfatta dei pallonieri (già ribattezzata Mineiraço) e una disfatta di queste dimensioni, che mette a nudo cose ben più grosse. Eccome se avevano ragione i manifestanti. La Coppa non c'è stata. C'è stata la merda più puzzolente che alla fine ha preteso il conto sotto le bordate dei tedeschi; ed è ora che urlo per davvero Forza Brasile. Ora è il momento. Agora.