martedì 11 novembre 2014

A quando i confetti?...



Non che io sia dotato, iddìo me ne scampi, di chissà quale capacità profetica; l'ho semplicemente sospettato fin da subito, perché era assolutamente chiaro. Lampante. Questi due si amano. E alla follia. Non è uno di quei flirt passeggeri, roba di un'estate o di un governo, settembre poi verrà ma senza sole, è stata passione ma ora dove sei finita/o. No no. Questi due vogliono mettere su famiglia.

Lui. Salvini Matteo, segretario o referente della Lega Nòrde, paradigmatico homo Lombardus del XXI secolo. Tifoso del Milan, come si evince dalla sua frequente presenza al Processo del Lunedì. Quoziente di intelligenza inferiore a quello di una pera cotta; nonostante un buon numero di fini analisti si preoccupino, periodicamente, di dimostrare che costui (ed esseri consimilari) sono intelligenti, continuo a sostenere che si è semplicemente limitato -come sempre- a tirar fuori quelle due o tre elementari cose che fanno presa su una consistente quantità di prodigiosi imbecilli come lui. Faccio un esempio pratico, proveniente peraltro né dalla Lombärdia e né dal "nord" in genere. Pochi giorni fa, mentre facevo rifornimento a una pompa in piena città di Firenze, uno de' benzinaj ce l'aveva a morte con un ragazzo di colore, reo di avergli fatto presente che gli aveva dato cinquanta euro e voleva trenta euro di resto poiché desiderava venti euro di carburante. Apriti cielo: invece che in una pompa di benzina, mi sono ritrovato a Auschwitz. Torture, espulsioni, calci ne' denti, affondamenti nel canale di Sicilia e, dulcis in fundo, la dichiarazione di voto per "Salvini". E' una cosa da sottolineare, questa: non per la Lega, ma per "Salvini". 

Da quando è comparsa lei, però, il Salvini Matteo non perde un'occasione per farle capire quanto ci terrebbe ad un appuntamento; e non spenderei qui la parola "galante". Altro che galanteria, sarebbe un appuntamento con tanto di anello e promessa di matrimonio. Ci ha provato in tutti i modi: prima dandole quotidianamente di scimmia (come è noto, "scimmietta" è un comunissimo vezzeggiativo tra innamorati), poi organizzando bagarre mediatiche e parlamentari contro la signora, quand'ella era ministro di non si sa cosa nel governolètta. Alla fine si è arrivati alle macumbe ordite dal di lei padre, che hanno provocato al Salvini tutta una serie di fastidiosi accidenti; nella "marcia di avvicinamento" verso l'amata, davvero degna di un film tipo Matteo ti presento Cécile, si tratta di un passo obbligato. Prima fanno la scena di non sopportarsi, poi interviene il soprannaturale e, infine, avviene l'incontro e la passione può finalmente manifestarsi appieno.

Lei. Kyenge Cécile Kashetu, congolese benestante, laureata, intrallazzata con vescovi e sacri cuori, promotrice dei diritti de' migranti, area PD. Una perfetta sincera democratica che, ad un certo punto della sua vita, si è ritrovata a fare il ministro per l'integrazione in un governo che doveva integrare soltanto i diktat eurobancari. Paradigmatico esemplare di ministra piddyna quotae rosae; e, oltretutto, indiscutibilmente negra. Un capolavoro di democratica presa per i fondelli: si crea un ministero che è assolutamente il nulla, che è programmato per non essere nulla e per non dare assolutamente nessun risultato tangibile e, per dare il necessario tocco fumé negli occhi, ci si infila non solo la classica dònna che piace tanto al PD, ma pure negra. A questo punto entra in scena Repubblica, che ogni giorno dà conto degli insulti scimmieschi dell'innamoratissimo Salvini, suscitando le previste ondate di sdègno affidate alle consuete tonnellate di tuìtter rigorosamente #cancellettate. Come è ovvio, la coppia Kyenge/Salvini finisce ben presto nella famosa "colonnina di destra" di Repubblica, quella dedicata ai gol strani, alle papere dei portieri, a Rihanna, ai gattini e ai cagnolini buffi e, appunto, al gossip sulle coppie celebri. Un bel giorno Enrico sta sereno, il suo governo viene giubilato da un altro Matteo, e sia del ministero che della ministra non si ha più notizia. Fino a questi ultimi giorni.

Eh, sì. Perché, in questi ultimi giorni, è accaduto un piccolo episodio, in quel di Bologna, che ha finalmente svelato la verità sull'oramai consolidata coppia Kyenge/Salvini. Tutto si può leggere, ad esempio, in questo dettagliato articolo che racconta del raid di Salvini ad un campo di rom sinti nella città felsinea, bruscamente interrotto da un gruppo di antagonisti che hanno fatto fare al caporione leghista un bel fugone di quelli sodi, provocandogli anche qualche danno all'automezzo (ancora un effetto delle macumbe di papà Kyenge...?):


(La foto è ripresa dal Blog della Militant, che ci parla qui di questo esempio militante; un articolo che consiglierei di leggere a fondo).

In seguito, si sono avuti altri curiosi episodi; tipo quello dello SS (Stesso Salvini) che si mette a cantare Bella ciao, dimostrando per l'ennesima volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la squisita democristianità di quel finto canto "partigiano", buono per tutte le occasioni, dal raduno ANPI fino ai leghisti. Più che un canto, lo definirei una puttana!

Da sottolineare anche il fatto che l'intera giunta PD di Bologna, con in testa il sindaco Merola (nomen omen), non si è fatta trovare impreparata. Il Salvini Matteo detta le condizioni, e tutti i sinistri accodati e scodinzolanti. Il Salvini impone solidarietà, e la solidarietà arriva, a partire dalla rappresentante della "Lista Tsipras" (ma esiste ancora...?), tale Paola Bacchiddu. Mioddìo, questi sinceri democratici non finiscono mai di stupire. La loro professione è quella di compiàngere vittime, e quando la vittima è uno schifoso nazista e razzista come Salvini, non si tirano certo indietro. Si affrettano, anzi; si precipitano a fare schifo più di Salvini.

In mezzo a tutto questo, zàc, ecco il colpo di scena. La dichiarazione d'amore, finalmente. Arriva il tuìt di lei, di Cécile Kyenge.


A parte la dichiarazione d'amore, è da rimarcare l'esempio mirabile di ambiguità, di opportunismo, di malafede, di untuosità offerto dalla ex ministra: in una parola, di piddismo. Da perfetta apostolessa dell'integrazione, la Kyenge si è integrata a meraviglia, prendendo tre piccioni con una fava: 1) la condanna che può essere letta sia contro Salvini, sia contro gli antagonisti; 2) la professione di nunviulenza e di legalità che evita immediatamente di essere messa alla griglia dai media embedded; 3) l'endorsement continuo che il PD sta dando alla Lega (vedasi l'entusiastica adesione della Camusso al referendum leghista sull'abolizione della legge Fornero).

Così facendo, la Kyenge, oltre finalmente ad avere espresso il suo amore a Salvini, dà una bella mano al PD bolognese, impegnatissimo nella repressione e nella chiusura di ogni spazio antagonista. Il sindaco Merola annuncia immediatamente una "verifica sulle convenzioni con 40 centri sociali, per distinguere tra quelli che fanno effettivamente cultura e musica dagli altri, una verifica amministrativa da consegnare poi alla magistratura". Poteva mancare la magistratura? Merola dichiara anche di voler "individuare le sedi dove si perpetrano azioni violente da parte di gruppi minoritari". Ed eccoci qua. Sappiate che l'unica cosa che viene benevolmente concessa è quella di fare "cultura e musica", altrimenti si viene consegnati al tribunale e alla galera. Guai a fare antifascismo e antirazzismo militante, altrimenti intervengono il sindaco, la "lista Tsipras" e l'ex ministra negra "integrata". Con i loro tuìt e la loro "solidarietà" a un nazista.

A questo punto, suggerirei alla coppia Kyenge/Salvini di regolarizzare la loro unione.
Di farsi finalmente sposare da Merola, previa verifica sulle convenzioni coi centri sociali (non avessero a intervenire vestiti da "bravi" manzoniani, urlando Questo matrimonio non s'ha da fare!).
Di fare un bel ricevimento con musica e cultura offerti dai centri sociali "buoni", quelli che piacciono a Merola, alle liste spiripillas e a tutta quella serie di personaggini come loro.
Auguro ai novelli sposi di integrarsi a meraviglia, facendo tanti e intelligentissimi bambini.
E, tanto per regolarizzare ancora di più, la Kyenge si iscriva pure alla Lega, che mi sembra adattissima a lei e a tutti quelli e quelle come lei. Così potrà esprimere tutte le "solidarietà" che vuole.

E, mi raccomando, i confetti!