domenica 14 dicembre 2008

Ugnano's Circolino's Viola's Sappòrterz



Sì, lo so che ho le "crisi di pigrizia", e inoltre sono un metereopatico. Il mese di dicembre mi fa veramente cacare, buio, freddo, il natalònzolo, le lucine e i regali, i babbi natale scalatori e tutto il resto. L'unica cosa buona è che il 21 dicembre comincia l'estate (visto che è il giorno in cui cominciano a riallungare le giornate), e che lo stesso giorno è il compleanno della Daniela; però, come tutti sanno, il 21 dicembre 2012 finirà il mondo secondo i Maya, accidenti a loro e alla mayala di su' ma'. Ci restano quattro anni per vincere 'sto cazzo di terzo scudetto, Diego datti da fà', scuci, eccetera eccetera.

Però, nonostante la pigrizia, nelle mie vene scorre sangue viola e alle ore 15, pur di questo mese infausto, sono davanti a un qualsiasi schermo Scaitivvù. Quest'anno avevo incominciato a San Bartolo a Cintoja, ma dopo un piccolo diverbio con un avventore ho deciso di emigrare alla casa del popolo di Ugnano. Scelta naturale: ho per le frazioni di Ugnano e Mantignano una passione che risale addirittura all'adolescenza, quando ci andavo a fare lunghissimi e solitari giri in bicicletta. Nelle belle giornate d'estate, a volte, mi ci sistemo a un tavolino, con libro e Settimana Enigmistica, passandoci ore e ore da pensionato anzitempo. Chissenefrega di tutto il resto, nella mia vita mi son sempre contentato di poco e la ricchezza, se voglio, me la creo con uno sguardo o con un pensiero.

E così, anche oggi, giornata di Fiorentina-Catania, eccomi nella "sala TV" della casa del popolo di Ugnano, dopo il consueto percorso. Pochi fiorentini saprebbero muoversi per il dedalo di stradine di campagna, perché Ugnano e Mantignano, non si sa ancora per quanto, sono rimaste uno dei pochi lembi di piana attorno alla città che poco sono stati toccati dall'urbanizzazione, anche se qualche troiaio di blocco abitativo sono riusciti a infilarlo pure lì. Via del Ponticino, via di Mantignano, via dei Pozzi di Mantignano, via del Tabernacolo...per arrivare poi alla casa del popolo col suo parcheggio fangoso, pieno di pozze che sembrano laghetti. Comincia Fiorentina-Catania, ed eccoli tutti lì.

Il tizio da spiaggia che, ogni volta che un giocatore Viola viene toccato da un avversario, anche a centrocampo, bercia: "RIGORE!". Ci sono le cinque sedie degli ipercritici, età media 82 anni, quelli che hanno visto giocare Sartimagninicervatogiulignomontuori, quelli che Liverani si sente la mancanza sempre di più, quelli che Pazienza hai visto che gol ha segnato ieri, quelli che "Vamborre" (non potranno mai arrivare a dire "Vanden Borre") è titolare fisso n'i'Ggènova (anche dire "Genoa" presenta difficoltà insormontabili), quelli che.

C'è quello che, al primo errore di Gilardino, comincia a invocare Pazzini: "Prandelli, e lèalo questo qui che 'un ne mette dentro unaaaa...metti i' Pazzooooo...!"; c'è quello che ce l'ha con Vargas anche quando non gioca (e oggi giocava), invitandolo a "tornare nelle favelas" (al che ho fatto gentilmente presente, a bassa voce, che le favelas sono a Rio de Janeiro e non in Perù); e c'è, ovviamente, l'anti-Montolivo di professione, quello che anche oggi ha avuto da ridire, quello che avrà sempre da ridire fino al giorno in cui Montolivo non passerà a qualsiasi altra squadra; e allora lo rimpiangerà, e allora giù a spalare cacca su chi "l'ha venduto", perché "con Montolivo in campo era un'altra cosa".

Ho smesso di incazzarmi. Anzi, a modo mio ho preso quasi a volere bene a questa fauna; che non è del circolino di Ugnano, è di tutti i circolini di questa città senza l'eguale, dove si riuniscono a vedere la partita i tifosi di una squadra senza l'eguale. Ché poi, quando il Gilardino smadonnato per tutto il match la mette dentro, saltano dalla sedia nonostante l'età avanzata, e urlano, e si abbracciano, e si vede che hanno gli occhi che tendono al lucido. Ché poi, mentre la luce pian piano scompare nel pomeriggio dicembrino, si apprestano a tornare a casa; e io non so nulla delle loro vite, come loro non sanno della mia.

Ché saranno vecchi che hanno lavorato per una vita, o giovanotti di paese, la bellona che la dà a tutti tranne che a quello che le sta dietro disperatamente, o tizi che domattina si dovranno svegliare alle sei per andare a consegnare l'ennesima giornata della propria vita al sor padrone per due lire di merda. E allora va bene tutto. Va bene anche essere contro Montolivo. Va bene anche dire che Gilardino non ne mette una in rete. Vanno bene anche le favelas peruviane. Poi, alla fine della partita, giocata in un lontanissimo Campo di Marte che lì, a Ugnano, è come fosse in un altro continente, si alza un omino, spenge la TV ed è già buio. E' ora di tornare a casa per altre strade che non conoscete. Viuzzo di Ugnano, via del Donicato, via Perlone Zipoli, fino a ripigliare via di Mantignano e via di San Bartolo a Cintoia.

Ricomincia la città, s'è vinto, forza Viola (eternamente).

Nella foto: un paesaggio di Ugnano.