giovedì 23 febbraio 2012

...o non gli mancava la benzina?!?


In questo mondo moderno, e particolarmente in quella tragicomica sua parte che va sotto il nome di "Italia", ci sono alcune piccole cose le quali viaggiano costantemente in un territorio indefinibile che copre al tempo stesso la cronaca, la leggenda metropolitana, la bufala giornalistica, la realtà e la captatio alicuius rei fabbricata ad arte.

Una di queste è la celeberrima mancanza della benzina per la Polizia.

Credo di riferirmi a qualcosa che tutt* hanno, almeno una volta, letto su qualche giornale o rivista, ascoltato alla radio o visto in televisione. La cosa si svolge di solito così: viene intervistato un membro del sindacato di polizia (o un anonimo agente, o un funzionario che preferisce restare anonimo, o qualcun altro del genere), il quale denuncia una situazione insostenibile (nel proprio commissariato, presso la Questura della città X, o generalizzata) per la quale le autovetture della Polizia non hanno di che marciare. In pratica, lo Stato erogherebbe così pochi fondi ai suoi poveri ma fedeli servitori, da costringerli, almeno in certi casi, a pagarsi il carburante di tasca propria se non vogliono restare a secco. Seguono, invariabilmente, gli esempi: volanti rimaste ferme durante un intervento, agenti e ispettori spediti al distributore più vicino con le taniche, collette e autotassazioni per acquistare il carburante, parchi macchine in uno stato desolante. Una situazione che è riuscita persino a divenire letteraria, dato che se ne fa cenno anche in alcuni episodi del commissario Montalbano.

Degli aspetti della questione che ho elencato prima, vorrei occuparmi particolarmente dell'ultimo: quello che ho chiamato captatio alicuius rei fabbricata ad arte. E' quello più interessante perché, essendo appunto composto da cronaca, leggenda, bufala e realtà, riassume tutti gli altri e ne chiarisce perfettamente lo scopo. In pratica, ciò che si vuole ottenere è sempre maggiori spese per le "forze dell'ordine". Per fare questo, un sistema discretamente efficace è, da sempre, presentarle come sacrificate, abbandonate a se stesse e in una situazione economica che va dalla precarietà ai limiti del collasso. Con degli episodi, a volte, da Oggi le comiche: con tutta quella penuria di benzina e le macchine ferme, quando alla Polizia di Stato sono state donate tre economicissime Lamborghini Gallardo (325 kmh, circa 48 centimetri con un litro) una pattuglia ha pensato bene (il 29 novembre 2009 a Cremona) di sfasciarne completamente una (prezzo di listino: 189.331 euro).


(Parentesi: la Polizia di Stato ha fatto sapere che le tre Gallardo, poi diventate quattro, sono equipaggiate con "defibrillatore" e "contenitore per il trasporto di organi". Ora, poiché fino all'altro ieri una parte del mio lavoro consisteva giustappunto nel trasportare campioni di sangue, organi e quant'altro del genere -e si tratta quindi di una cosa che conosco molto bene-, vorrei far presente: a) che su tali mezzi il defibrillatore non è presente e non serve a nulla, in quanto può essere usato soltanto da un medico abilitato del 118 a bordo di un'automedica o di un'ambulanza medicalizzata; b) che io, ad esempio, effettuavo i trasporti urgenti a bordo di una vecchia Alfa 145 badando bene di non esagerare con la velocità, in quanto il fine del trasporto di un organo è quello di farlo arrivare a destinazione, senza schiantarsi a bordo di un bolide per fare i ganzini esaltati con la Lamborghini. Il trasporto di organi è regolato da un protocollo temporale che permette di effettuarlo senza mettere a repentaglio la vita propria e quella altrui. Si tratta quindi, evidentemente, di una purissima operazione mediatica e pubblicitaria di dubbio gusto, la supercar sanitaria. Ma fatemi ridere.)

La captatio fa quindi parte di ciò che chiamo Metodo del Minchiasignortenènte: insistere sulle "condizioni miserande" in cui il malvagio Stato tiene i suoi più fedeli servitori. Comincia la grancassa, mancano le benzine, e il giochino è fatto ad ogni manovra finanziaria. Quando poi ci sono le Genove e ogni altra occasione in cui vengono dispiegate le forze repressive, la benzina però non manca mai e si assiste a una parata di automezzi da far paura. Dovrebbe essere un aspetto di cui tenere parecchio conto quando la geremiade della benzina mancante viene messa in atto. Perché, in realtà, a questi signorini non manca assolutamente un cazzo di niente che sia nulla stracatanix.

Lo Stato ha bisogno di creare sempre l'atmosfera giusta. Non può mai limitarsi a finanziare le sue spese militari, le sue missioni di pace, le sue "forze dell'ordine" e i suoi armamenti facendolo e basta, ché tanto si sa benissimo come funziona. No. Deve anche convincere i sudditi che tutto ciò è giusto, sacrosanto, inevitabile per la sicurezza. E i sudditi, càspita, si convincono alla svelta!

Poi càpita che, in mezzo a tutte queste benzine mancanti, in mezzo a tutte queste penurie colme d'ingratitudine, in mezzo ai signori tenenti e alle loro minchie, in mezzo alle Lamborghini sfasciate e magari anche in mezzo ai Nicola Ciocia e alle loro torture, si scopra che il Capo della Polizia, il nomen omen Manganelli, riceve un emolumento annuo di seicentoventunomiladuecentocinquantatré euro e settantacinque centesimi.

Anche calcolando il prezzo mostruoso della benzina, che alla Polizia verrà comunque erogata totalmente defiscalizzata (un aspettuccio che non viene mai fatto presente!), mi viene a mente quanti bei rifornimenti di Volanti e di Pantere ci si farebbero, con quella cifra versata ogni anno a un boiardo di stato.

Ci si potrebbero far marciare chissà quante meravigliose Fiat Stilo della Polizia, vetture che sono riuscite nel miracolo di far apparire bella persino la Duna.

Ci si potrebbero comprare tre Lamborghini Gallardo all'anno per defibrillare e trasportare gli organi, possibilmente insegnando i rudimenti della guida ai coglioni in divisa che le mandano.

E tante altre cose.

Nel frattempo, il Manganelli, corroborato dal suo stipendiuccio da fame e presumibilmente senza problemi di rifornimento di carburante, spiega con democratica passione quanto siano pericolosi gli anarchici insurrezionalisti che si preparano all'assassinio.


Quando invece sono arrivati loro ad assassinare (tipo il ragazzo che si vede sopra, lo conoscete no?), sono certissimo che la benzina non gli è mancata affatto. Avesse voluto il cielo che fossero rimasti a secco!

Nella foto in alto: il capo della Polizia, Manganelli. Sono l'unico a pensare che assomiglia a Emilio Fede?