venerdì 22 novembre 2013
La rivendicazione per l'eliminazione dei due nazisti di Alba Dorata da parte delle Forze Combattenti Popolari Rivoluzionarie. 2° Capitolo (1a parte).
La Memoria di classe: l' “attrezzo ginnico” per la rivoluzione sociale (2/1)
Nel settembre del 2013 i sondaggi fatti a domande preparate e a risposte predefinite
mostrano Alba Dorata in costante ascesa fino a raggiungere la terza posizione.
Il dibattito televisivo riporta le operazioni in corso e preannuncia una
eventuale sinergia per un governo di coalizione tra N.D. e Alba Dorata.
Anche se lo desidererebbe, Alba Dorata non può “mettere
la testa a posto”. Ha i cattivi modelli del fascismo militarista
tradizionale nel proprio DNA, inalterati. Per loro, la violenza non è
un metodo di lavoro, ma è fine a se stessa. Vedendo crescere la sua
influenza “antisistema”, Alba Dorata è diventata sempre più
sfacciata e ha scelto di cambiare strada. Agli inizi di settembre, a
Perama, [A.D.] aggredisce i sindacalisti del PAMEi
mentre questi ultimi stanno negoziando il contratto di lavoro coi
“suoi” armatori. La polizia resta in disparte, cosa alquanto
strana se si considera che il 50% di loro li vota e, come è stato
più tardi dimostrato, ne sono pure membri. Già dal giorno
successivo, gli Albadoristi vengono ingaggiati sui posti di lavoro
del distretto cantieristico. Pochi giorni dopo, l'aggressione di
Perama sembra come preannunciare lo show militarista che
realizzeranno su un terreno puramente loro appartenente, vale a dire
al cimitero dei loro progenitori e camerati politici delle SS. A
Pigada di Meligalàs si ritrova tutta la razzumaglia dello stato e
del parastato fascista (sarebbe stata un'occasione meravigliosa per
riempire di nuovo il cimitero!). Eccitato dalla rabbia, il can
pastore addomesticato morde allora la mano al padrone: si mette a
pestare i suoi simili monarchici e nostalgici della Giunta, i
nipotini dei Colonnelli e anche i presenti che votano Nuova
Democrazia e LAOS.ii
Non esiste quindi più alcun argine visibile alla realizzazione della
loro tattica politica, vale a dire annientareiii
l'avversario politico o il nemico razziale.
Nell'ultimo periodo,
cioè da quando Alba Dorata è entrata in Consiglio Comunale [a
Atene] alle elezioni del 2012, sono aumentati esponenzialmente gli
episodi di violenza razzista da parte di suoi membri. Sono aumentati
anche i pestaggi e gli omicidi, accompagnati anche da furti e rapine
nei confronti di poveri immigrati lavoratori. In moltissimi casi si
sono presentati come agenti di polizia per controllare i documenti e
i permessi di soggiorno degli immigrati. In alcuni casi hanno agito
sostituendosi alla polizia, da questa pienamente tollerati, per
controllare i documenti di piccoli commercianti e venditori stranieri
o per fare indagini su eventuale lavoro nero, come all'ospedale di
Kalamata dove hanno controllato lavoratori stranieri.
Ecco i principali
episodi della loro attività “patriottica” e “di spirito
ellenico” avvenuti negli ultimi tempi: Pestaggio di un egiziano al
Pireo il 3 gennaio 2013 da parte di 3 persone con distintivi di A.D.
Irruzione, il 25 gennaio, di 7 fascisti muniti di bastoni, manganelli
e coltelli in casa di un immigrato pakistano a Peristeri, dove hanno
rubato un computer portatile, un telefono cellulare e 40 euro.
Aggressione avvenuta il 14 febbraio a Ierapetra (Creta) da parte di 7
membri di A.D. nei confronti di 3 pakistani. Assassinio
dell'immigrato pakistano Shehzad Luqman a Petralonaiv
mentre andava al lavoro. Il 31 marzo, aggressione da parte di 6
fascisti nei confronti di 3 immigrati a Atene. Il 10 maggio a Chanià,
dei neonazisti incendiano alcune case dove vivono Rom – Kasidiarisv
aveva definito i Rom “spazzatura umana”. Il 12 maggio, ancora a
Chanià, 3 marocchini vengono bastonati al Porto Vecchio. Il 13
maggio, a Atene, un 15enne afghano viene aggredito da neonazisti che
lo feriscono al volto con una bottiglia rotta. Il 25 maggio, a
Salonicco, un immigrato del Rwanda viene accoltellato da due persone
sopraggiunte in macchina, mentre lo stesso giorno un iracheno viene
aggredito da una squadraccia fascista all' Università Aristotelica
di Salonicco. Il 1° giugno, a Pangrati, due persone salgono
sull'autobus linea 732 e iniziano a pestare immigrati africani
urlando “O prendetevele ora!”vi
Il 2 giugno a Egaleo, una squadraccia di 12-13 fascisti assalta
alcune case di immigrati. Il 12 luglio, 4 pakistani ricevono la
“visita” di 4 persone che si presentano come agenti di polizia;
quando i pakistani cominciano a protestare dato che hanno documenti
legali, quelli che sono entrati cominciano a pestarli gridando di
essere di Alba Dorata. Lo stesso avviene a Tavros il 21 luglio,
quando 6 persone, fingendo di essere poliziotti, entrano in casa di
alcuni immigrati per controllare i loro documenti per poi cominciare
a pestarli gridando di essere di Alba Dorata e, contemporaneamente,
rubando loro i portafogli, i documenti di identità, i permessi di
soggiorno e di lavoro e oggetti domestici. In molti casi, la polizia
cerca di impedire agli immigrati di presentare denuncia, in altri
arresta addirittura gli immigrati privi di permesso di soggiorno
(perché glielo hanno rubato) e copre i fascisti. Nel 2012 sono
avvenuti 154 episodi di violenza razzista da parte di membri di Alba
Dorata ed altri fascisti. Non dimentichiamo il grave pestaggio ai
danni di alcuni lavoratori egiziani avvenuto al porto peschereccio di
Keratsini, così come il pogrom e l'assassinio di un immigrato a
Patisia nel 2011, dopo l'uccisione di Kandaris da parte di un
afghano:vii
per gli schifosi di Alba Dorata, gli immigrati sono responsabili
collettivamente degli episodi di delinquenza. Delinquenza che,
naturalmente, in ogni parte del mondo non ha alcuna connotazione
razziale ma che è nutrita dal capitalismo, che ne è un suo
prodotto, conseguenza dell'emarginazione e della povertà. Non
dobbiamo misconoscere che diversi immigrati sono stati implicati in
crimini, ma le canaglie razziste di Alba Dorata girano gli occhi
dall'altra parte davanti ai crimini commessi da greci, come nel caso
dell'assassino di Xanthi, che ha ammazzato una giovane donna già
recidivo per stupro, oppure il “Supergreco” di Rethymnon che,
sfruttando il fatto di essere allenatore di calcio, ha approfittato
di alcuni ragazzini sul terreno di gioco. Non hanno mancato di
sostenere in tribunale il padre e il figlio che, assieme a un loro
amico, avevano sequestrato un dipendente egiziano che lavorava alla
loro panetteria di Salamina, e che era venuto a reclamare il salario
dovuto. Lo hanno legato e torturato per ore, non tralasciando di
sodomizzarlo con un oggetto. Ecco l'attività “patriottica” delle
canaglie di Alba Dorata, della quale le due “vittime innocenti”
di Neo Iraklio “non sapevano nulla”, come ha detto il genitore di
uno dei due. “Non era fascista”!! Il “ragazzo” non sapeva a
quale organizzazione apparteneva! Nella zona Nord di Atene, dove
stavano le vittime “innocenti”, i “Greci di spirito” di Alba
Dorata avevano, tra gli altri, aggredito (a Metamorfosi) un barbiere
pakistano nel suo negozio, accoltellando lui e un cliente greco, e
dando in seguito fuoco al locale. In un altro caso, avevano aggredito
un pakistano vicino allo stabilimento FAGEviii,
sempre a Metamorfosi e mentre venivano aggrediti altri immigrati a
Lykovrisi. Niente sapevano di tutto ciò le vittime “innocenti”
di Neo Iraklio! Chiunque faccia parte di un'organizzazione criminale
come Alba Dorata è automaticamente complice anche se non è
fisicamente l'autore del crimine.
Subito dopo
l'assassinio di Pavlos Fyssas, Il Ministero degli Interni, il
governo, la “giustizia” e il PASOK hanno “scoperto”
all'unisono l'attività criminale e assassina di Alba Dorata.
All'improvviso, quelli che per anni li avevano blanditi e se ne erano
serviti come forze di riserva in numerose occasioni (come ha fatto la
polizia sotto i governi sia di ND che del PASOK), hanno dichiarato
“guerra al fascismo e ai neonazisti”. Quelli che, a partire dal
maggio 2010, col voto del “memorandum”, hanno dato luogo a una
politica di completa conformazione alle esigenze dei creditori del
Paese, derubando il popolo, abolendo totalmente le vecchie conquiste
del movimento dei lavoratori e il diritto di sciopero a colpi di
precettazioni, scagliando i mastini della polizia, le Forze
Antisommossa, le Squadre Motociclistiche e i Nuclei Delta contro i
manifestanti, e riducendo lo stesso parlamento nazionale a un
burattino tirato dai creditori, quelli la cui politica sarebbe stata
invidiata non solo da Hitler e Mussolini, ma anche dai fascisti
nostrali come Metaxàs e i Colonnelli, beh, sono quelli che ora
dichiarano “guerra al fascismo”.
Note al 2° Capitolo (1a parte)
i Il
PAME, sigla-acronimo di Panergatiko Agonistiko Metopo
(Fronte Militante di Tutti i lavoratori) è un fronte sindacale
unitario di orientamento comunista e controllato dal Partito
Comunista Greco (KKE). L'acronimo significa anche, in greco,
“Andiamo!”. (ndt)
ii
Il LAOS è un partito di estrema destra “precursore” di Alba
Dorata, che ebbe un certo successo nelle passate elezioni greche.
Aveva connotazione più “religioso-tradizionalista”, essendo
sigla di Laikos Orthodoxos Synagermòs
“Raggruppamento Popolare Ortodosso”. Però, in greco, “LAOS”
significa anche “POPOLO”. Si noti ancora una volta la prassi
comune in Grecia di far corrispondere sigle e acronimi a comuni
parole evocative. (ndt)
iii
Traduco così, ma il termine significa “scannare, sgozzare”.
(ndt)
ivSobborgo
del Pireo (ndt)
v
Kasidiaris, “delfino” di Michaloliakos, è il deputato
albadorista noto anche per aver picchiato in diretta TV una deputata
di Syriza, l'attuale principale partito della sinistra greca. (ndt)
vi
Molòn labè, alla lettera:
“Essendo entrato, prènditele” in greco antico, è la famosa
frase che Leonida gridò ai persiani alle Termopili (fu riportata da
Plutarco). Fu gridata anche dagli studenti del Politecnico di Atene
in occasione della rivolta antifascista del novembre 1973 alle forze
armate che irruppero compiendo una strage. (ndt)
vii
Nel maggio 2011 il 44enne ateniese Manolis Kandaris era stato ucciso
da un afghano per rapina. (ndt)
viii
Si tratta del noto stabilimento di latticini e prodotti caseari che
produce lo yogurt greco venduto anche nei supermercati italiani.
FAGE significa: “Mangia!” (ndt)