domenica 13 aprile 2014

Roma, 12 aprile 2014: Macelleria renziana.



La foto che vedete sopra è stata scattata da me personalmente da piazza Barberini, a Roma, circa alle 17.40 del 12 aprile 2014. La via alberata che si vede sul fondo è via del Tritone, sede del Ministero del Lavoro. Nonostante l'apparente staticità, mostra l'esatto momento in cui le "forze dell'ordine" lanciano la carica contro la manifestazione dei Movimenti contro le politiche di Supergiovane Renzi, alla quale stavo partecipando assieme ai gruppi provenienti da Firenze e dalla Toscana. Sicuramente la foto non appare precisa e "drammatica" come quelle scattate dei reporter professionali dei giornali, ma posso assicurare che è stata presa proprio nel momento in cui gli agenti del Disordine si scatenano in assetto antisommossa.

Una foto che ha rischiato di costarmi carissima. Ho perso contatto col resto del gruppo, che si era spostato, scappando, proprio verso la fermata del Metrò all'angolo di via del Tritone, prendendosi la sua razione di manganellate, di botte, di calci. Avendoli persi, io sono invece scappato verso il lato opposto della piazza, a me più vicino. Avrei forse fatto meglio a risalire via Barberini, ma in certi momenti si ragiona con difficoltà. Mi sono quindi ritrovato in mezzo a una folla che scappava con me, tappata e ondeggiante. E' cominciata la ressa terrificante di quel lato della piazza, che nessuna foto e nessun video ha testimoniato. Sono stati tra i due o tre minuti più terrificanti che abbia passato negli ultimi anni; urlando a tutti di stare calmi, o di provarci, mi sono messo praticamente a reggere da solo tutti quelli che mi circondavano; ringrazio i miei genitori e la natura di avermi fatto grosso come un armadio, nonostante tutti i problemi che ho avuto negli ultimi anni. La caduta di una sola delle persone di quel gruppo dove mi trovavo avrebbe provocato conseguenze incalcolabili. Pur non essendo certo una persona propensa a certi pensieri, ad un certo punto mi sono detto, terrorizzato e sconsolato: Oggi mi tocca morire in questo modo. Non so come mi è riuscito reggere le persone attorno a me, che perdevano scarpe e ogni cosa. Mi sono ritrovato, alla fine, in salvo di fronte alla sede del "Messaggero". Dopo un po' mi sono ricongiunto con il resto del gruppo, che aveva subito danni. Tra le altre cose, una ragazza di 18 anni aveva tentato proprio di soccorrere i due ragazzi di quella che è diventata la "foto simbolo" della giornata:


Il risultato è che questa ragazza giovanissima, che perdipiù è un vero e proprio soldino di cacio (oltre che di una generosità e di un coraggio unici), è stata prima manganellata in testa e sui fianchi dagli eroici "tutori dell'ordine", poi gettata a terra, e infine presa a calci ripetutamente. Dopo la "macelleria messicana" di Genova, ecco che, tredici anni dopo, mi tocca vedere la macelleria renziana di Roma. Non è, del resto, nulla di inaspettato.

Mi raccomando, leggetevi ben bene i giornali di regime; vi raccontano, come al solito, che fino ad allora era stato un corteo "festoso". A questi signori, a questi servi piacciono tanto i cortei "festosi" e obbedienti alla loro legalità; solo che il corteo di oggi, no, non era festoso affatto. Non c'era nulla da  festeggiare. C'erano, in piazza, persone avviate alla distruzione. E, a questo punto, devo invitare a leggere per intero l'articolo scritto da Eretica su Al di là del buco. Se scrivessi qualcosa io, rischierei di copiarlo e basta; e allora meglio rimandare all'articolo originale.

Ogni minima strada, ogni minimo vicolo, ogni slargo sul percorso del corteo bloccato per impedire qualsiasi via di fuga. Bottiglie e uova contro armamenti antisommossa. Ci sarebbe, certo, da riflettere -e parecchio- sui rapporti di forza e sul modo in cui si affrontano certe cose, e trarne adeguate conseguenze visto che i servi armati dello Stato ti riducono alla loro mercé, senza riguardo per nessuno. La loro azione di oggi, che naturalmente i loro colleghi servi dell' "informazione" definiscono "di alleggerimento", avrebbe potuto provocare dei morti proprio nella micidiale ressa che si è creata e della quale nessuno o quasi parla. Non appena lasciata piazza Barberini, il corteo è stato fatto incanalare in un lungo tunnel, ancora più pericoloso, che è stato percorso con angoscia (e qui, poiché il tunnel in questione faceva parte del percorso originale, devono essere rivolte delle critiche ben precise anche a chi ha organizzato l'itinerario del corteo; e non è certamente l'unico errore che è stato commesso, come se non bastasse). Ho scattato un'altra foto all'interno del tunnel; è una foto non venuta bene, e forse anche per questo è ancora più indicativa. C'è tutto il jobs act, in quel tunnel. Quando ne sono venuto fuori, quando ne siamo venuti tutti fuori, si avvertiva qualcosa di cambiato, definitivamente. Attento, democristianello da tre soldi bucati.