Conoscendo personalmente il blogger, e oramai da un tempo non indifferente, sono fortunatamente in grado di ajutare sia coloro che già lo affrontano quotidianamente, sia coloro che si accingeranno a farlo in futuro. Credo, con questo, di rendere un servigio incommensurabile alla non semplice comprensione di questo blog, che prende nome -come ripetututamente spiegato dal blogger stesso- da una reazione. L'oramai defungiuta (defunsa? defutta?) Oriana Fallaci, come tutti sanno, negli ultimi tempi della sua vita si è proposta (ed è stata immediatamente assunta) come campionessa di occidentalismo; da qui la nascita di un sito, Io sto con Oriana, al quale il blogger (noto in Rete come Tom Joad) ha inteso rispondere immediatamente con la semplice inserzione della particella negativa. Reazione quanto mai opportuna, anche a giudicare dal logo scelto da quelli che stanno con l'Oriana: un tempio greco sormontato da un crocifisso. Ancora però non s'è mai vista una parrocchia sormontata da un'effigie di Platone, e men che mai una basilica con Pericle al posto del Santissimo Salvatore:
Seguire il blogger Tom Joad nelle sue quotidiane scorribande e, soprattutto, nelle sue particolari visioni è, come detto, impresa non facile e, a volte, non digeribile da tutti -specialmente dai monchi. Che cosa c'entrino i monchi lo si vede ad esempio dall'oramai celebre Prima Internazionale dell'Odio, a cui il blog dichiare di aderire: la cosa si rifà, ironicamente, ad un delirante articolo dell'ineffabile Magdi "Cristiano" Allam, pubblicato sul Corriere della Sera il 7 luglio 2006. Insomma, per capire questa storia della "Prima Internazionale dell'Odio" basta cliccare sul link. Eppure ho sentito più volte, coi miei orecchi, delle persone inveire contro questa "Internazionale dell'Odio", stigmatizzarla, affermare solenni che l'odio è sempre una cattiva cosa e così via. Li chiamo quindi monchi perché incapaci di fare un semplice click su un link che spiega, e agevolmente, ogni cosa.
Chiunque legga Io non sto con Oriana, poi, si accorge immediatamente della predilezione che il blogger ha per la Repubblica Islamica dell'Iran, paese che -va detto- egli ha visitato copiosamente e sovente. Qui c'è ben poco da "spiegare", ed ognuno ha il diritto e il dovere di prenderla come vuole. Certamente va detto che il 98% degli attuali "critici" dell'Iran non solo non hanno mai messo minimamente piede in quel paese, ma che generalmente si basano esclusivamente sulla paccottiglia mediatica che viene giornalmente ammannita loro a mo' di bombardamento. Personalmente, e ci tengo a dirlo forte e chiaro, io non nutro alcuna simpatia verso le teocrazie, su qualsiasi "religione" esse si basino; ma non ne nutro alcuna neppure verso i pensieri obbligatori. Da questo punto di vista, il blogger di Io non sto con Oriana, con ammirevole testardaggine e competenza, offre un punto di vista sempre interessante e mai banale. La storia e l'attività quotidiana di Tom Joad come militante antifascista e antiautoritario a tutto tondo dovrebbe comunque parlare a sufficienza e inequivocabilmente; il suo blog domanda analisi, e non battute o "umorismo" tanto più d'accatto quanto più è strombazzato.
A tutto questo deve essere aggiunto anche il sito "Io non sto con Oriana" (nato ben prima del blog, vale a dire nel luglio del 2007), contenente recensioni di libri, articoli e oltre un migliaio di foto scattate personalmente da Tom Joad durante i suoi viaggi.
Ma parlavo prima dei piani di lettura. Avete avuto un'idea bastevole di Io non sto con Oriana? Ok, εντάξει, alles in Ordnung. E ora, signore e signori,
Essendo notoriamente un dongiovanni incallito fin dalla più tenera età, il nostro Tommino Joad, durante il prim'anno di lyceo presso il Regio Istituto "Gian Claudio Regazzoni" di Bagno a Ripoli aveva ben presto sedotto tutte le compagne di classe, abbandonandole crudelmente dopo averne abbondantemente abusato.
Tra le compagne perfidamente abbindolate a' suoi turpi voleri, v'era una fanciulla di ottima famiglia, tale Oriana Becattini, figlia quattordicenne d'un florovivaista di Rignano sull'Arno e d'una merciaja della Romola, la quale s'era invaghita di lui a tal punto da recargli quotidianamente prezïosi doni, quali intere sequoie bonsai, enormi e puzzolentissime orchidee della specie "Rafflesia Arnoldii", chilometri di fettuccia rosa shocking e interi campionari della Cucirini Cantoni Coats.
Accortisi degli ammanchi, i genitori dell'Oriana Becattini decisero di affrontare seriamente la situazione, mettendo la figliuola alle strette. Costei, dopo una drammatica riunione di famiglia, fu costretta a confessare che sottraeva le merci per offrirle al suo Tommino -il quale, nel frattempo, era impegnatissimo un giorno con l'Andreina Pinzauti, quello dopo con la Stefania Marinai e quell'altro dopo ancora con la Gabriella Paperini. Il babbo dell'Oriana, un energumeno di 1,95 abituato a sradicare eucalipti interi a forza di braccia, si risolse quindi ad affrontare il nostro futuro blogger.
Lo aspettò un tardo pomeriggio all'uscita della sordida bettola dove, nonostante la giovanissima età, si recava quotidianamente a farsi numerosi grappini, e così lo apostrofò:
"Giovanotto! Spero che Lei sia animato da serie intenzioni nei confronti della mia unica figlia ed erede. Sappia che il vostro fidanzamento è oramai di pubblico dominio, che mia figlia Le ha dichiarato il suo imperituro amore e che ci aspettiamo da voi una copiosa figliolanza; anche perché, maremma maiala, mi so' rotto i' cazzo che la mi' figliola la mi freghi le rafflesie Arnordi che costano dodici milioni l'una (NB: ovviamente il Tommino Joaddino lo sapeva benissimo, e le rivendeva seduta stante ad un collezionista di piante rare di Arezzo guadagnandoci cifre esorbitanti e potendosi così permettere a quattordici anni il possesso di una Aston Martin 4000 Turbo che guidava senza patente). Indi per cui, giovanotto, non resta che sancire codesta santa unione e passare ad un regolare matrimonio che sarà celebrato al più presto presso la chiesetta di Santa Leonilde Vergine a Candeli!"
"Signore...io...però..."
"Però...?"
"Però c'è un problemino..."
"E quale sarebbe questo problemino?" - disse il signor Becattini tirandosi minacciosamente su le maniche della camicia e scoprendo un tatuaggio con scritto "W IL PAPA".
"Ecco...vede...Io non sto con Oriana!"
Dopo un attimo di terrificante silenzio, si sentì un urlo belluino da parte del signor Becattini, che immantinente afferrò una roncola pronto ad adattarla alla perfezione del fragile collo di Tommino Joad; ma costui, sfruttando la naturale agilità della sua età, se la diede a gambe di gran carriera; fu ritrovato due mesi dopo a Shiraz, nella Repubblica Islamica dell'Iran, amorevolmente accudito da una famiglia che gli aveva impartito i rudimenti della lotta tradizionale, ed alla quale aveva ovviamente trombato la figlia rischiando i più spietati rigori della legge di quel paese.
Il blog, quindi, può essere anche letto come riflesso di lontane, complesse e dolorose vicende personali, in un continuo mélange spaziotemporale che ha contribuito senz'altro a formare la peculiare Weltanschauung del blogger.