martedì 22 dicembre 2009

Supernatural Voyage Inc. (5a puntata)


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Alzo, prima di entrare nell'ascensore, un momento la testa. Non so nemmeno che cosa io mi aspetti di vedere; la torre, fatta di un materiale di color biancastro sporco, si perde nel nulla verticale. Ma non c'è tempo; siamo tutti dentro l'ATE, come lo chiama, in un impeto nazionalistico, una giovane signora che fa parte del gruppo. Non dice, però, àte, come la dea della discordia conosciuta da tutti i solutori di cruciverba; dice a-ti-e, staccando le lettere. Mi fa l'effetto, quella sigla italianizzata, d'essere montato su un autobus di una qualche azienda municipalizzata; che so io, di Enna o di Empoli. Ma le porte si chiudono, e parte al contempo una musica tra il languido, il melenso, l'andino e Andreas Vollenweider. Li ricononosco: sono gli Inti Misti, i loro cd si trovano da più di un anno in vendita esclusivamente presso gli Autogrill. Nessuno ci dà il benvenuto a bordo, ma è normale; siamo saliti su un ascensore, non su un aeroplano o su una nave. Non c'è nessun comandante. I due assistenti si sono chiusi dentro una specie di gabbiotto, strettissimo, protetto da lastre di vetro che dev'essere anti-ognicosa; alle loro spalle una semplice bottoniera. Quattro soli pulsanti. Riesco fortuitamente a leggere le diciture: Up, Down, Stop, Em. Em deve stare per Emergency. Cerco di scacciare dalla testa il pensiero di che cosa possa essere un'emergenza a bordo di un Ascensore Transiente Extracorporeo. Se fossi stato un fan di Toto Cutugno, maledizione, tutto questo non mi sarebbe successo. Lunga vita a Toto Cutugno.

- La Supernatural Voyage Inc. dà il suo benvenuto a bordo dell'Ascensore Transiente Extracorporeo alle amiche e agli amici italiani, fan del grande Fabrizio de André, ed augura loro un'indimenticabile ed unica esperienza...

La voce, talmente neutra da non riuscire a capire se sia d'un uomo o di una donna, non proviene dagli assistenti, ma da un piccolo altoparlante sistemato sul tetto della cabina. Ero stato pessimista. Il benvenuto c'è, e pure a bordo.

- Prima di iniziare il vostro viaggio, alcune informazioni. L'Ascensore Transiente Extracorporeo, frutto della più avanzata tecnologia e costruito appositamente dalla SVI nei suoi avveniristici stabilimenti di Bhopal, Angkor Vat, Bamako e Bruay sur l'Escaut, vi permetterà di raggiungere la vostra destinazione in ciò che vi sembrerà meno di due minuti.

Ciò che ci sembrerà. Comincio ad avvertire un vago senso d'inquietudine, e credo di non essere il solo.

- Circa a metà dell'ascensione (dice proprio così: ascensione; e nessuno potrebbe obiettare alcunché, dato che si tratta di un ascensore) avverrà la vostra transizione extracorporea, necessaria per il soggiorno nell'Altro Mondo. Lo stato di transizione extracorporea, che comporta la vostra momentanea trasformazione in puro spirito, non verrà da voi minimamente avvertito e continuerete ad avere una normale percezione, anche tattile, di voi stessi.

Mi chiedo, in un millisecondo, quanti abbiano veramente compreso che cosa ci sta per accadere. Trasformati momentaneamente in puro spirito; in pratica, ci rendono esattamente come anime dell'Altro Mondo, e senza nemmeno essere salve (tanto per restare in tema con il nostro beniamino genovese). Si sente una voce, piuttosto querula, di un giovane che indossa una maglietta con scritto I love Dolcenera; alla vita, un marsupio con lo stemma dell'Ascoli Calcio.

- Tàttile? Che vuole dire tàtti...?

Gli altri membri del gruppo, tranne me, lo zittiscono bruscamente. La voce dell'altoparlante continua:

- Allo stesso punto della discesa, verrà ripristinato il vostro normale stato corporeo; anche in questo caso non avvertirete alcunché. Ciononostante, è nostro dovere avvertirvi che, alcune ore dopo la discesa, soggetti particolarmente sensibili potrebbero avvertire un lieve senso di sovreccitazione dovuto alla metallassi pneumosomatica indotta (Induced Pneumosomatic Allaxis). Consigliamo in tale caso di astenersi da qualsiasi iniziativa e di riposare immediatamente, in quanto tale disturbo cessa automaticamente in pochi minuti. Seguite scrupolosamente le istruzioni che vi verranno date dagli assistenti, in qualsiasi momento del vostro viaggio e del vostro soggiorno. La Supernatural Voyage Inc. augura ancora alle gentili signore e ai signori un meraviglioso contatto con il vostro artista preferito. Click.

- Sorrisi ebeti. Nessuno sa che cosa voglia dire metallassi. Quello che sembra il capogruppo cerca di stemperare la tensione con una battuta: Ma è il congiuntivo del verbo metallare! Nessuno ride. Le porte della cabina sono chiuse. Tutti in piedi per la breve ascensione, a metà della quale; la cabina è comunque assai spaziosa e nessuno vi risulta pigiato; strano, dall'esterno mi era sembrata molto più piccola.

Guardo verso il gabbiotto vetrato dove stanno i due assistenti; è ricominciata l'insopportabile musichetta rilassante degli Inti Misti. Prima che l'assistente alto e magro prema il bottone Up riesco ancora a dare un ultimo pensiero a quella persona che mi sedeva accanto in aereo, quasi convincendomi che dev'essere stata un'allucinazione dovuta al jet-lag (il jet-lag è comodissimo per spiegare tutto), o un sogno mentre mi ero addormentato; del resto, uno che riesce a addormentarsi in un palazzetto dello sport mentre Guccini canta a diecimila decibel*, può benissimo sognare di parlare con un passeggero inesistente.

Ma siamo partiti. Lo avverto da una leggerissima spinta verso l'alto, sotto i piedi, come in un normale ascensore. E siamo in un normale ascensore, persino con gli assistenti. Come ne' firmi ameriàni, quelli dei grattacieli, quelli con Gregory Peck in giacca e cravatta. Solo che quegli ascensori lì finiscono al centocinquantesimo piano, sì, ma finiscono. Quello dove sono io finisce un po' più in su.

Due minuti, ha detto la voce dell'altoparlante. La Transazione, no, Transizione Extracorporea (che comunque è anche una transazione, visto che l'ho pagata) è circa a metà della salita. Comincio istintivamente a contare fino a sessanta; nessuno parla, e le espressioni dei visi (compreso, sicuramente, anche il mio) si fanno se possibile ancora più ebeti. Cinquantotto, cinquantanove, sessanta. Ecco. Ora è possibile, è verosimile, è probabile che io non sia più Riccardo Venturi, ma il suo puro spirito. Smetto di contare, e mi viene a mente proprio una canzone di De André, quella vecchia assai dove invitava Dio del cielo a scendere sulla Terra e a venirlo a cercare. E se la Supernatural Voyage Inc. avesse invece fatto scendere le anime de' defunti sulla Terra, per venire a cercare tutti coloro che in vita li avevano amati, e che s'arrangiassero un po' loro? Belli comodi, invece. Loro lassù, e noialtri sopra un ascensore come bischeri.




(5 - continua)

*Siena, 30 marzo 2001.