mercoledì 4 maggio 2011

E ci risiamo, ovviamente.


La ricetta è quella collaudata: il solerte GIP, i mesi di indagini, le accuse gravissime (chissà se stavolta ci saranno altri alberelli oltre alle palme), il blitz all'alba. Mescolare con cura e si otterrà una perfetta repressione. Di qualsiasi realtà antagonista. Di qualsiasi spazio rimasto nelle nostre città. Di qualsiasi voce, di qualsiasi attività, di qualsiasi opposizione reale fuori dal sistema.

Stamattina è toccato allo Spazio Liberato 400 Colpi: ventidue arresti, come dà per prima notizia la Rete dei Collettivi. Nel corso della mattinata si precisano meglio le modalità: sotto gli ovvi titoloni e le stronzate su Osama, l'ineffabile Repubblica riporta la notizia addirittura nel portale nazionale. Ed eccole, le gravissime accuse (mantengo qui l'usuale e fantasiosa sintassi degli scribacchini di regime): associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione istigazione a delinquere, occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata. Accuse talmente terrificanti da aver portato esattamente, come si specifica nello stesso articolo, a cinque arresti domiciliari e a diciassette "obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria". Traduzione immediata: il solito castello di accuse gonfiate a dismisura che nasce però già sgonfio. Neanche uno degli "arrestati" trasportato a Sollicciano; si vede che stavolta non c'erano di mezzo palme o altri vegetali.

I messaggi sono comunque chiarissimi: il 400 Colpi è stato impegnato in prima linea, lo scorso autunno, nella protesta attiva contro la riforma Gelmini, e chi vi si è opposto realmente si vede presentare il conto. Tirare delle uova e fare delle scritte sui muri può costare, attualmente, l'arresto dopo il battage mediatico preparatorio. Gli spazi liberi non sono tollerati. Tra pochi mesi, come sempre, tutto si risolverà in una bolla di sapone: l'importante è spedire i messaggi di cui sopra. Bisogna essere bravi ragazzi, studiare diligentemente, accettare le decisioni del regime, andare ai concertoni di MTV e prepararsi ad una vita da precari a completa disposizione del mercato.

Tolleratissimi, invece, e anzi foraggiati sono i gggggiovani, i fulgidi ribelli non conformi di Casaggì e dintorni. Colpisce il fatto che, tra le accuse contestate ai ragazzi del 400 Colpi, vi sia anche il deturpamento e l'imbrattamento di beni immobili: praticamente un centesimo delle porcate che, a Firenze, i fascistelli di regime, sempre pronti a lagnarsi con gli amici questurini, appiccicano e scrivono dovunque. Non c'è praticamente un muro, in città, che non sia deturpato e imbrattato dai loro manifesti e manifestini di merda, da scritte e da croci celtiche (le stesse che, del resto, si ritrovano appese in bella mostra nei commissariati di polizia). Quanto all'occupazione abusiva, questo è un problema che non tocca i ribelli non conformi: a loro, le sedi, gliele paga direttamente il Papi.



Ma non s'illudano lorsignori. Più repressione ammanniscono, e più opposizione avranno. Azioni come quella di oggi sono fatte esclusivamente per spaventare, e per cercare di annichilire: a Firenze come altrove non ci sono riusciti. E non ci riusciranno. A tale riguardo pubblico un comunicato già emesso dello squat La Riottosa:

Stamani alle prime luci la polizia si presenta alla Riottosa per effettuare la perquisizione di una delle roulotte circostanti. Al termine dell’operazione (priva d’esito, c’é bisogno di dirlo?) il compagno che dormiva nella roulotte viene condotto al suo indirizzo di residenza per un’altra perquisizione, poi gli viene notificato l’obbligo di firma. Veniamo a sapere che si tratta di una delle 24 misure cautelari imposte dal giudice nell’ambito di un’indagine che coinvolge molti appartenenti al movimento studentesco fiorentino secondo l’articolo 416 (associazione a delinquere); evidentemente l’ennesima intimidazione a chi negli ultimi mesi si è opposto a questo clima mortifero, di certo (profetizziamo) un’altra indagine inconsistente, basata solo sulla volontà politica di colpire qualsiasi dissenso, in linea con le indicazioni di Maroni, e con quanto avviene in tutta Italia.

Esprimiamo il nostro caloroso affetto, il nostro assoluto sostegno, la nostra totale complicità con chi viene colpito oggi dalla repressione, certi che nelle prossime ore la solidarietà si allargherà moltissimo, e i compagni non verranno lasciati soli.

Libertà per tutti gli indagati!

La Riottosa Sguott