venerdì 6 maggio 2011

La colazione



Nelle pubblicità, la colazione è uno dei momenti clou della famigliuola felice.

Alle sette e mezza del mattino, il babbo e i bambini (rigorosamente un maschietto e una femminuccia) arrivano in cucina un po' assonnati, ma immensamente lieti; la mamma invece no, non ha sonno. Lei si è svegliata prima dal felice talamo nuziale per preparare, appunto, la colazione. Tavola imbandita; e, sulla linda tovaglia lavata con Bio Cristo® arrivano, finalmente, le Crostepallette® del Mulino Rosa®; così soffici ma croccanti, da inzuppare nel latte Caporalat®, mentre già tostano le deliziose fette di Pancakkè® (sempre del Mulino Rosa®) pronte per essere spalmate di burro Solepadano® e di marmellata di albicocche Santa Muerte®. Risplendono il lavello passato al Voitila Acciajo® e le piastrelle lucidate a morte (sempre dalla mamma, ovviamente) con il Mastro Lindo Ferretti®. La gioja si taglia a fette, giustappunto; e anche quelle fette di gioja sono prodotte dal Mulino Rosa®. Il babbo, pronto per andare in ufficio, scherza coi bambini e si diverte a sporcar loro il nasino con il latte e con briciole di Crostepallette®; la giovane mamma sorride ma non si mette a tavola a gioire; deve già lavare le tazze e i piattini con Deshitter®, il nuovo prodotto senza pietà contro i residui delle colazioni felici. E mentre i bambini, cinguettanti come rondinotti in primavera, si avviano nel sole verso la scuolina felice riformata dalla Gelmini®, il babbo si prepara, ilare, a una giornata di benedetto lavoro®. La mamma resta a badare alla casetta. Naturalmente®.

In una ridente città dell'Italia centrale, invece, oggi una colazione è andata diversamente. Dimenticavo: la città in questione si chiama Prato, ma credo che sia un particolare insignificante perché colazioni del genere possono succedere dappertutto. Anche nell'appartamento accanto al tuo, sai, quello dove vive quella famigliuola di gente perbene, coi bambini, il cagnolino, le Crostepallette®, il Bio Cristo® e tutti gli altri prodotti e oggetti che gelano il cuore quando ti tocca entrar dentro a raccattare quel che resta. Perché quel che resta non sono briciole. Quel che resta è la quotidianità che fa da spettatrice alla violenza, alla morte.

Una famiglia non felice, perché nella realtà succede spesso. Separazione in vista tra il babbo e la mamma; addirittura, già un foglietto pronto con una minuziosa divisione dei beni. I bambini, pronti per andare a scuola; la tavola già apparecchiata per la colazione. Lo dicono tutti i nutrizionisti: una colazione sana e abbondante è il miglior viatico per una giornata di schiavitù lavorativa, domestica, scolastica. Ad un certo punto, il babbo ammazza la mamma. Una cosa normale, specialmente in questo paese felice dove le Crostepallette® vengono quotidianamente intinte non nel latte, ma nel sangue di una donna. Arriva l'ambulanza. Arriva la Polizia. Anche il babbo si è ammazzato, ovviamente®. Di sotto, i giornalisti fanno colazione con Raptus®, per iniziar bene la giornata nel solco della più sentita tradizione italiana. "Sono cinesi?", qualcuno si chiede; "No, mi sa di no", qualcuno risponde. Allora ecco che, da una borsa, spunta fuori Riserbo®, prodotto esclusivo da riservarsi soltanto agli italiani, oppure a coloro che almeno si presume che lo siano (però, se fossero stati cinesi, state pur sicuri che i giornali Il Progresso e Il Regresso lo avrebbero già detto). I bambini vengono portati via; in questura li faranno disegnare, li faranno giocare, faranno fare loro non so cosa, ma hanno visto. Resta là, silenziosa, la tavola apparecchiata. La mamma non laverà niente. Resterà tutto sporco, di sangue, per un po'; poi provvederà qualcuno, magari con il Voitila Acciajo® o con il Mastro Lindo Ferretti®. Immobili, un Padre Pio o un Che Guevara, in cornice, osservano. Le briciole delle Crostepallette® meditano, forse, di ribellarsi. Di dire, nel bel mezzo di una pubblicità, che cosa vedono davvero ogni giorno, nelle famiglie di questo paese.