Questo blog asociale è in realtà quanto di più autenticamente sociale possa esistere; in quanto riporta un numero di telefono reale, esistente, attivo. Non basta? Va bene; appena terminata di scrivere questa cosa provvederò ad inserire sotto il titolo anche l'indirizzo di casa mia, sempre reale, esistente e con tanto di porta e campanello. Drin drin!
Hai qualcosa da dirmi? Vuoi "richiedere un'amicizia", come si dice nello stile facebucchiano? Desideri riprendere un contatto interrotto 35 anni fa perché ti avevo rubato la merendina oppure mi avevi ficcato mezza boccetta di Guttalax nella cocacola? Sono diventato il tuo idolo per qualche ragione che mi è ignota? Sono diventato il bersaglio del tuo odio più profondo per qualche ragione che mi è altrettanto ignota (oppure potrebbe essermi anche nota, ma in tal caso vaffanculo te, tu' ma' majala -ivi compreso se morta- e il tuo odio)? Sei una mia ex fidanzata che mi ha piantato per mettersi col figlio del vicesindaco? Vuoi richiedere un'inimicizia? Vuoi esprimere disapprovazione? Vuoi intavolare con me una pacata discussione sull'àstio, il rancóre o il livóre con sottili distinguo? Vuoi presentarti da me con tre scatole di praline belghe ed un mazzo di gerbere, oppure con una Smith & Wesson ed una bottiglia di tequila alla stricnina?
Bene, fallo pure! Basta che tu ti presenti, ma di persona. Niente clicchini e tastini. Niente IP. Niente "profili". Niente chat. Abiti lontanissimo, dall'altra parte del mondo? Cazzi tuoi, t'avevi a stà più vicino. Ti fa problemi spendere 3 euro per una telefonata? Esistono i servizi di chiamata con addebito al ricevente, morto di fame. Soprattutto, ti fa problemi trovarti davanti una persona in carne ed ossa, e non una fotina su una paginetta tutta bella colorata, dove delle vite umane sono ridotte a icone con un cursore sopra?
Di problemi & casini ne ho avuti tanti in vita mia. Ho commesso e continuo a commettere errori. Dico e faccio delle cose, accettandone le conseguenze. Ho sparato anche delle cazzate inenarrabili. Ma l'ho fatto sempre a mio nome. Non mi è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di fingermi un'altra persona, e di ingannare altri; nemmeno per uno stupido gioco, nemmeno per una ripicca. Quindi, caro il mio ignoto o cara la mia ignota. se ci hai da esprimere qualsiasi cosa tu voglia nei miei confronti, vieni a farlo qui da me. Altrimenti ti riduci a un povero piccolo pusillanime telematico, a un trollino da mezzo soldo bucato. E alla prossima stronzata che fai non ti avverto nemmeno: in via della Casella 19 ci vado diritto. Ci metto dieci minuti a piedi, a andarci. Sono sempre, chissà perché, passato per un "pacioccone" o roba del genere, forse perché ho le "guanciotte"; ti dico che ora sulle guance ho una barba fitta fitta (dovrò aggiornare la foto, per farti vedere come sono in questo momento), che sono incazzato come una jena, che quando sono incazzato come una jena te le do io le guanciotte e il pacioccone, e che ti apro un culo come il traforo del Fréjus. Stai attento. Ti è andata anche bene perché ho scoperto 'sta cosa il giorno di Pasqua e che un certo posticino è chiuso fino a martedì; sennò c'ero già stato.
Quindi, a buon intenditore. Ne approfitto anche per dire a chiunque mi legga che se putacaso trovasse qualche altro "Riccardo Venturi" su Facebook, non si tratta di me. Spero di essere stato chiaro. Anche chi mi considera ancora amico e ha piacere di avere rapporti con me, usi il metodo di cui sopra. Telefono, autobus, macchina, treno, piedi, mongolfiera, astronave, bicicletta, risciò.
Infine. Questo blog non esiste per queste ignobili stronzate. Oggi mi è toccato sprecare due post per farvi fronte. La cosa, garantisco, non si ripeterà più.
Nella foto: la statua del beato Cottolengo a Bra. L'autore/autrice della prodezza facebucchiana farebbe meglio a sostarvi dinanzi, in compìto raccoglimento.