Il tizio con il nome pittoresco assai, nei giorni scorsi, ha deciso di uscire da un decoroso ed intangibile anonimato andando a rimestare, lui ligure, nientepopodimeno che nel Palio di Siena. Magari, poi, avesse fatto l'Antipalio sul serio: tanto per chiarire la cosa, il qui presente considera il Palio di Siena una ignobile stronzata degna di abolizione senza appello, vuoi per questioni prettamente animaliste, vuoi perché -da fiorentino- qualsiasi cosa che puzzi di senese gli fa venire il varicocele. E come potrebbe essere altrimenti, fra battesimi contradaioli, drappelloni tutti a base di madonne e fantini superstar che, come il famoso "Aceto", si fanno notare per il loro malcelato fascismo? Ma vaffanculo Siena, il Palio, i drappelloni, le madonne, la battaglia di Montaperti, il Monte dei Paschi e il Terzo della Robur. Ottemperato come di dovere al trucidissimo campanilismo toscano, torniamo a bomba.
Il Silighini Luciano ne' Garagnani, come si può leggere ancora qua, ce l'ha con le madonne dipinte sul drappellone da pittori 'slamici. E fin qui, il tutto potrebbe essere ancora risolto con un meraviglioso e chi se ne frega. Tipi come questi, oramai, trovano la loro più giusta collocazione nella rubrica Strano ma vero della "Settimana Enigmistica", in mezzo al Quesito con la Susi e all'ispettore Varga; puro folklore. Il Garagnini Siligani, o come si chiama, non deve aver trovato evidentemente altro modo per far parlare un po' di sé; un misto di Forza Nuova e Forza Italia, magari sarà di Forza Nuova Italia e così lo si potrebbe anche scambiare per un fan di una nota e benemerita casa editrice di testi scolastici.
Nell'attesa, magari neanche eccessivamente lunga, di ritrovarcelo a fare comizi dal balconcino, il Siligara Ghinignani, non pago della più totale indifferenza dei senesi (peraltro fave a prescindere), se la prende con chi ha osato meleggiarlo a non finire per la sua impareggiabile "presa di posizione" sul drappellone "islamico" dipinto da un pittore libanese per la Carriera di Provenzano (così, mi dicono, si chiama il Palio del 2 luglio; un nome neanche vagamente inquietante, sembra il cursus honorum di un capomafia). L'articolo linkato poco sopra era stato originariamente scritto e postato da Kelebek, ed il fatto che il link in questione rimandi ad un altro blog fa già intuire che cosa sia avvenuto. Ce lo spiega direttamente e particolareggiatamente lo stesso blogger di Kelebek, Miguel Guillermo Martínez Ball (colui che, nel 2002, prese un appartamento a Firenze appena arrivato da Marsiglia, con l'intento di distruggere la città in occasione del Social Forum), in questo articolo.
Insomma, il Silighino Garagnino non è riuscito a censurare il drappellone talebano (detto familiarmente drappellano) con la madonnazza contradajola (che fa rima con?); per rifarsi, però, fa censurare la piattaforma Splinder. All'anima! O non sono, questi qui, per la libertà di espressione? A questo punto, oserei suggerire a Garagnani Silighini Luciano di dedicarsi ad attività più fruttuose, vista la sua indubbia propensione ed abilità con nel bloccare le piattaforme. Vada nel Golfo del Messico e censuri immediatamente quella maledetta piattaforma che sta impestando di petrolio oramai mezzo mondo, senza che nessuno riesca a fermarla. Qualcuno gli dica che il petrolio è di per sé islamico, che la falla è a forma di mezzaluna, che è in atto uno scontro di civiltà tra gli idrocarburi infedeli e la Corrente del Golfo giudaicocristiana, e vedrete che riuscirà ad arrivare dove né la BP e né Obama sono arrivati. E il mondo gliene sarebbe grato.
Dopodiché, potrebbe sempre andarsi a riposare sempre in Toscana, ma non a Siena. Potrebbe andare a Viareggio, al beach club "Twiga" (che fa rima con?), i cui soci sono addirittura Marcello Lippi, Daniela Santanché* e Paolo Brosio (quello fulminato sulla via di Medjugorje). Un terzetto del genere ha bisogno di un Silighini Garagnani. La civiltà occidentale lo esige.
* detta "Dany Holy Also Is".