giovedì 18 ottobre 2012
L'Amigoni e la Squadretta
Ve ne ricordate di questo imbecille, ritratto qui in posa da Rambo con tanto di fucile d'assalto?
Qualora ve lo siate dimenticato, vi (ri)presento Alessandro Amigoni, vigile urbano "speciale" del Comune di Milano.
Se ve ne ricordate, nulla da dire.
Se non ve ne ricordate, sicuramente vi direte: "Un vigile urbano, questo?!?... E che fa, dirige il traffico con la mitragliatrice? Certo che ci devono essere degli ingorghi micidiali a Milano!"
Non è esattamente così.
Tutto parte, in ultima analisi, da una delle parole-chiave della gigantesca obnubilazione securitaria perpetrata da circa dieci anni a questa parte. La parola è: degrado.
Dopo avere degradato le città e tutta la nostra vita per decenni, hanno scoperto un paio di paroline magiche e di facilissima presa, affidandone la distribuzione e la diffusione al gazzettame nazionale e locale e al mediaticume d'accatto che si ottiene quotidianamente accendendo il televisore (tutte quelle famose cose che "dipende l'uso che se ne fa"). Sicurezza e degrado, appunto.
In base a queste due paroline, ad esempio, un ghisa qualsiasi è potuto diventare il Rambo che si vede sopra. E ammazzare a sangue freddo un giovane cileno, Marcelo Valentino Gómez Cortes, padre di due bambini.
Squadre Speciali. Nuclei Operativi. Il "fiore all'occhiello" della giunta di Lady Moratti. I vigili con la pistola, così i cittadini sono più sicuri. Ahò, questi sparano! Infatti, il ghisa qualsiasi Alessandro Amigoni, ha potuto sparare a un ragazzo completamente disarmato, mentre lui ed un suo amico lo imploravano di non sparare. L'Amigoni, invece, ha sparato. Ci mancherebbe altro; sennò a che serve, averci la pistola? La Beretta d'ordinanza?
Se, poi, si considera che, nella giunta Moratti, l'assessore con delega alla sicurezza era il fascista Riccardo De Corato, tutto può essere meglio compreso. I vigili di frontiera con licenza di uccidere. I rastrellamenti degli stranieri privi di documenti per mezzo dei bus lager con le grate ai finestrini.
Oggi sembra che la Squadretta Speciale di quei merdosi sia in smantellamento.
La vita di Marcelo Valentino Gómez Cortes, però, è già stata definitivamente smantellata. Dall'Amigoni con la pistola. Il quale, poi, si è pure ingegnato per aggiustare le cose. Il pericolosissimo cileno in fuga non è stato soltanto sparato via dal mondo; è stato ammanettato dopo morto. Dopodiché è stato fatto oggetto di tutta una serie di menzogne da parte del suo assassino, incurante persino del fatto che esistessero dei testimoni oculari. E che contano, dei volgari testimoni oculari, di fronte all'eroico vigile di frontiera?
Oggi l'Amigoni si è beccato dieci anni di galera.
Ne avevano chiesti prima ventuno, poi quattordici.
Però Marcelo non c'è più e nessuna galera di merda potrà farlo tornare. Galera nella quale, peraltro, l'Amigoni non è finora mai entrato, a differenza di qualche NO TAV che ha lanciato un bullone.
Così, tanto per ricordare qualche cosa.