" Piero ! Piero ! Aspetta ! " Piero aveva già preso, barcollando, la strada del porto.
" Sì, dimmi. Tu sei…. ? "
" Sono Andrea. "
" Dimmi…Andrea. "
" Domani devi venire a sentirci, al Premio. "
" Non ciò manco i sordi pe' mangià, figurati pe' comprà ir biglietto... "
" Ti facciamo entrare noi, tranquillo. Ti prego, vieni. Ci farebbe piacere. "
" Cercherò di venire. "
" Quando arrivi…chiedi di Andrea. Andrea Parodi, sono io. Qualcuno scende e ti si fa entrare. "
" Va bene. Ci si vede domani sera. Ma cantate le canzoni di Piero Ciampi ? " Quella seconda volta in cui pronunciò il suo nome a voce alta, quasi lo svegliò.
" Non solo quelle. Anche qualcuna delle nostre. "
" Mi farà piacere sentire qualcuna delle vostre, davvero. "
" Peccato che tu non ti sia iscritto… "
" Te l'ho detto. Non ho una lira. E poi, davvero, non sapevo neanche che esistesse, 'sto premio… "
" Ma come ? Sai tutte le canzoni di Piero, e non sai che da anni c'è un premio intitolato a suo nome…? ", fece Andrea, stupefatto.
" Sono stato via tanto tempo. Tanto davvero. "
" Ho capito ", disse Andrea, immaginando una cosa. " Sei stato dentro ? "
" Sì…sono stato dentro. Venticinqu'anni. "
Andrea si fermo, e lo salutò lievemente. " Vieni, domani. "
" Vengo. Salutami i tuoi compagni. "
" Li saluterai anche tu domani sera. "
" Ciao. "
Non sapeva neppure che ora fosse; ma decise lo stesso di andare un attimo al porto. Sì, tanto era sicuro che il Milanese lo avrebbe aspettato anche un quarto d'ora o venti minuti. Era oramai notte, e non aveva ancora rivisto il mare, in quel suo primo giorno auf der Erde.
" Jawohl, Herr Oberstkommandant…mi scusi…comandi, Maresciallo ! "
" Brigadiere Kellner, quante volte le ho detto che almeno in caserma non dovrebbe parlare tedesco…?"
" Ha ragione, mi scusi davvero…ma mi viene spontaneo… "
" Fa niente, fa niente. Ha detto che voleva vedermi ? "
" Sì, signor Maresciallo. Le devo riferire una cosa sulla quale oggi ho svolto qualche ricerca. "
" Mi dica, prego. "
" Stamani…verso le sei, sei e un quarto, ero di pattuglia assieme all'appuntato Musumeci e stavamo pattugliando per via Mastacchi. Abbiamo controllato uno strano tizio. "
" Brigadiere, ma lo sa quanti strani tizi girano per questa città alle sei di mattina… ? "
" Lo so, signor Maresciallo. Ma questo era strano davvero. "
" Mi dica, allora. Sono curioso. "
" Aveva una carta d'identità scaduta. "
" E sarebbe questa la cosa strana, Brigadiere… ? "
" Scaduta nel 1982. "
" All'anima ! "
" E aveva anche diecimila lire in tasca, signor Maresciallo. Diecimila lire, di quelle vecchie. "
" D'accordo, è una cosa un po' strana. Ma insomma…sarà un barbone, un vagabondo, ce ne sono a decine… "
" Il fatto, vede, signor Maresciallo, è che la carta d'identità è intestata a un morto. "
" A un morto ? "
" A un morto, le dico. Ciampi Piero, nato a Livorno il 28 settembre 1934. Ho controllato sui terminali anagrafici : risulta defunto il 19 gennaio 1980. "
" Ma è sicuro, brigadiere ? "
" Sicurissimo, signor Maresciallo. "
" Lei doveva conferire con me immediatamente a proposito di questa cosa. "
" Maresciallo, le faccio rispettosamente notare che Lei non s'è visto per tutto il giorno, in caserma, e non ho voluto disturbarla proprio oggi… "
" Va bene…va bene…che non si sappiano troppo in giro queste cose, chiaro ? "
" Chiarissimo, signorsì, signor Maresciallo. "
" Mi scusi, brigadiere…ma non potevate controllare le sue generalità sul posto, via radio ? "
" Proprio in quel momento c'è stato un blocàut. La radio non faceva. Morta. "
" E come si spiega questa cosa ? "
" Non lo so. Ho chiesto in caserma, al ritorno. Sembra che non ci sia stata nessuna interruzione delle comunicazioni radio con la caserma e con la centrale, Maresciallo. Ma l'appuntato Musumeci potrà confermarle sotto giuramento che la radio, stamani alle sei e mezza, non faceva. "
" D'accordo…forse c'è stato un guasto temporaneo sull'auto di pattuglia… "
" Dev'essere stato così, signor Maresciallo. "
" Avete fatto ulteriori controlli su questo…come si chiama?... "
" Ciampi Piero. "
" Ciampi Piero. Che altro mi sapete dire ? "
" Abbiamo indagato. Di mestiere risulta poeta. C'era scritto anche sulla carta d'identità. "
" Poeta ?!?... "
" Signorsì, signor Maresciallo. Da altre indagini, sembra che in realtà fosse una specie di cantante, o cantautore, scioperato e dedito all'alcool. Un matrimonio con relativa separazione, due figlie, delle quali la seconda avuta da una successiva relazione, qualche piccolo precedente penale per rissa e danni al patrimonio. Risulta defunto alla data che le ho detto prima. Per un male incurabile "
" E quello là aveva la sua carta d'identità. "
" Signorsì. E, le dirò, non solo la aveva. La foto corrispondeva. Era lui, non c'è alcun dubbio. "
" Potrebbe essere falsa ? "
" Non credo che qualcuno falsificherebbe una carta di identità, per qualsiasi motivo, lasciandola scaduta nel 1982, signor Maresciallo. "
" Ha ragione. E' davvero una faccenda molto strana, brigadiere. E' stato più avvistato in giro ? "
" Nossignore. Oggi non abbiamo avuto nessuna segnalazione. Mi sono permesso di diramare una comunicazione ufficiosa al riguardo, attendendo che lei tornasse e desse la sua autorizzazione. "
" La preparo immediatamente. Ciompi… ? "
" Ciampi, signor Maresciallo. Come il presidente della Repubblica. "
" D'accordo. Vada pure, brigadiere Kellner. Buonanotte. "
" Buonanotte a Lei, signor Maresciallo. "
" Tardi ? Guardi, signor Litaliano, che sono soltanto dieci alle nove. "
" Ah. Credevo fosse più tardi…'un ciò l'orologio. "
" No, no, sono dieci alle nove. E le ho anche finito la chitarra. Però…mi scusi, avrebbe mica un quarto d'ora per fare una chiacchierata ? "
" Come no se ce l'ho…le pare. "
" Ecco, bene. Si accomodi, allora. Ha mangiato ? "
" No… "
" Se non le fa specie, nel frigo lì a destra ho un po' d'insalata di riso che mi è avanzata da oggi. Sa, spesso mangio qui. "
" Grazie… ", disse Piero aprendo un vecchissimo Philco che sembrava provenire direttamente dal Jurassic Park dei frigoriferi, di quelli ancora col pedale per aprire la porta e le cromature, e che mandava un rumore infernale. Dentro c'era una cofana d'insalata di riso coperta con un po' di carta stagnola, la cui temperatura era simile a quella d'un àisbergh; ma dentro c'era d'ogni 'osa, carciofini, vùster, tonno, granturco in iscàtola, la giardiniera di sottaceti, un pezzo di simmenthal (o di manzotìn, ma non lo sapremo mai), ulive nere, capperi e du' fette di lardo talmente dure, che di Colonnata sembravano averci la consistenza di quella del Bernini in piazza S. Pietro. " Lì c'è un cucchiaio ", fece il Milanese indicando una catasta di stoviglia in una specie di pila col rubinetto e la cannella di gomma ; Piero Ciampi nemmeno lo lavò, e si buttò sopra quel pancone di roba come un forsennato.
Il Milanese lo lasciò divorare per due o tre minuti, prese un bicchiere da un cassetto e lo riempì d'un generoso vinello preso da un cartone da cinque litri di " Ronco ", euro 5,70 al discount " Dico ". Piero Ciampi prese il bicchiere e lo vuotò senza nemmeno finir d'inghiottire una cucchiaiata di riso che avrebb'asfissiato un rinoceronte.
" Signor Litaliano. "
" Sì… ", fece Piero Ciampi rimanendo a mezz'aria con un'altra cucchiaiata, e mentre il Milanese gli stava versando un altro bicchiere di vino.
" La chitarra. " " Sì…la chitarra. Mi dica. "
" Senta, facciamo così. Ora parliamo un po' della chitarra, ché me ne vorrei anche tornare a casa. Poi si prende l'insalata di riso e se la finisce con comodo a casa, o dove vuole. Si può prendere anche un litro di vino, lì c'è una bottiglia vuota, se lo versa e alla salute di chi ci vuol male. "
" Grazie….d'accordo, parliamo della 'itarra, certo ", e giù un'altra bicchierata del Ronco.
" Non so come cominciare ", disse il Milanese. La chitarra era lì sul bancone, con la corda cambiata, ripulita e accordata. Gli adesivi con il capo indiano e la bandiera italiana erano stati lasciati.
" Dé…se 'un lo sa lei…cosa 'ni devo dì… ? ", fece Piero Ciampi pulendosi la bocca con il risvolto inferiore destro della giacca, che tanto puzzava già d'ogni cosa, e puzzo più puzzo meno.
" Senta… è una cosa strana. Davvero, non vorrei che mi prendesse per pazzo. "
" Alle 'ose strane ci so' abituato, 'un si preoccupi più di tanto… ", pensando nel contempo a che cosa il signor Maimone Giorgio avrebbe detto se avesse saputo dov'era il signor Litaliano Piero soltanto ventiquattr'ore prima.
" Va bene. Senta, parliamo senza tanti preamboli. 'Sta chitarra suona da sola. "
" Scusi ? "
" Sì, ha capito. Suona da sola. "
Piero Ciampi alle cose strane era senz'altro abituato, ma una chitarra che suona da sola fino a quel momento non l'aveva mai incontrata. Al massimo aveva sentito parlare di un'arpa che suonava da sola in un'antica ballata scozzese che parlava di due sorelle; però era un'arpa fatta con le ossa del petto della sorella buona e bionda ammazzata dalla sorella cattiva e mora, e si ricordava d'averla sentita una volta, tant'anni prima, dalla voce di Jacqui McShee dei Pentangle. Qualcuno gli aveva tradotto il testo, perché in inglese non aveva mai imparato nemmeno a chiedere del cesso. Si sforzò comunque di non assumere un'aria troppo stupefatta, del tutto fuori luogo in quel giorno là.
" Suona da sola. Mi dica un po'. "
" Se la ricorda quella canzone di cui m'ha chiesto prima d'andare via, due ore fa ? "
" Certo. Quella dell'orologiaio. "
" Esatto, proprio quella. Ecco, insomma, io ho finito di lavorare sulla chitarra, le ho cambiato la corda, l'ho pulita e infine l'ho accordata. "
" L'ha pulita e infine l'ha accordata. "
" E poi, se mi permette, mi è scappato un bisognino. "
" E è andato ar gabinetto. "
" E' lì dietro. E mi sono portato anche le parole crociate, sa, io a Milano abitavo a due passi dalla sede della Settimana Enigmistica. "
" Mi piace anche a me fare le parole crociate. "
" Insomma, ecco, m'ero completamente assorto sugli incroci obbligati, li conosce vero, quand'ho sentito suonare la chitarra. Suonava proprio quella canzone là, quella dell'orologiaio. E bene. "
" Ma…è siùro 'e un fosse ir registratore… ? "
" Nel registratore c'è anche il violino, e quella era una chitarra da sola. "
" E che ha fatto ? ", chiese Piero Ciampi sempre meno stupito (ma non chiedetene il perché).
" Mi sono alzato credendo che lei fosse venuto prima, che avesse trovato la chitarra e che si fosse messo a suonarla. Però non c'era nessuno. C'era solo la chitarra. "
" Suonava ancora … ? "
" Sì. E bene. Il bello è che le corde nemmeno si muovevano. Ma suonava. Ma dove cazzo l'ha trovata ? "
" Senta, l'ho trovata vicino ar teatro Gordoni. Sa, dietro, dove c'è ir giardinetto… "
" Il giardinetto ? "
" Sì, perché ? Non lo ha presente ? "
" Certo che l'ho presente. Solo che il giardinetto, dietro al teatro Goldoni, c'era…mi faccia pensare…fino a dieci anni fa. Poi hanno cominciato i lavori e hanno buttato giù ogni cosa. "
" Ma per favore. Io ci so' entrato dentro, quer giardinetto. C'era eccome, e l'ho trovata in un cespo d'ortica. "
" Per favore, signor Litaliano, potrebbe provare a suonarla ? "
" Ma certo. Cosa suono ? "
" Quello che vuole. Suoni una sua canzone. Mi ha detto che ne scrive. "
" Va bene. " E Piero Ciampi imbracciò la chitarra. Si mise a suonare e a cantare Tu no; la finì tutta, quella canzone che parlava di uno che oramai era fuori e che continuava a bere. Poi posò la chitarra sul bancone, nella stessa posizione in cui l'aveva presa.
" Bella canzone, signor Litaliano. Ma l'ha scritta davvero lei ?… "
" Sì, sì. Una volta, non lo sa, l'ho pure cantata in televisione. Me la fece cantare Paolo Villaggio. "
" Ah, va bene… certo…. ", disse il Milanese cercando di venir fuori da quella situazione che stava cominciando a farsi ingarbugliata. Una chitarra che suonava da sola e un tizio piovuto dal nulla che affermava d'averla trovata in un giardinetto che non esisteva più da anni e di aver cantato una canzone in televisione con Paolo Villaggio. Esattamente in quel momento, la chitarra si mise a suonare " Tu no ". E bene. In sottordine, pure con qualche accordo giusto che Piero Ciampi aveva invece sbagliato . I due stettero in silenzio e gliela fecero suonare tutta quanta ; il Milanese non aveva la forza neppure di tremare, mentre Piero Ciampi stava a sentire. In quel preciso momento, sopra i cieli del Madagascar (o delle isole Kerguélen, ma fa poca differenza) un giardinetto intero si ricongiunse finalmente con un cespo d'ortica ; s'aspettava, a breve, il vicolo.
(11/12 - continua)