mercoledì 31 ottobre 2012

Prào ha ufficialmente un sindaco di merda


Il signore che vedete seduto sul cesso (in crava e giacatta) è tale Roberto Cenni, sìndao di Prào.

Naturalmente non lo sto "diffamando" e, ai sensi dell'eventuale nuova legge, non pubblicherò nessunissima "rettifica entro 48 ore"; che sia un sindaco di merda, lo ha certificato ufficialmente lui stesso, facendosi ritrarre e intervistare seduto su un cesso. A casa mia, e penso in quella di chiunque altro sia pur vagamente sano di mente, sul cesso ci si siede per espletare funzioni fisiologiche, non per farsi intervistare "per protesta". Siamo il paese in cui, da un lato, un "signor prefetto" brutalizza un cittadino perché non declina la "carica istituzionale" e, dall'altro, il sindaco di una importante città si fa fotografare e intervistare seduto su un cacatoio. Da notare che il medesimo sindaco si era fatto ritrarre in tutta la sua maestà istituzionale, nel suo bell'ufficio, mentre lo intervistavano riguardo al fallimento rovinoso della sua azienda di abbigliamento, la Sasch. E pensare che il Cenni era stato persino nominato presidente dell'Associazione 'Ndustriali Praèsi e anche per questo eletto sìndao qualche anno fa, naturalmente per il PdL (sigla, attualmente, di Partito dei Liquefatti).

Ma perché il sìndao si è fatto, oggi, ritrarre e intervistare seduto sul cesso?

Beh, la provincia di Prào, istituita nel 1993 dopo circa 4200 anni di tentativi, sta per scomparire. Verrà, come è noto dai giornali d'oggi, accorpata alla "Città Metropolitana" formata da Firenze e Pistoia. Vorrei chiarire il mio punto di vista assolutamente parziale e carognesco al riguardo: io sono del tutto sfavorevole, per motivi sentimentali, alla scomparsa delle vecchie provincie; fosse per me, rimetterei anche le vecchie targhe automobilistiche al posto degli orrori alfanumerici che circolano da una ventina d'anni. Sfavorevole, tranne che per la provincia di Prào. Prào non dovrebbe chiudere e basta, e per una caterva di ragionevoli motivi; e non dovrebbe nemmeno essere accorpata né a Firenze e né a Pistoia. Prào dovrebbe essere accorpata, finalmente, alla provincia di Shanghai o di qualsiasi altra città cinese, come suo sobborgo industriale. Inserita finalmente in un circuito economico dinamico e ben gestito, decisivo nello scacchiere internazionale e sul mercato globale, invece che nella pretenziosa e inconcludente fuffa dove si trova da anni e anni. Una fuffa che ha saputo produrre soltanto quanto segue, ancorché in abbondanza: razzismo a dismisura, proliferazione di fascistelli che fanno a gara di idiozia, leghismi in salsa toscana, carogneria diffusa, ciance tragicomiche su degràdo e sihurezza, consiglieri comunali picchiatori, qualità della vita scesa ai minimi termini nonostante i roboanti proclami, disumanità eletta a regola, totale immobilismo socioeconomico, la cultura ridotta a mostre di accessori per SUV. Non a caso l'ex ministro dell'interno Maroni, ovviamente leghista, parlava di "modello Prato"; questo è il modello che questi delinquenti ci hanno imposto per anni.

Dice l'industriale fallito Cenni che sarebbe indegno accostare il gonfalone della città a questa vergogna istituzionale; e nel dire questo, facendo ovviamente disperata leva su quanto di più basso possa esservi nel già non elevato senso del decente di quella città, se ne sta tranquillamente, col suo doppiopetto inutilmente abbottonato, su un water close. Questa l'immagine che dà al mondo della sua città; e si deve dire, a onor del vero, che è sostazialmente esatta. Sa, probabilmente, che alle prossime elezioni comunali verrà spazzato via assieme a tutta l'insipienza che ha profuso a piene mani assieme alla sua giunta; un "modello" sì, ma del niente più assoluto. 

Nell'auspicare quindi che Prào venga finalmente assorbita dalla Repubblica Popolare Cinese, adempiendo così alla celebre e nobile dichiarazione di un sindaco veramente degno di questo nome (il sindaco di Firenze Giorgio La Pira: "La repubblica di Firenze riconosce la Repubblica Popolare Cinese"), con la quale -peraltro- la città metropolitana di Firenze, Pistoia e Campi Bisenzio si troverebbe fruttiferamente a confinare, viene consegnata alla storia l'immagine immortale del sindaco cacatore. New York ha avuto il sindaco che si ergeva sulle rovine delle Torri Gemelle. Berlino Ovest ha avuto come sindaco Willy Brandt mentre costruivano il Muro. Firenze ebbe come sindaco Mario Fabiani, immortalato mentre stringeva la mano a Pablo Neruda. Prato verrà ricordata per il sindaco con la diarrea.