martedì 25 giugno 2013
Centro Popolare Arcobaleni
Quasi una maledizione, quest'anno, al CPA Firenze Sud. La "Tre Giorni di musica popolare" di fine maggio c'è toccato farcela con un tempo da lupi; l'ultima serata, che di solito si svolge all'aperto e col caldo del periodo, sono state sistemate seicento persone tutte dentro, con le tavolate nei corridoi di tutti i piani, perché diluviava e faceva un freddo cane. Ieri pomeriggio, che invece dovevamo fare una certa cosa in occasione dei "fochi" di San Giovanni, su Firenze s'è scatenato un uragano o quasi. E' andata a finire che quella certa cosa l'abbiamo fatta lo stesso, così come c'è venuta; in compenso, verso le otto e mezzo, mentre eravamo al "Bar Inferno" (il bar estivo sul retro), ci siamo trovati di fronte la meraviglia che si vede nella foto. Un arcobaleno da far restare incantati; e, infatti, lo siamo restati sul serio. C'è chi ha preso delle seggiole e s'è messo a sedere, per guardarlo; gente che usciva dalla porta, e rimaneva a bocca aperta; un paio di donne che non frequentano normalmente il CPA, e che non s'aspettavano di vedere quel prodigio in mezzo all'autentica foresta primordiale che sta dietro a quella sèntina di terroristi, brigatisti, facinorosi, black bloc, schedati, denunciati, arrestati, cassintegrati, precari, strani tipi, cani e via discorrendo. Tutti lì con l'arcobaleno negli occhi, che a un certo punto s'è addirittura raddoppiato. Dopo la tempesta, l'arcobaleno; almeno per una volta ha funzionato così, e con un arcobaleno di quelli veri, indimenticabili. Domani si ricomincia con le tempeste, e fossero soltanto quelle atmosferiche. Mi piacerebbe solo pensare che le si affronteranno un po' meglio con un arcobaleno impresso dentro.